Per il Pronto soccorso dell’Ospedale di Terni la pressione cresce, sotto il peso dell’attività extraregionale, degli accessi impropri, dell’invecchiamento della popolazione, del sovraffollamento. Ma la struttura riesce a tenere botta e, anzi, grazie all’accordo siglato con l’Ospedale di Narni per l’integrazione funzionale, la direzione aziendale spera nel prossimo futuro di riuscire a limitare disagi e problemi per gli utenti.
Ospedale di Terni: i numeri di inizio 2024 del Pronto soccorso
Nei primi due mesi del 2024, nel Pronto soccorso del Santa Maria (azienda ospedaliera sede di Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione di II livello e centro Hub per il territorio del sud dell’Umbria), sono stati presi in carico 8.561 pazienti (registrando di media più di 140 accessi al giorno). Di questi, 316 con codice rosso. Negli stessi sessanta giorni sono state effettuate 3.028 procedure interventistiche (più di 50 al giorno di media) di cui 358 in favore di pazienti trasportati in sala operatoria in emergenza-urgenza. Ben 215 sono stati i pazienti con diagnosi di patologia neoplastica sottoposti a intervento chirurgico e 147 pazienti con diagnosi di frattura ossea.
Anche in ragione dell’elevata attrattività extraregionale, l’ospedale di Terni da anni “soffre” di situazioni di sovraffollamento che determinano innegabili disagi in termini di accoglienza per i pazienti in Pronto soccorso e nei reparti.
La forte incidenza delle malattie tempo-dipendenti: ictus, infarti e patologie cardiache
Per quanto riguarda le principali patologie tempo-dipendenti, solo nel periodo gennaio-febbraio 2024, 21 pazienti con diagnosi di ictus cerebrale sono stati sottoposti a trattamenti di rivascolarizzazione endovascolare e fibrinolitica. Sono stati trattati 85 pazienti con diagnosi di infarto miocardico acuto, di cui 25 in emergenza/urgenza sono stati presi in carico e trattati con angioplastica coronarica. Inoltre, nell’ambito della cura di pazienti con patologia cardiologica complessa, sono state effettuate 10 procedure interventistiche cardiologiche di alta specialità. Sempre in ambito cardiologico, nei primi due mesi del 2024, l’ospedale di Terni ha trattato 112 pazienti con aritmia cardiaca: di questi, 31 con quadro clinico molto complesso sono stati sottoposti a trattamenti di ablazione in elezione e in emergenza-urgenza. I restanti 81 con anomalie del ritmo cardiaco sono stati sottoposti a procedure di elettrostimolazione con impianto di pacemaker e defibrillatori, utilizzando tecniche e dispositivi avanzati. Sono stati trattati 121 pazienti con patologia vascolare di cui 48 sottoposti a interventi chirurgici complessi (aneurismi, stenosi carotidee, ecc.) e 55 a procedure di radiologia vascolare interventistica. Nello stesso periodo, sono stati trattati chirurgicamente 49 pazienti con patologie cerebrali, oltre a 118 pazienti con patologia della colonna, di cui 20 trattati con procedure di neuroradiologia interventistica.
Le mosse allo studio della Direzione aziendale
“Il contesto è difficile – dicono il DG del Santa Maria, Andrea Casciari, e il direttore del Dipartimento, Giorgio Parisi – ma nonostante questo, non viene mai meno l’adeguata cura del paziente. Negli ultimi mesi, di concerto con la USL Umbria 2 e con la direzione regionale, stiamo lavorando per rafforzare il supporto dei servizi e delle strutture territoriali in favore dell’Azienda ospedaliera. Gli obiettivi sono quelli di ridurre l’accesso inappropriato al Pronto soccorso e di facilitare la presa in carico territoriale dei pazienti al momento della dimissione ospedaliera (a cominciare dalla convenzione con Narni, ndr)”.
Dal Santa Maria ricordano che è fondamentale che gli utenti si rivolgano alla struttura più adeguata, a seconda del livello di gravità e di urgenza, facendo ricorso anche al medico di medicina generale o ai distretti e alle strutture sanitarie di primo livello.
E a testimonianza della capacità dell’ospedale di Terni di trattare casi complessi di alta specialità anche in emergenza-urgenza, le direzioni generale e dipartimentale del Santa Maria hanno stilato una lista di 15 interventi significativi. Si tratta di casi clinici, provenienti anche da fuori regione, trattati nei soli primi cinque giorni di marzo. E vanno dall’operazione cardiochirurgica per la sostituzione dell’aorta su un paziente abruzzese di 55 anni, alla craniotomia su un cinquantenne affetto da emorragia cerebrale fino alla ricostruzione della mano di un paziente coinvolto in incidente stradale.