Giovedì 10 aprile, alle ore 21.00, il Teatro Mancinelli di Orvieto ospita Mauro Repetto con "Alla ricerca dell'Uomo Ragno", spettacolo che mescola autobiografia, teatro e musica. Scritto e diretto da Stefano Salvati e Maurizio Colombi, il progetto racconta la storia di uno dei fondatori degli 883 attraverso uno sguardo ironico e personale, con uno stile che si muove tra fiaba pop e performance contemporanea.
Mauro Repetto porta in scena se stesso e il suo passato, affiancato da Davide Tagliento (nei panni dell'Uomo Ragno) e Monica De Bonis (la ragazza nel sogno). Sul palco si alternano narrazione e immagini digitali che riproducono le icone di un'epoca: da Claudio Cecchetto a Fiorello, passando per Jovanotti e Gerry Scotti, protagonisti della cultura pop italiana degli anni '90. Il tutto in un’ambientazione dichiaratamente surreale, a tratti medievaleggiante, che gioca con lo straniamento e con l'effetto nostalgia.
La scelta di ambientare il racconto in un mondo fantastico consente a Repetto di maneggiare i ricordi con leggerezza, senza trasformare lo spettacolo in un semplice amarcord. La componente visiva ha un ruolo fondamentale: lo spettatore non solo ascolta, ma vede letteralmente il passato riemergere, grazie a una regia che integra tecnologie digitali e atmosfere teatrali. Un esperimento originale che restituisce dignità scenica alla musica pop, portandola fuori dai palchi tradizionali per farne materia narrativa.
"Alla ricerca dell'Uomo Ragno" non è un concerto né una semplice retrospettiva musicale. Repetto costruisce una narrazione personale in cui mescola momenti di comicità, riflessione e frammenti del repertorio degli 883, reinterpretati con leggerezza e ironia. La struttura è quella di un monologo accompagnato da musica, effetti speciali e interazioni visive: uno spettacolo che si affida al ritmo delle immagini e delle parole più che alla nostalgia pura.
In scena, la mente dietro l'iconico gruppo anni '90 al quale è stata dedicata anche una serie tv, rilegge la sua storia da un’angolazione diversa, mettendo in gioco le contraddizioni di chi ha vissuto il successo e poi ha scelto di scomparire dai riflettori. "Peter Parker, come me, potrebbe essere di Pavia anche se ha passato molto tempo a New York", afferma scherzando su quel legame mai sciolto tra provincia e sogni americani. A completare il racconto, un brano inedito presentato per la prima volta proprio al pubblico di Orvieto.
La forza dello spettacolo sta anche nella sua capacità di parlare a un pubblico trasversale: chi era adolescente negli anni '90 si riconosce nei ricordi evocati, ma anche i più giovani possono leggere in questa storia una riflessione sul tempo, sull'identità e sull'arte di reinventarsi. Repetto non si limita a celebrare il passato, ma lo mette in discussione, lo rilegge con disincanto e ne ricava nuove domande.
Dopo l’appuntamento con Mauro Repetto, la stagione "Protagonisti" del Teatro Mancinelli continua con proposte che offrono spunti di riflessione e letture ironiche del presente.
Domenica 13 aprile alle ore 18.00 arriva Veronica Pivetti con "L'inferiorità mentale della donna", monologo ispirato a teorie maschiliste del passato, rilette con sarcasmo e intelligenza. Accompagnata da Anselmo Luisi alla musica, l'attrice smonta i luoghi comuni con umorismo e una sottile vena critica.
Il 3 maggio, alle 21.00, va invece in scena "456", una commedia nera con Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino e Carlo De Ruggieri. La storia di una famiglia isolata e in conflitto diventa metafora di una società chiusa, nervosa e carica di tensioni.
Per Mancinelli Off, infine, venerdì 11 aprile alle 19.30, è il turno di "Ne vogliamo uscire tutti", con Davide Simoncini e Sophia Angelozzi. Un confronto tra due anime che esplorano, con pochi filtri, la difficoltà di amarsi e capirsi davvero.