“Il gruppo interdirezionale ritiene che le osservazioni formulate e le integrazioni proposte dal promotore del project financing del nuovo ospedale di Terni non siano idonee a produrre effetti modificativi sulle conclusioni a cui è giunto con la propria relazione dell’8/5/2024, che si confermano a tutti gli effetti”.
È questa la frase che chiude la determina dirigenziale sottoscritta dal Direttore delle Opere pubbliche della Regione, Stefano Nodessi Proietti. Una decisione che mette la parola fine sulla storia del project financing, proposto dal raggruppamento di imprese Salini-ABP Nocivelli.
I rumors della bociatura giravano da qualche ora. Tanto da trasformarsi in voci. E alla fine in boato. E così è durata meno di 24 ore la mezza smentita della governatrice Tesei. Che alla domanda postagli ieri nella conferenza stampa a margine dell’inaugurazione del reparto di riadiologia aveva preso tempo. “Il percorso si concluderà nei prossimi giorni – aveva detto -. Tutte le strade rimangono aperte. Quello che è certo è che il nuovo ospedale di Terni si farà“.
Si farà, però, con un’altra soluzione che non sia il progetto misto pubblico-privato. Perché la bocciatura ormai è definitiva. L’atto è pubblicato nel sito web della Regione Umbria, nell’area “Amministrazione trasparente”. Ed è sufficiente una ricerca su Google per arrivare al link e scaricare l’intero atto. Che Tag24 Umbria è in grado di anticipare.
Dopo la bocciatura del project restano due soluzioni: ospedale pubblico o prestito Inail
Che la strada fosse ormai segnata lo si era capito dopo il botta e risposta tra il sindaco di Terni Stefano Bandecchi e la governatrice Tesei, di qualche settimana fa. In quell’occasione Tesei, con la sua risposta su Instagram fece riferimento alla richiesta di fondi diretti da parte del Ministero della Sanità. La strada di un nuovo ospedale da fare interamente con finanziamenti pubblici, resta una delle strade possibili.
Perché ormai la necessità di costruire un nuovo ospedale per Terni (che ha in dote la struttura più vecchia e obsolescente dell’intera Regione) è patrimonio politico condiviso da tutto l’arco costituzionale. Alternativa: acquisire per un nuovo progetto i finanziamenti erogati dall’istituto di previdenza Inail. Che lascia mani libere alla Regione, titolare della delega alla sanità, sugli aspetti progettuali. Ma ha gli stessi problemi dal punto di vista finanziario del project financing. Richiedendo la restituzione del prestito con remunerativi tassi di interesse.
“Terni ha bisogno di un ospedale nuovo – ha ribadito ieri Tesei a Terni -. Perché nessuno mai ci ha messo le mani, nessuno mai ha fatto un progetto serio. C’è una delibera che individua le strade, prevedendo sia la possibilità del project (ormai uscito di scena, ndr), sia con l’intervento di Inail, sia eventualmente un ospedale pubblico. C’è un dato di fatto assoluto: io 116 milioni di euro per l’ospedale di Terni già ce li ho stanziati, allocati. Quindi, qualsiasi soluzione sarà scelta, noi continueremo ad andare avanti con le strade delineate. Indivduando quella migliore. Ma c’è un punto fermo sul quale non si deroga: l’ospedale nuovo di Terni si farà“.
Le ragioni della bocciatura: una lunga fila di questioni non risolte dall’aggiornamento richiesto ai privati
Alla base della bocciatura da parte della Commissione interdirezionale regionale c’è una lunga lista di 16 criticità. Che riprendono le motivazioni del primo stop imposto a maggio. E che non sono state sufficientemente chiarite o superate dagli aggiornamenti che la Regione ha richiesto ai proponenti. Criticità che vanno dalla mancata conformità al piano esigenziale sanitario alla fattibilità tecnico costruttiva. Dalla mancata indicazione dei costi di gara a carico dell’ente alla mancata valorizzazione dei costi per gli esprori, passando per i mancati pre-acordi con i proprietari delle aree. Dalla sottostima dei cronoprogrammi all’integrazione con la nuova struttura.
Fino alle problematiche più rilevanti di carattere economico-finanziario.
“Il project financing – è specificato nella determinazione dirigenziale – espone evidenze economiche oltremodo sovrastimate a vantaggio del Concessionario. Tale da eliminare in toto il rischio operativo e snaturare pertanto l’operazione di partneriato pubblico privato (PPP). (…) È sproporzionata a vantaggio del Concessionario la restituzione di quanto presumibilmente finanziato e di quanto acquisito a debito nel corso della durata di 25 anni. Espone un recupero di quanto finanziato nel corso dei 25 anni a fronte di un reale ammortamento di 14,5 anni. Manifestando contraddittorietà con le disposizioni che regolano la durata e gli ammortamenti nelle operazioni di PPP, di cui al vigente Codice dei Contratti“.
La conclusione della nuova relazione prodotta dal gruppo di valutazione, dunque, “evidenzia ancora motivi ostativi, di tipo tecnico, amministrativo, giuridico e finanziario, che rendono impossibile l’accoglimento della proposta“.
L’inaugurazione del nuovo reparto di radiologia: intervento da 4 milioni di euro
Intanto ieri sono stati inaugurati i lavori del nuovo reparto di Radiologia, situato al piano -2 del Santa Maria. I lavori, conclusi nel mese di luglio 2024, hanno riguardato il riadattamento di locali precedentemente destinati a magazzino economale e ad ambulatori medici, dotandoli di tecnologie all’avanguardia per la diagnostica per immagini.
All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale del Santa Maria, Andrea Casciari e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. E poi la presidente dell’Assemblea Legislativa, Eleonora Pace, la presidente del consiglio comunale di Terni, Sara Francescangeli. Infine, il direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università, il professor Vincenzo Nicola Talesa.
“Questo intervento – ha spiegato il direttore generale Casciari – è di fondamentale importanza perché permetterà di avere una riorganizzazione degli spazi più funzionale ai nostri pazienti. Inoltre, l’aggiornamento della tecnologia a nostra disposizione va nella direzione di incrementare la qualità della prestazione sanitaria. Come Regione abbiamo puntato su un investimento di oltre 4 milioni per dare nuovo corpo a questa area del Santa Maria. Oggi finalmente possiamo contare su una ottimizzazione degli spazi e su un notevole implemento delle tecnologie. Si tratta di un intervento in linea con la nostra volontà di innalzare sempre i nostri livelli e che si aggiunge anche alla realizzazione della pista per l’elisoccorso”.
Installata una TAC Philips e un ortopantomografo. I lavori della radiologia hanno interessato l’ex area destinata precedentemente a magazzino economale, per consentire la realizzazione dei nuovi studi medici della nuova radiologia a completamento di quanto realizzato nel 2021. Con il completamento dei lavori al piano -2 trovano ora posto oltre alla nuova radiologia la medicina nucleare, la risonanza magnetica, la radioterapia oncologica e la fisica sanitaria.
L’importo complessivo dell’intervento regionale ammonta a 4,6 milioni di euro. E comprende la realizzazione della nuova sala angiografica al piano 1, adiacente al blocco operatorio. Inoltre, la nuova Radiologia al piano -2, oltre al rifacimento del corridoio di collegamento con l’area della risonanza magnetica. La cifra include, inoltre, la fornitura di un angiografo per la sala angiografica al piano 1, una nuova TAC al piano -2, un telecomandato Philips e la sostituzione di una TAC presso il Pronto Soccorso, oltre alla sostituzione della risonanza magnetica Philips da 1,5 Tesla al piano -2.
La nuova Radiologia, che copre una superficie complessiva di circa 2.400 metri quadrati, rappresenta un passo significativo verso l’innovazione e il miglioramento dei servizi sanitari offerti dall’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni. La struttura ora dispone di tecnologie moderne che garantiranno diagnosi sempre più precise e rapide, contribuendo a migliorare la qualità delle cure offerte ai cittadini.