Ci ha creduto fino in fondo. Molti sacrifici, allenamenti intensi, studio e focus sull’obiettivo. Quando ha capito che il Padel era la sua strada, ha pigiato forte sull’acceleratore e ha buttato il cuore oltre l’ostacolo fino alla meta. Uno step che non tutti riescono a superare, se non hai la passione e soprattutto il talento.
In Esclusiva a Tag24 Umbria, parla l’eugubino Francesco Bettelli, maestro di Padel più giovane dell’Umbria (26 anni) con qualifica nazionale. “Ho giocato a tennis per 8 anni -afferma il maestro- poi ad Agosto 2020, ho iniziato con il Padel insieme ad un amico, visto che non lontano da casa mia era stato aperto un centro dedicato a questo nuovo sport. La passione per la racchetta è sempre stata tanta e siccome ero bravo nel doppio e tecnicamente forte sotto rete, ho provato. I riscontri sono stati subito ottimi e le prime soddisfazioni sono coincise con la vittoria di un torneo estivo, che ovviamente mi ha permesso di prendere maggior consapevolezza e quindi ad insistere”.
Intanto il tempo passava e i successi si tramutavano in qualcosa di più importante. E’ così?
“Esatto, più passava il tempo e più riuscivo ad impormi nei vari tornei, giocando anche le finali nazionali a Roma precisamente a Villa Phanfili dove la mia squadra, il Gubbio, venne superata agli ottavi di finale da Palermo, compagine che poi fu finalista. Mi convinsi insomma che era la mia strada, iniziando a frequentare i vari corsi per diventare istruttore e conseguire il patentino di primo livello, ottenuto poi nel 2021 a Bergamo (FIT) dopo esami teorici e pratici”.
Quindi cosa succede?
“Dopo mesi da autodidatta, inizio a impartire le prime lezioni da maestro a Cannara, ma l’opportunità più grande arriva dal Gualdo Padel la Badeja, che mi concede la possibilità di allenare a tempo pieno. Ho colto subito questa occasione perchè era quello che sognavo. A Gualdo Tadino mi trovo bene, la gente ha fiducia in me, di questo ne vado orgoglioso”.
Un percorso che regala soddisfazioni, ma l’aggiornamento e le nuove sfide non sono mai mancate…
“Sono così per carattere. Mi piace mettermi in gioco, affrontare delle sfide e quindi il 19 dicembre 2023, ho conseguito anche la qualifica di istruttore di secondo livello. A gennaio 2024 però, ho subito deciso di affrontare il percorso per abilitarmi a maestro nazionale, che è l’ultimo step. Quello più importante”.
Come è strutturato e come si svolge questo corso per conseguire la qualifica di maestro nazionale?
“E’ abbastanza lungo, richiede impegno, studio e dura quasi un anno. A gennaio per essere ammesso ho dovuto fare una prova di gioco a Roma, che durava un giorno. Solo se veniva superata questa prova, si poteva fare la domanda per entrare a far parte del corso. L’ho superata rientrando tra i migliori quaranta, grazie anche ad un ottimo punteggio. Ho conciliato lavoro e studio, stando diverso tempo fuori casa. Durante l’anno ogni volta che terminava la settimana di formazione o tirocinio, facevamo un test scritto. A giugno per esempio abbiamo seguito le partite della Premier Padel, facendo un lavoro di statistiche, mentre la pratica l’ho svolta a Castel di Sangro, in un camp estivo allenando dei bambini”.
L’emozione più bella di questo percorso quale è stata?
“Quel tempo che va dal 25 al 28 novembre a Roma. Giorni decisivi, perchè ho svolto cinque esami tra teoria (30 domande), spiegazione del colpo e tutte le fasi didattiche. Infine la tesi, fatta sui tempi del Padel, che avviene insieme ad un altro corsista, dove abbiamo messo a confronto due finali: quella del 2018 e quella del 2024, tra le migliori coppie del mondo, spiegando le differenze di velocità e dei colpi che si usano”.
Un bilancio di questo 2024 e l’obiettivo per il nuovo anno?
“Prima di tutto un grande grazie di cuore al Gualdo Padel la Bandeja. E’ stato un anno speciale per me. Mi auguro che il 2025 sia ancora ricco di soddisfazioni e l’obiettivo è quello di continuare questo percorso da maestro e scalare delle posizioni nel ranking da giocatore”.