11 Sep, 2025 - 15:30

Padule 1976, sabotato il pulmino della squadra: zucchero nel serbatoio. Il gesto folle che poteva avere conseguenze gravissime

Padule 1976, sabotato il pulmino della squadra: zucchero nel serbatoio. Il gesto folle che poteva avere conseguenze gravissime

Un gesto tanto folle quanto potenzialmente disastroso ha scosso la comunità sportiva della frazione. Il pulmino della società calcistica Padule 1976, parcheggiato nella serata di venerdì 5 settembre davanti all’ingresso del campo sportivo di Santa Maria, è stato manomesso da ignoti che hanno versato dello zucchero nel serbatoio del carburante.

Il mezzo, destinato a trasportare i giocatori e lo staff tecnico alle trasferte, è stato dunque sabotato con una tecnica tanto semplice quanto pericolosa, capace di mettere a rischio la sicurezza dell’intera squadra.

La manovra interrotta dai fari

Secondo la ricostruzione, intorno alle 23, una persona vicina al club che vive nei pressi del campo sportivo stava rientrando a casa quando ha notato due auto parcheggiate nei pressi del pulmino. Per capire di chi si trattasse, ha lampeggiato con i fari.

Un gesto istintivo che ha avuto l’effetto di mettere in fuga i sabotatori. In quel momento nessuno aveva compreso che cosa stesse accadendo, ma l’intervento si è rivelato decisivo: con ogni probabilità, i malintenzionati non sono riusciti a completare il loro piano, abbandonando in fretta e furia la scena.

La scoperta il mattino dopo

La gravità dell’episodio è emersa soltanto il giorno successivo, sabato 6 settembre. Un dirigente della società, recatosi a fare rifornimento in un distributore della zona, ha notato tracce di polvere bianca sia attorno al tappo sia all’interno del serbatoio.

Incuriosito e insospettito, ha verificato di cosa si trattasse: era zucchero. Immediatamente ha interrotto l’operazione e ha consegnato il veicolo a un’officina meccanica per accertamenti. Il pulmino, infatti, aveva già percorso un breve tragitto fino alla stazione di servizio, con il rischio che i cristalli di zucchero iniziassero a circolare all’interno del sistema di alimentazione.

I rischi meccanici dello zucchero nel carburante

L’uso dello zucchero come strumento di sabotaggio non è una leggenda metropolitana, ma una pratica purtroppo nota. Contrariamente a quanto si crede, lo zucchero non si scioglie direttamente nel carburante. Tuttavia, i suoi cristalli finiscono per intasare i filtri, i condotti e gli iniettori, provocando:

  • occlusione dei filtri del carburante, con blocco progressivo del flusso;

  • danni agli iniettori, che possono rompersi a causa dell’accumulo di impurità;

  • compromissione della pompa di alimentazione, costretta a lavorare sotto sforzo;

  • grippaggio del motore se i residui arrivano fino ai cilindri.

Gli esperti sottolineano che, in questi casi, il veicolo deve essere subito fermato e sottoposto a bonifica completa, con la sostituzione di filtri e iniettori e, nei casi peggiori, con la revisione totale del motore.

Se il sabotaggio fosse stato completato e il pulmino avesse affrontato una trasferta con tutto lo zucchero versato nel serbatoio, le conseguenze sarebbero potute essere drammatiche: dal semplice guasto e blocco improvviso del mezzo in strada, fino a incidenti stradali con decine di persone coinvolte.

Una trasferta a rischio

Il pulmino era destinato a trasportare la squadra nella prima giornata del campionato di Promozione, girone A, in programma domenica 7 settembre a Tuoro sul Trasimeno.

Informati tempestivamente, i dirigenti hanno deciso di utilizzare un altro veicolo, grazie all’impegno diretto del presidente Andrea Fronduti, che si è mosso personalmente per garantire la trasferta.

La gara si è disputata regolarmente, con i padroni di casa vittoriosi per 3-0, ma il clima intorno alla squadra è rimasto segnato dall’episodio inquietante.

L’indagine dei carabinieri

La società ha immediatamente denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Compagnia di Gubbio, che hanno acquisito i primi elementi utili. Saranno fondamentali le telecamere di sorveglianza private presenti nella zona industriale: potrebbero fornire dettagli sui veicoli o sulle persone che hanno tentato il sabotaggio.

La dirigenza, pur mantenendo la cautela, non esclude di avere già qualche ipotesi sulla matrice del gesto. Si tratterebbe di una ritorsione o di un atto di pura follia, ma resta la certezza che il gesto ha messo a rischio non solo un mezzo, ma l’incolumità di atleti e staff.

Le parole del presidente Fronduti

Durissimo il commento del presidente del Padule 1976, Andrea Fronduti, che ha voluto lanciare un appello alla comunità:

Si tratta di un fatto inaudito. Chiediamo aiuto a tutta la comunità. Siamo in possesso di video delle telecamere e, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, rivolgiamo un appello agli abitanti di Padule: se qualcuno ha visto qualcosa vi chiediamo di segnalarlo tempestivamente alle forze dell’ordine o alla nostra società. Non permetteremo che un simile attacco ci faccia arretrare, al contrario ci uniremo ancora di più come gruppo e come comunità. Lo sport deve unire, non dividere. La vigliaccheria non vincerà“.

Un atto che scuote la comunità

La notizia del sabotaggio si è diffusa rapidamente tra i cittadini di Padule e di Gubbio, suscitando indignazione e preoccupazione. Non solo per il danno economico – la riparazione di un motore danneggiato dallo zucchero può costare migliaia di euro – ma soprattutto per i rischi corsi dai ragazzi che avrebbero viaggiato su quel mezzo.

Lo sport, ricordano dirigenti e tifosi, dovrebbe essere luogo di incontro e coesione, non di divisione o vendette personali.

Sport, sicurezza e responsabilità

L’episodio apre anche un interrogativo più ampio: come garantire la sicurezza dei mezzi utilizzati dalle società sportive dilettantistiche? Molte associazioni fanno affidamento su risorse limitate e mezzi condivisi, diventando talvolta vulnerabili a gesti vandalici o intimidatori.

Il sabotaggio del Padule 1976 rappresenta dunque motivo d’allarme non solo per la comunità locale, ma per tutto il movimento sportivo regionale.

Una lezione da non dimenticare

Il gesto compiuto ai danni del Padule 1976 rimane avvolto nel mistero. Un atto che appare insensato, ma che avrebbe potuto avere esiti catastrofici.

Grazie a una serie di coincidenze fortunate – i fari che hanno messo in fuga i sabotatori, l’attenzione del dirigente al distributore – il rischio è stato evitato. Ma resta il monito: non abbassare mai la guardia.

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Mario Farneti
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