13 Jun, 2025 - 09:35

A Otricoli nasce la prima scuola bilingue dell'Umbria: un ponte verso il futuro

A Otricoli nasce la prima scuola bilingue dell'Umbria: un ponte verso il futuro

Si chiama 'Cultural Bridge Academy' ed è la prima scuola bilingue italiano-inglese dell'Umbria. Un progetto innovativo che prenderà piede nel Comune di Otricoli, al confine tra Umbria e Lazio 

Il Comune ha accolto con entusiasmo l'approvazione del progetto, reso possibile grazie a un contributo di 96mila euro da parte della Fondazione Carit che ne ha riconosciuto "l’alto valore culturale, formativo e sociale cofinanziando circa il 75 per cento dei costi complessivi del progetto su base triennale e rafforzando concretamente un’iniziativa educativa tra le più innovative dell’Umbria".

Cultural Bridge Academy, un ponte tra culture

L'importanza di apprendere una lingua straniera fin da piccoli è suffragata da un'ampia letteratura scientifica. Imparare una nuova lingua a qualsiasi età migliora l'empatia, stimola nuove aree del cervello rallentando anche l'insorgere di patologie come la demenza e costituisce un indubbio vantaggio, sia in termini di apprendimento che economici dal momento che il multilinuismo è una competenza molto apprezzata nel mondo del lavoro.

La scuola di Otricoli, in questo senso, getterà un ponte tra la cultura italiana e quella anglofona stimolando nuove connessioni e preparando al meglio gli studenti per le esigenze della scoietà contemporanea.

Il sindaco Liberati: "Un riconoscimento importante"

"Si tratta - spiegano dal Comune di Otricoli - di un intervento che conferma l’attenzione della Fondazione verso i temi dell’istruzione e della crescita delle comunità locali, contribuendo in modo determinante a rafforzare un progetto educativo che intende offrire ai bambini e alle famiglie del territorio nuove prospettive formative, senza rinunciare all’identità e al radicamento nella realtà locale".

Entusiasta il sindaco Antonio Liberati. "L’appoggio della Fondazione Carit rappresenta un riconoscimento importante - ha dichiarato -. Un segno di fiducia che rafforza l’impegno dell’amministrazione comunale verso una scuola pubblica moderna, aperta al mondo e capace di generare valore per il territorio".

La scelta di Otricoli: un duplice obiettivo

Il fatto che la prima scuola bilingue dell'Umbria sorgerà in un piccolo Comune rappresenta una sfida e una dichiarazione d'intenti. Da un lato, sottolinea l'amministrazione, c'è la volontà di dare una risposta concreta contro lo spopolamento delle aree interne, un fenomeno che in Umbria colpisce duramente soprattutto i piccoli centri.

Dall'altro, la Cultural Bridge Academy punta a diventare un modello educativo di riferimento, capace di attrarre famiglie e nuovi residenti e di rafforzare il senso di comunità attraverso l’eccellenza formativa e l’inclusione.

Come sarà la nuova scuola bilingue

La scuola bilingue è nata su impulso dell’amministrazione comunale in collaborazione con l’Istituto comprensivo 'Narni Centro'. Un progetto educativo che è già una buona pratica e che sarà in grado di erogare una formazione volta al futuro. "C'è la valorizzazione dell’identità locale e dei valori del territorio - spiega il Comune. Il tutto declinato con "l’apertura al mondo attraverso l’apprendimento delle lingue e un approccio didattico internazionale".

Otricoli che ha una popolazione di circa 1.700 abitanti, è un piccolo Comune inserito in un contesto di grande pregio naturalistico, culturale e storico. Occupa una posizione strategica di cerniera tra Umbria e Lazio (il casello autostradale di Magliano Sabina dista pochi chilometri), custodisce un'area archeologica di estremo valore a ridosso del fiume Tevere ed è lo scrigno di tradizioni che qui sono sempre vive.

La Cultural Bridge si inserisce quindi in un territorio che ha molto da offrire. Al suo interno verrà attivato un percorso scolastico completo, a partire dalla scuola dell’infanzia fino alla primaria, con l’obiettivo di estendersi anche al ciclo della secondaria di primo grado. Le discipline come scienze, tecnologia, arte e musica saranno insegnate anche in inglese, mentre le materie umanistiche manterranno l’insegnamento in italiano per consolidare la formazione culturale di base. Un ambiente stimolante con un'offerta di eccellenza che potrebbe facilmente attrarre studenti anche dai Comuni limitrofi.

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Sara Costanzi
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