11 Nov, 2025 - 17:30

Ospedale di Perugia, primo intervento di cardioneuroablazione in Umbria: un successo che segna una svolta nella cura delle aritmie

Ospedale di Perugia, primo intervento di cardioneuroablazione in Umbria: un successo che segna una svolta nella cura delle aritmie

Al Santa Maria della Misericordia di Perugia è stata eseguita con successo la prima cardioneuroablazione in Umbria, un intervento cardiologico innovativo e mini-invasivo che apre nuove prospettive nella cura delle aritmie. L’operazione, realizzata nel Laboratorio di Elettrofisiologia della Cardiologia diretta da Maurizio Del Pinto, è stata condotta dal cardiologo Gianluca Zingarini, assistito dal collega Matteo D’Ammando, su un paziente di 58 anni affetto da episodi ricorrenti di sincope. L’uomo è stato dimesso il giorno successivo, dopo un periodo di osservazione privo di complicanze.

Una tecnica innovativa contro le aritmie

La cardioneuroablazione è una procedura di ultima generazione che interviene sulle terminazioni vagali del cuore, responsabili di un’eccessiva modulazione del battito cardiaco, spesso all’origine di bradicardie o sincopi vasovagali. L’intervento, eseguito in sedazione e per via endovascolare, utilizza un sistema tridimensionale di mappatura delle camere cardiache che consente di individuare i punti da trattare con estrema precisione.

Una volta identificate le terminazioni nervose, un catetere emette energia - in genere a radiofrequenza - per ablare selettivamente i nervi vagali che rallentano il battito. Si tratta di un approccio minimamente invasivo che consente una rapida ripresa e riduce sensibilmente la necessità di terapie più complesse, come l’impianto di pacemaker.

“La cardioneuroablazione è una procedura medica innovativa e minimamente invasiva - spiega il dottor Zingarini - utilizzata per trattare alcuni tipi di aritmie cardiache, come la bradicardia o svenimenti ricorrenti. Questa procedura mira a ridurre o eliminare l’influenza dei nervi vagali che rallentano il battito cardiaco, permettendo al cuore di mantenere un ritmo più stabile e appropriato. Per i giovani affetti da alcuni tipo di aritmie cardiache è una alternativa valida all’impianto di pacemaker permanente”.

Un traguardo per la sanità umbra

Per l’Azienda Ospedaliera di Perugia, l’introduzione di questa metodica rappresenta un passo avanti significativo nell’ambito dell’aritmologia avanzata. “L’avvio di questa innovativa tecnica nel nostro Laboratorio di Elettrofisiologia rappresenta un traguardo significativo per la popolazione umbra e non solo - sottolinea Maurizio Del Pinto, direttore facente funzione della Cardiologia -. Siamo l’unico centro in Umbria e tra i pochi in Italia ed Europa ad effettuare questo tipo di procedura grazie a un team di esperti cardiologi e cardioanestesisti e alla tecnologia di ultima generazione presente nel laboratorio elettrofisiologico situato al blocco operatorio Moggi. Questo è il primo di una serie di progetti innovativi che arricchiranno le possibilità di tecniche terapeutiche innovative nell’ambito della patologia cardiaca”.

La struttura perugina diventa così un punto di riferimento regionale e uno dei pochi centri italiani ad aver attivato la procedura, riducendo la necessità per i pazienti umbri di spostarsi verso altre regioni per trattamenti specialistici.

Il ruolo della tecnologia e del lavoro di squadra

L’operazione è stata resa possibile grazie all’impiego di sistemi avanzati di mappatura elettrica e ricostruzione tridimensionale, che consentono una visione dettagliata dell’attività cardiaca e una localizzazione precisa dei circuiti nervosi da trattare. L’intervento si è svolto in un ambiente multidisciplinare, con la collaborazione tra elettrofisiologi, cardioanestesisti e personale infermieristico altamente specializzato.

Il paziente, rimasto sotto osservazione per 24 ore, ha ripreso immediatamente la propria routine quotidiana. Sarà seguito nei prossimi mesi attraverso un programma di follow-up ambulatoriale per monitorare l’efficacia e la stabilità dei risultati.

Verso una nuova frontiera dell’aritmologia

“La sanità perugina compie un importante passo in avanti nell'ambito dell'elettrofisiologia cardiaca - commenta Antonio D’Urso, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia -. La Cardiologia, con l’avvio di questa procedura medica, si posiziona come punto di riferimento per l'aritmologia avanzata nel panorama nazionale”

L’introduzione della cardioneuroablazione rientra in un più ampio piano di sviluppo tecnologico e formativo del Santa Maria della Misericordia, che punta a consolidare il ruolo dell’ospedale come centro d’eccellenza nel trattamento delle patologie cardiache complesse. 

Gli esperti sottolineano che la procedura, sebbene promettente, è riservata a pazienti accuratamente selezionati, poiché non tutte le forme di aritmia o sincope possono trarre beneficio dall’ablazione neurocardiaca. Per questo, l’ospedale prevede l’attivazione di percorsi diagnostici dedicati e di un registro clinico per raccogliere dati e risultati a lungo termine.

Un’eccellenza che guarda al futuro

Con questa prima cardioneuroablazione, l’Umbria si colloca tra le regioni italiane più avanzate nel campo della cardiologia interventistica. L’esperienza maturata a Perugia apre la strada all’applicazione della tecnica su scala più ampia e alla partecipazione del centro umbro a studi multicentrici nazionali ed europei.

L’obiettivo, spiegano dall’Azienda ospedaliera, è quello di rafforzare il legame tra innovazione, ricerca e cura, offrendo ai cittadini una sanità capace di integrare competenza, tecnologia e attenzione alla persona. Una conquista che, come evidenziano i protagonisti dell’équipe, rappresenta non solo un risultato clinico, ma anche un segnale di fiducia nel futuro della medicina pubblica e del servizio sanitario regionale.

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Francesco Mastrodicasa
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