Anche l’assessore regionale ai lavori pubblici, Enrico Melasecche, si esprime contro il progetto degli ex direttori dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni. Un piano di riqualificazione del nosocomio esistente da circa 100 milioni di euro, che ieri aveva incassato un altro niet pesante. Quello del vicesindaco di Terni Riccardo Corridore. Che aveva bocciato l’idea progettuale in nome dell’urgenza di realizzare un nuovo ospedale a Terni, definendo il progetto elaborato e presentato da Giovannini (ex DG negli anni di governo del centrosinistra) e Ruscica (ex direttore sanitario) come un “piano al ribasso“.
E la notizia politica già sarebbe questa. Melasecche e Corridore sulla stessa linea. Perché in passato i due hanno battagliato e si sono divisi praticamente su tutto.
Sullo sfondo, poi, ci sono le interlocuzioni dirette e indirette con la Regione dell’Amministrazione Bandecchi. Il sindaco, come scrive Tag24 nazionale, avrebbe infatti scritto alla governatrice Tesei per chiedere un’accelerazione decisionale. E la commissione consiliare di Palazzo Spada, invece, ha chiesto un’audizione proprio alla Presidente e all’assessore alla Sanità Coletto. Non avendo ancora ricevuto risposta.

Nuovo ospedale: Melasecche affida a Facebook la sua contrarietà al progetto di restyling

Continuo a pensare che gli ospedali debbano costruirli gli ingegneri. Non i medici“, attacca l’assessore regionale rispondendo a un endorsement del progetto da parte del giornalista e scrittore Giuseppe Magroni. E quello di Enrico Melasecche è un commento caustico sugli autori dell’idea progettuale.
Si tratta di proponenti – scrive l’assessore su Facebook – che quando la politica li aveva collocati nei posti di potere nulla hanno fatto per realizzare quello che oggi pretendono con una certa pretenziosità di far fare. Poi con qualche ex assessore di Di Girolamo, di quelli che ben poco avevano capito del Teatro Verdì, si trovano per progettare un nuovo stadio o un nuovo mezzo ospedale. (Una stoccata a Sandro Corradi, dello studio di engineering che ha collaborato al progetto, ndr). Dispiace che a Terni quando l’obiettivo è possibile si trova sempre qualcuno più furbo, più intelligente o più saputo che aumenta il caos delle chiacchiere per impedire che quell’obiettivo di raggiunga. Mai si fa squadra. Chi lo fa per fare gli affari propri, chi per stupire, chi con il recondito intento di sabotare tutto“.

La risposta di Gianni Giovannini, che sta lanciando un comitato per sostenere il progetto

Pochi post più sotto infuria la polemica. E tra favorevoli e contrari al progetto di ampliare e ammodernare l’ospedale esistente, spunta anche il proponente, Gianni Giovannini.

La nostra iniziativa si basa su una legge regionale, numero 2 del 2023 – scrive l’ex DG del Santa Maria -. Una legge approvata dal Consiglio regionale, in cui siede anche l’amico assessore, e che incentiva i cittadini a proporre soluzioni. Questo è quanto è stato da noi fatto in una ottica di collaborazione. Ci meraviglia che questa nostra iniziativa sia vista con disappunto. Tuttavia ci consola che finalmente, dopo molti slogan, si apra un confronto libero e leale in cui ci sia spazio per i cittadini che contribuiscono non solo alla costruzione ma anche al finanziamento della sanità“.

Giovannini e Ruscica stanno lavorando alla costituzione di un comitato. E a breve cominceranno a sviluppare iniziative pubbliche a supporto del loro progetto.

Sul nuovo ospedale di Terni si deve pronunciare una commissione regionale di esperti. Attesa per la decisione

Intanto c’è attesa per il parere che la Regione ha richiesto a una commissione di esperti coordinata dal direttore Ambiente e Infrastrutture di Palazzo Donini, Stefano Nodessi. La Regione – secondo le parole pronunciate in consiglio regionale dalla presidente Tesei – sarebbe a un bivio tra due ipotesi. Il project financing (con proponenti Salini-Abp Nocivelli) oppure la costruzione di una nuova infrastruttura con fondi Inail. Su un terreno, però ancora da individuare.

La commissione dovrebbe esprimere il proprio parere la prossima settimana, con una richiesta di approfondimenti ai privati. Il progetto di partnerariato pubblico-privato, infatti, insistendo sull’area dell’attuale ospedale (Colle Obito), dovrebbe essere aggiornata con una previsione relativa alla struttura del Santa Maria che non andrebbe demolita. Prevedendone una ipotesi di riutilizzo futuro. Inoltre sarebbero emerse necessità di verifica su alcune questioni tecniche: robotizzazione e nuove tecnologie da utilizzare e infrastrutturazione sanitaria. Oltre che sul piano di fattibilità tecnico-finanziario. Se ne dovrebbe sapere di più il 21 maggio, con una discussione tra proponenti ed esperti regionali (con funzione consultiva).