Un mese interamente dedicato alla prevenzione, con una scelta che amplia la platea e rafforza il diritto alla salute. La Regione Umbria, in occasione di Ottobre Rosa 2025, ha annunciato che tutte le donne residenti tra i 45 e i 49 anni potranno sottoporsi gratuitamente a una mammografia. L’iniziativa, presentata a Palazzo Donini, punta a colmare un vuoto del programma di screening ordinario, che oggi copre la fascia dai 50 ai 69 anni.
Secondo i dati più recenti del Registro Tumori Umbria, ogni anno nella regione vengono diagnosticati circa 750 nuovi casi di tumore alla mammella, con un’incidenza che rappresenta la neoplasia più diffusa tra le donne umbre. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi supera l’87 per cento, ma resta fortemente legata alla tempestività degli esami.
L’iniziativa è stata accolta con favore dal mondo sanitario e dalle associazioni di pazienti. La presidente Stefania Proietti ha sottolineato il valore strategico di questa decisione: “Con questa iniziativa la nostra regione compie un passo importante nella promozione della salute femminile e nell’anticipazione delle migliori pratiche di prevenzione raccomandate a livello europeo. Offrire gratuitamente la mammografia alle donne tra i 45 e i 49 anni significa dare loro uno strumento concreto per proteggere la propria salute, riducendo i tempi di diagnosi e aumentando le possibilità di cura”.
La presidente ha inoltre annunciato che questa fascia d’età sarà inserita in modo stabile nel nuovo piano sociosanitario regionale, con l’obiettivo di rendere la misura non un evento straordinario, ma parte integrante della prevenzione ordinaria.
Il meccanismo sarà semplice: le donne interessate dovranno richiedere l’impegnativa al proprio medico di medicina generale e prenotare gratuitamente l’esame attraverso il sistema Cup.
L’offerta sarà distribuita in maniera capillare su tutto il territorio, con 14 punti fissi e mobili a disposizione. Le sedi individuate comprendono tra gli altri il Poliambulatorio Europa di Perugia, gli ospedali di Castiglione del Lago, Pantalla, Assisi, Città di Castello, Foligno, Spoleto, Orvieto e Norcia, oltre ai distretti di Terni e diverse Case della Comunità.
In alcuni centri minori come Trevi, Giano dell’Umbria, Amelia e Fabro sarà operativo un servizio mobile con mammografi itineranti.
La Regione ha ribadito che per le donne che risulteranno positive all’esame sarà attivato immediatamente il percorso di presa in carico, che prevede controlli di secondo livello, consulenza oncologica e l’accompagnamento durante l’intero processo di cura. “Non ci limitiamo a offrire un esame - ha precisato l’assessorato alla Sanità- ma garantiamo continuità assistenziale, perché la prevenzione deve essere efficace e non solo formale”.
Il tumore al seno rimane la prima causa di morte oncologica femminile anche in Umbria, con un tasso di mortalità che, seppur inferiore alla media nazionale, interessa circa 200 donne ogni anno.
Fonti del Registro Tumori Umbria confermano che “l’estensione dello screening a una fascia più giovane è coerente con le evidenze scientifiche internazionali e può intercettare una quota significativa di casi che insorgono prima dei 50 anni. La diagnosi precoce è la chiave per aumentare le possibilità di guarigione e ridurre l’impatto della malattia sulle donne e sulle loro famiglie”.
Le associazioni che da anni si occupano di sensibilizzazione hanno salutato positivamente la decisione. L’Associazione Umbra per la Lotta Contro il Cancro ha parlato di “un segnale concreto, che riconosce la centralità della prevenzione e mette al centro le donne”.
Accanto all’iniziativa sulle mammografie, la Regione promuoverà per tutto ottobre campagne informative e momenti di confronto con medici, ricercatori e associazioni. L’obiettivo è quello di ridurre le disuguaglianze nell’accesso agli screening e consolidare una cultura della prevenzione più radicata.
Il messaggio è chiaro: anticipare i controlli significa dare alle donne una chance in più. Un atto che ha un peso medico, ma anche simbolico, come ha ricordato la stessa presidente Proietti: “La prevenzione è un atto d’amore verso sé stesse e verso i propri cari”.
In un contesto in cui la spesa sanitaria è spesso al centro di tagli e razionalizzazioni, la scelta dell’Umbria si distingue come un investimento sulla salute pubblica. Un segnale che va oltre l’ottobre simbolico, perché l’arma contro il tumore al seno resta sempre la stessa: diagnosi precoce, accesso universale e presa in carico tempestiva.