30 Aug, 2025 - 16:54

Dal Rinascimento a Sibelius, gli ottoni del Briccialdi risuonano al teatro Secci

Dal Rinascimento a Sibelius, gli ottoni del Briccialdi risuonano al teatro Secci

Non è servito il maltempo a spegnere l’incanto. Il concerto multisensoriale previsto al piazzale Byron della cascata delle Marmore ha trovato riparo al teatro Secci, senza perdere la sua forza evocativa.

Sabato pomeriggio l’ensemble di ottoni del Conservatorio “Briccialdi” ha dato vita a un dialogo inedito tra musica e arte contemporanea, nell’ambito del progetto Eco-Light, promosso dall’Istituto italiano di design di Perugia in collaborazione con il Comune e sostenuto da fondi Pnrr.

Un ensemble di ventotto musicisti

Sul palco, diretti dal maestro Francesco Vizioli, si sono esibiti ventotto tra studenti e docenti, unendo tradizione e sperimentazione. Dal Rinascimento inglese a Sibelius, passando per Händel, Holst, Britten e Shostakovich, il programma ha trasformato il Secci in una cassa di risonanza potente e raffinata.

Non è mancata l’emozione di ascoltare un repertorio che abbraccia secoli di storia, con l’energia degli studenti e la competenza dei professori: il professor Marco Venturi ai corni, Andrea Di Mario alle trombe e Massimiliano Costanzi ai tromboni hanno guidato i rispettivi gruppi strumentali, portando in scena un suono corale e compatto.

La visione del Conservatorio Briccialdi

Questo progetto – ha spiegato Roberto Antonello, direttore del Conservatorio Briccialdi in un'intervista esclusiva per Tag24Umbria– è parte di un percorso di internazionalizzazione che mette in rete diversi soggetti dell’alta formazione musicale e artistica. Creare sinergie tra conservatori, università e realtà private significa dare respiro europeo alle nostre produzioni, portando la qualità formativa e artistica italiana all’estero”.

Un percorso che non nasce dal nulla, ma dalla consapevolezza che le istituzioni musicali non possono più chiudersi entro i propri confini. “Non si può restare ancorati alle dimensioni del passato, per quanto nobili – ha aggiunto il presidente del Briccialdi Dario Guardalbenbisogna fare un passo avanti, aprirsi a collaborazioni nuove, coinvolgere il privato e altre istituzioni. Questo concerto ne è la dimostrazione concreta”.

Sinergie e prospettive

Il Conservatorio Briccialdi, negli ultimi anni, ha avviato collaborazioni con l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e con l’Istituto italiano di design. Un intreccio che ha portato a progetti comuni, proposte di dottorati e persino alla richiesta di un tavolo regionale per l’alta formazione umbra. Una visione che vuole fare della regione un polo attrattivo non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.

Il concetto è alto, bello e affascinante: mettere a frutto le diverse esperienze artistiche, integrarle con quelle del territorio e renderle accessibili a un pubblico ampio. Una scelta che diventa strategica nel momento in cui, attraverso progetti come Eco-Light, l’Umbria entra in dialogo con istituzioni sparse in tutta Italia, da Alessandria a Catanzaro, fino ad approdare a palcoscenici come Ravello.

La luce come linguaggio universale

Accanto alla musica, il progetto ha portato a Terni l’installazione Elios dell’artista Alessandro Lupi, opera di land art che sfrutta la luce solare per disegnare giochi visivi in dialogo con il paesaggio naturale. Un’opera site-specific che, dalla sua inaugurazione il 25 luglio, accompagna i visitatori della cascata fino al 30 settembre. “Per noi – ha raccontato Benedetta Risolo, referente dell’Istituto Italiano di Design – l’intenzione è stata quella di far capire a tutti cosa sia la light art, ancora poco conosciuta in Italia. L’esempio dell’arpa laser, che abbiamo presentato a Umbria Jazz, dimostra come musica e luce possano fondersi in un’unica esperienza sensoriale. A Terni volevamo unire la bellezza della cascata con la forza della musica, ed è nato così uno dei momenti più importanti del progetto Eco-Light”.

Risolo ha ricordato come la cultura della luce in Italia sia ancora agli inizi e quanto sia fondamentale progetti come questo per diffonderne la conoscenza. L’incontro con il Conservatorio ha permesso di concretizzare questa visione, trasformando il dialogo tra arti in una vera produzione artistica e culturale.

Una memoria per il futuro

Il concerto di Terni non rimarrà un episodio isolato. Le tappe del progetto confluiranno in un film prodotto da Rainbow e Poliarte di Ancona, memoria viva di una stagione in cui l’Umbria si è trasformata in laboratorio internazionale di arte e musica. Il film racconterà la genesi delle installazioni, i concerti, le collaborazioni e il lavoro dei giovani coinvolti, diventando così uno strumento di promozione anche fuori dai confini nazionali.

Dall’Umbria al mondo

Luce, acqua e musica sono linguaggi universali – ha concluso Antonello – e quando si incontrano diventano un volano straordinario per la cultura e per il territorio”. Parole che sintetizzano lo spirito di un progetto destinato a lasciare il segno.

Perché se è vero che il maltempo ha impedito al pubblico di vivere l’esperienza nella cornice naturale delle Marmore, il teatro Secci ha dimostrato che la potenza evocativa di questo dialogo tra arti non si lascia fermare dalla pioggia.

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Francesca Secci
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