24 Sep, 2025 - 16:30

Nuovo ospedale di Terni, fiume in piena Bandecchi: "Accordo Regione-Comune dà fastidio, politica locale usa metodi mafiosi"

Nuovo ospedale di Terni, fiume in piena Bandecchi: "Accordo Regione-Comune dà fastidio, politica locale usa metodi mafiosi"

È un fiume in piena Stefano Bandecchi. Tanto da occupare (allegoricamente, si intende) con la voce, i gesti e il peso delle parole l'intero salone del consiglio provinciale. Palazzo Bazzani è ormai diventato il luogo degli annunci e dei discorsi "pesanti": era sucesso con la Ternana, a giugno, e tocca ora al nuovo ospedale di Terni e al dopo-vertice con la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti.
In mezz'ora di confronto con i cronisti locali, Bandecchi ha messo sul tavolo tutti i nodi irrisolti sul nuovo ospedale di Terni. Puntando il dito contro quella parte di politica locale (di destra e di sinistra ha specificato) che critica l'intesa raggiunta tra Palazzo Spada e Palazzo Donini. E definendo “mafioso” l’atteggiamento di chi frena il progetto per quella che ha definito "una commistione tra politica e affari privati per terreni e altre utilità".

"La Procura della Republica che ce l'ha tanto con me - ha chiosato il sindaco - potrebe venire a vedere cosa si muove dietro a operazioni come quella che riguarda il nuovo ospedale. Io dico basta alle pressioni: sia a quelle fatte in buonafede, sia a quelle che nascondono interessi. Noi dobbiamo perseguire un solo fine: rispondere ai cittadini". 

Un ospedale da fare con fondi pubblici: niente project financing, ma anche niente debiti con l'Inail

Il sindaco ha affrontato uno dei punti nodali della vicenda. Ok l'ospedale nuovo di Terni, ok che sia centrale nella riorganizzazione sanitaria regionale e nel panorama infrastrutturale dell'Umbria del Sud, con Narni-Amelia come supporto (spoke, ndr). Ma dove trovare i soldi che servono? 
Bandecchi ha fissato due paletti: nessun ricorso al project financing e nessun prestito dell’Inail, giudicato insostenibile per i costi. “Non ci sarà nuovo indebitamento. L’ospedale si farà con fondi certi e senza ipotecare il futuro dei cittadini. Non possiamo permetterci mutui che graverebbero per decenni sulle spalle dei ternani”.

Poi la strategia: "Io mi sono fatto carico di andare a chiedere i soldi a Roma, al Governo. Di portare a casa il risultato. Ma prima deve esserci un progetto, un'idea chiara su quello che bisogna fare. Devo dare atto alla Presidente Proietti di aver mantenuto la parola data, di essersi presentata al secondo appuntamento con un lavoro avviato e con la disponibilità a concordare una soluzione". 

Il vertice con la Regione, la “doppia via” Terni-Narni e la conferma di Casciari come DG

Al centro della conferenza stampa, anche l’accordo siglato con la governatrice Proietti, che ha confermato la volontà della Regione Umbria di procedere parallelamente con i progetti di Terni e di Narni-Amelia. “È un passaggio storico” ha sottolineato Bandecchi, ricordando come per la prima volta il capoluogo sia stato riconosciuto centrale nella rete sanitaria umbra. Ha ribadito che Narni-Amelia non sarà mai un ospedale DEA (Dipartimento di emergenza-urgenza e accettazione) di secondo livello come Terni: “Sarà un presidio di supporto, con circa 120 posti letto, non certo un’alternativa al Santa Maria. Abbiamo sventato il tentativo di dare il contentino ed evitare di predere responsailità sul nuovo ospedale”.

Una presa di posizione netta contro chi, a suo dire, ha alimentato confusione e contrapposizioni territoriali. E poi ha difeso la conferma del direttore generale Casciari. "Lo abbiamo fortemente voluto e abbiamo portato a casa la sua nomina. Come ho fatto? Facendo interposizione sulla variante di Amelia. Si sono sperticati per quella stradina e noi abbiamo ottenuto un importante risultato per la città. Ora faremo la strada con un milione di euro della Provincia e il sindaco di Amelia sarà contento". 

Colle Obito o Maratta? La sfida delle localizzazioni e il paradosso dell'Aviosuperficie

Altro tema caldo: la scelta dell’area per il nuovo ospedale. Maratta, più volte evocata da opposizioni e portatori di interesse, è stata liquidata da Bandecchi come un buco nero di spese. Il sindaco ha spiegato che l’area è soggetta a rischio esondazione e richiederebbe opere infrastrutturali enormi: viabilità, parcheggi, adeguamenti idraulici, per decine di milioni.

"La Regione ha presentato sei proposte di aree - ha chiarito Bandecchi -: una era Colle Obito, 3 a rischio esondazione, una con espropri milionari da fare e una praticamente a Narni. Gli ho detto: asta, eh... A Narni ne farete già uno di ospedale non serve il secondo. Comunque, io non mi innamoro delle mie idee se dimostrano che conviene farlo a Maratta, andiamo a vedere. Ma ci deve essere la possibilità di mettere la prima pietra prima possibile, non la volontà di rinviare alle calende greche". 

La proposta di Colle Obito viene invece definita razionale. Non solo per motivi geologici e logistici, ma anche per la possibilità di valorizzare i 50-70 milioni di investimenti già effettuati sul Santa Maria. “Non si possono buttare via lavori recenti. Sarebbe uno spreco imperdonabile”, ha insistito Bandecchi. Eha anche fatto notare che il progetto che ha in testa il Comune consentirebbe di mantenere il collegamento con Medicina e di fare parcheggi interrati sufficienti a servire la struttura. 

Bandecchi ha chiarito di non voler imporre scelte, ma ha chiesto che la decisione arrivi presto: “I cittadini attendono da anni. Non possiamo permettere che passi un altro decennio senza cantieri”.

Lo stato del Santa Maria: ascensori rotti e impianti obsoleti

Per rafforzare la sua posizione, Bandecchi ha elencato le condizioni in cui versa l’attuale ospedale Santa Maria. Ha parlato di ascensori non a norma, di sale degenza in cui l'estate si va vanti con i condizionatori portatili, di reparti in cui i pazienti restano bloccati per guasti tecnici, di impianti vetusti e spazi inadatti alla domanda di cura. “Questo è lo specchio di una gestione che ha lasciato marcire le strutture. È un’offesa ai cittadini e ai lavoratori della sanità”, ha attaccato.

L’immagine del Santa Maria, con le sue emergenze quotidiane, diventa così l’argomento più forte per accelerare il progetto: “Non è più tempo di parole, servono atti concreti e tempi rapidi”.

La sfida politica e istituzionale, la proposta della Fondazione Carit

Il sindaco ha rivolto accuse trasversali a centrodestra e centrosinistra, colpevoli a suo dire di avere frenato per decenni il rinnovamento sanitario di Terni. “Qui non si tratta di ideologia, ma di interessi personali. È per questo che parlo di atteggiamento mafioso”.

Bandecchi ha concluso sull'offerta che era stata avanzata dall'ex presidente della Fondazione CARIT, Luigi Carlini, di donare i terreni a Maratta per il nuovo nosocomio. 

"Carlini è una brava persona, un professionista serio e capace - ha detto il sindaco -. Ma ora non svolge più il ruolo di presidente della Fondazione Carit. Ho parlato con il nuovo presidente Emiliano Strinatio ed ha chiarito con rispetto che la scelta della localizzazione è tutta in capo alle istituzioni. Ritengo che questa questione sia superata". 

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Federico Zacaglioni
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