L’ospedale di Città di Castello continuerà ad avere la sua struttura complessa di Radioterapia. La notizia è stata confermata dal Direttore regionale alla Sanità e Welfare, Massimo D’Angelo.
Il manager pubblico ha visitato il nosocomio tifernate per la cerimonia di donazione effettuata dall’Associazione Altotevere Contro il Cancro (AACC). Durante l’iniziativa, coordinata dal direttore del Presidio ospedaliero dell’Alto Tevere Silvio Pasqui, è arrivato l’annuncio di D’Angelo.
“Tutta la struttura Oncologica di Città di Castello – ha ribadito – merita grande attenzione. In particolar modo la Breast Unit, che rappresenta una delle eccellenze dell’ospedale del territorio in termini di professionalità e di utenti. Il prossimo passo sarà quello di lavorare per valorizzare il reparto di Ortopedia“.
Riprendendo il discorso del Direttore Regionale, il direttore Pasqui ha ribadito l’intenzione di mantenere il livello di eccellenza dei servizi offerti. Soprattutto quello legato alla Breast Unit, affermando che gli indicatori e i fatturati dell’ospedale sono in aumento, andando oltre il periodo pre covid.
All’Ospedale di Città di Castello importanti donazioni da parte dell’AACC per il reparto di oncologia e anatomia patologica
Il presidente dell’AACC, Cesarotti, invece, ha elencato gli ausili che saranno donati ai reparti di Oncologia ed Anatomia Patologica. “Si tratta di donazioni frutto di sollecitazioni sia del personale sanitario che dei pazienti – ha spiegato il presidente dell’associazione -. Come, ad esempio, la richiesta di quattro lettini chemioterapici elettrici effettuata dagli stessi utenti del servizio. Sempre per l’Oncologia è stata acquistata una sonda wireless (un ecografo portatile). Per il reparto di Anatomia Patologica sono state comprate, invece, una camera Leika con modulo immagine, un processore Intel Cor ed una smart tv 42″ da usare come monitor“.
Il valore complessivo della donazione è di 22.500 euro. Il Direttore Pasqui, infine, ha ringraziato l’AACC per l’ennesima donazione fatta al presidio opedaliero dell’Alta valle del Tevere. E per la presenza dei suoi volontari nell’ospedale a supporto dei malati.
Il nosocomio tifernate selezionato per l’iniziativa di solidarietà “Un albero per la salute”
“Un albero per la salute”. È questo il nome dell’iniziativa ospitata dall’ospedale di Città di Castello. E che ha visto la messa a dimora di giovani alberi nell’ambito del progetto nazionale promosso dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. In contemporanea lo stesso evento si è svolto in altre 31 strutture italiane, per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di pratiche sostenibili e di un’interazione rispettosa con l’ambiente.
All’iniziativa hanno preso parte Silvio Pasqui, direttore del Presidio ospedaliero Alto Tevere. Con lui Ettore Marini, dirigente medico del reparto di Medicina Interna dell’ospedale di Città di Castello e coordinatore commissione giovani Fadoi Umbria. Infine, presente anche il tenente colonnello Marco Fratoni, Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Assisi.
“Un albero per la salute – ha esordito Marini – rappresenta un esempio di come il settore sanitario, insieme a enti istituzionali e sociali, possa dare un contributo tangibile alla protezione dell’ambiente e al benessere della comunità. La collaborazione tra la Fadoi e l’Arma dei Carabinieri dimostra che la sinergia tra diverse realtà può generare iniziative positive e sostenibili per le generazioni future“.
“Ogni singola messa dimora segna un nuovo inizio e insegna l’impegno alla cura e alla conservazione del creato – ha osservato Fratoni -. Salute e ambiente non possono essere considerati che imprescindibili contenuti di un unico ambizioso, quanto necessario, progetto di sostenibilità“.
Il direttore Pasqui, sottolineando la valenza simbolica dell’iniziativa, ha ringraziato sia il reparto Carabinieri Biodiversità di Assisi che Fadoi che hanno collaborato per la riuscita dell’iniziativa. E ha sottolineato, infine, “la forte valenza di interazione tra enti pubblici e società scientifiche per la promozione della salute“.