Per il nuovo ospedale di Terni il PD rilancia la proposta di realizzarne uno nuovo, a Maratta, e di pescare anche dai fondi dell’Inail. Una soluzione che sarebbe al vaglio della stessa Regione dell’Umbria, nonostante l’intervista rilasciata dal Direttore Governo del Territorio, Nodessi Proietti, a Tag24 Umbria. Tanto che Palazzo Donini avrebbe già chiesto e ottenuto la disponibilità di ulteriori 180-200 milioni dal riparto dei finanziamenti dell’istituto assicurativo pubblico. Anche se su questa vicenda, proprio all’interno della Regione, si starebbero scontrando due visioni. Quella di chi vuole l’Accordo di programma col Governo e lo stanziamento del fabbisogno per realizzare l’infrastruttura nel bilancio statale dei fondi sanitari. E quella di chi intende perseguire la strada di coprirsi con il prestito dell’Inail, che ha tassi di remunerazione inferiori a quelli del project financing ma richiederebbe comunque, l’esborso di consistenti interessi annui.
L’occasione per rilanciare la proposta è stata fornita dalla conferenza del Forum Sanità del PD ternano ospitata a Palazzo Spada. Con il coordinatore, Riccardo Brugnetta, a illustrare il documento che sarà sottoposto alla candidata presidente del centrosinistra Stefania Proietti. E il coordinatore provinciale Bellini, il consigliere regionale uscente Paparelli e il gruppo consiliare, con Filipponi e Proietti (prossimi candidati del PD), a chiudere il tavolo.
“Io sono pronto a scommettere che alla fine la Regione sceglierà la strada indicata da noi – assicura Paparelli -. Dopo anni di tempo sprecato dopo il project financing, l’ospedale nuovo di Terni si farà con i fondi Inail e vicino alle grandi arterie di comunicazione. Perché costruire una cosa nuova costa meno che ristrutturare e perché Inail dà soldi solo per nuovi interventi, non per il maquillage dell’esistente“.
E Brugnetta ci mette il carico. “Intervenire a Colle Obito è un problema enorme. Lo dico da ex direttore amministrativo del Santa Maria. Basti guardare il destino delle scale antincendio. Delle 5 previste ne sono state realizzate solo due. Quell’area non è adatta per nuovi insediamenti ed è già congestionata urbanisticamente“.
Nuovo ospedale di Terni, il PD chiede un dibattito cittadino anche sulla localizzazione: tra Colle Obito e Maratta
Il documento elaborato dal Forum Sanità del PD, per la verià, non si sofferma solo sul tema del nuovo ospedale. È, per dirla con il segretario provinciale Fabrizio Bellini, “una posizione condivisa di tutto il partito, che ha lavorato per settimane aprendosi ai cittadini“. Il documento, un contributo di 14 cartelle per “un rinnovato servizio sanitario regionale“, riflette la visione del principale partito della coalizione dall’osservatorio della provincia di Terni.
“Un contributo per le elezioni regionali – ha detto Bellini -. Che si occupa delle problematiche aperte sul territorio e indica anche soluzioni. Che sul ruolo del privato chiarisce che siamo favorevoli all’integrazione marginale su servizi non prioritari. In nome di una sanità pubblica che dia un servizio omogeneo e che prescinda da condizioni sociali ed economica”. Integrare a livello provinciale, regionale, nazionale“.
A illustrare il documento Riccardo Brugnetta, che è partito da una bocciatura del lavoro svolto dal governo regionale di centrodestra negli ultimi 5 anni. “La vicenda dell’ospedale di Terni – ha chiarito – è sintomatica di un modo di fare. Che cala dall’alto le decisioni e che non discute coi territori. Per questo chiediamo l’apertura di un dibattito cittadino sulla nuova struttura. Al di là della collocazione tra Colle Obito e Maratta, si deve discutere di urbanistica e di ruolo dell’azienda. Si deve discutere dell’integrazione con l’Università, della viabilità, dell’impatto sugli utenti. Della missione stessa di un progetto che traguardi la sanità ternana nei prossimi 50-60 anni“.
Proposta la fusione tra l’Azienda ospedaliera di Terni e l’ospedale di Narni-Amelia e un ruolo nel settore protesico e ortopedico
Le proposte del PD ternano affrontano il progressivo invecchiamento della popolazione e la necessità di affrontare questa tendenza. Chiesta la conferma dei tre distretti sanitari della provincia di Terni, un minore ricorso alla sanità privata, la conferma del ruolo dell’Azienda ospedaliera di Terni ad alta specializzazione.
“Diciamo no all’azienda unica regionale col Silvestrini – ha scandito Brugnetta – piuttosto si crei una sorta di fusione col nuovo ospedale di Narni-Amelia. Dando a quest’ultimo una missione nella protesica e nell’ortopedia. Andando a colmare un gap prestazionale che ogni anno porta via dall’Umbria circa 5 milioni di euro dirottati verso le cliniche private della Toscana e del Centro-nord. Terni deve restare ospedale strategico per la Regione Umbria, confermandone caratura professionale e dotazione tecnologica. E il convenzionamento con l’Università. E vanno recuperati pazienti. Sono 1.500 quelli che mancano tra il 2019 e il 2023“.
Le critiche di Paparelli e del gruppo consiliare: “Anni persi per l’ospedale, la regione ha scelto di privatizzare”.
Fabio Paparelli, ex vicepresidente della giunta regionale e consigliere regionale uscente, ha tratteggiato i limiti che il PD ternano individua nell’azione della Regione.
“Il COVID è stato gestito male – ha affermato – ed è stato usato come scusa per spiegare la mancanza di programmazione. Sono stati oltre i venti i direttori che si sono alternati e alla fine ne hanno richiamati in servizio tra quelli che erano stati individuati da noi. Le aree interne sono state spogliate dei servizi e anche le periferie di Terni. La scelta è stata quella di privatizzare. E le liste di attesa sono lì a dimostrarlo“.
Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti, del gruppo consiliare al Comune di Terni, saranno candidati alle regionali nella lista PD. Il capogruppo ricorda che “la Regione Umbria, lasciata dalla giunta PD di cinque anni fa era un benchmark per l’Italia. Ora ha dati che per noi sono drammatici. La mobilità passiva verso le altre regioni è in crescita continua e il fatturato dei privati cresce di oltre il 5%. Segnale evidente che la sanità pubblica va rimessa in sesto velocemente“.
Proietti ricorda invece l’atto di indirizzo presentato dal PD ad agosto 2023 e approvato all’unanimità dal consiglio comunale. “Il sindaco Bandecchi lo portò a Tesei – ha sottolineato – ed è stato proprio quel documento a stimolare il dibattito che forse porterà, finalmente, alla realizzazione del nuovo ospedale di Terni. Ma, per chiudere il cerchio sui dati forniti da Filipponi, voglio evidenziare che oggi il 9,2% dei pazienti rinuncia alle cure per le liste di attesa e per non dover andare dal privato. Il 34% di queste persone ha più di 65 anni. Una situazione drammatica in una società che invecchia“.