Spegne dieci candeline “Orvieto in Philosophia“, la kermesse che ha visto confrontarsi nella Città della Rupe alcuni fra i più significativi filosofi italiani. Nata con l’intento di rendere la filosofia un nutrimento per le giovani generazioni, nel 2024 si chiude la decade kantiana: dieci anni di appuntamenti con migliaia di studenti (solo quest’anno ne sono attesi mille) alla scoperta del grande filosofo tedesco, ancora sorprendentemente attuale. Per il traguardo delle due cifre sono in programma otto lezioni magistrali dal 3 al 5 dicembre, tenute da altrettanti grandi nomi, tra Palazzo Coelli e Palazzo del Capitano del Popolo. Vediamo nel dettaglio tutto il programma.

Torna “Orvieto in Philosophia”: tutti i nomi della decima edizione

Nei tre giorni del Festival, all’Auditorium “G. Messina” di Palazzo Coelli e alla Sala dei 400 del Palazzo del Capitano del Popolo, saranno otto i filosofi che si alterneranno in altrettante lezioni magistraliSebastiano Maffettone, Massimo Adinolfi, Gaetano Rometta, Francesco Valagussa, Luciano Dottarelli, Massimo Marassi, Ilaria Gaspari e Lucrezia Ercoli. In apertura, nella giornata di martedì 3 dicembre alle 17 all’Auditorium di Palazzo Coelli, ci sarà il teologo e filosofo Vito Mancuso, protagonista di un appuntamento appendice al festival organizzato dall’Associazione Studium Civitatis, nella quale presenterà il suo ultimo libro “Destinazione speranza” edito da Garzanti e approfondirà il Metodo Kant.

La kermesse è promossa Fondazione per il Centro studi “Città di Orvieto” in collaborazione con Unitre Orvieto e Scuola comunale di musica “A. Casasole” e con il sostegno e il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e del Comune di Orvieto. Notevole è la sinergia con gli Istituti scolastici del territorio, sia dell’orvietano con l’Iisacp e l’Istituto Majorana-Maitani, sia del ternano con la partecipazione del Liceo Scientifico G. Galilei di Terni.

Nell’ottica della continua valorizzazione del talento giovanile, verrà dato spazio anche alla musica. Mercoledì 4 dicembre il Teatro del Carmine ospita il concerto di Carolina Luzi, una giovanissima violoncellista di undici anni, accompagnata al piano dal Maestro Riccardo Cambri.

Decade kantiana: il primato di Orvieto

Nella conferenza stampa di presentazione del Festival sono intervenuti i molti soggetti coinvolti nell’organizzazione. Il coordinatore Franco Raimondo Barbabella ha raccontato la storia di “Orvieto in Philosophia”, un unicum nel panorama italiano nato dieci anni fa per far conoscere Kant agli studenti, per “guardare i tempi di oggi con gli occhi di Kant e fare della filosofia uno strumento di riflessione in un periodo in cui sembra invece prevalere la superficialità”.

Liliana Grasso, presidente del Centro Studi, ha ricordato i numeri del decennale. “In questi anni sono arrivati a Orvieto 30 relatori di assoluto livello, circa 40 sono stati i docenti degli istituti superiori coinvolti nella preparazione e nell’avvicinamento all’appuntamento a cui hanno partecipato oltre 4.500 studenti e circa 1.000 ne prenderanno parte quest’anno“.

Soddisfatta la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani. Una testimonianza di “come la città abbia risorse, capacità e competenze elevate che se messe a frutto in maniera collettiva sono capaci di ottenere risultati importanti. Uno degli obiettivi centrati è stato sicuramente quello di far fermare i nostri ragazzi a riflettere in questo mondo che va così veloce e dove spesso non ci sono le occasioni e gli stimoli giusti per approfondire temi rilevanti“.

Presenti anche le dirigenti dell’Iisacp di Orvieto, Cristiana Casaburo, e dell’Istituto Majorana-Maitani, Lorella Monichini che hanno rimarcato l’alto valore educativo del Festival, ormai caro a tanti studenti. In arrivo anche una pubblicazione che raccoglierà gli atti atti dell’edizione 2024 e i principali di quelle precedenti, come sottolineato da Massimo Donà, consulente scientifico dell’iniziativa.

Chi è Vito Mancuso

Il teologo laico e filosofo Vito Mancuso sarà fra i grandi ospiti di “Orvieto in Philosophia”. Docente all’Università San Raffaele di Milano fino al 2011, all’Università di Padova e quindi in quella di Udine, ha collabora con La Repubblica e dal 2022 è editorialista per La Stampa.

Nel corso della sua carriera si è concentrato in particolare sul pensiero di Kant e Hegel e su alcuni temi molto significativi. Al centro del suo lavoro vi è la costruzione di una solida teologia laica che guarda a un Dio tale da poter sussistere sia di fronte alla filosofia che alla scienza. Autore di numerosissime pubblicazioni, è noto al grande pubblico per diversi bestseller che hanno superato le 100mila copie e sono stati tradotti anche all’estero. Mancuso è stato anche al centro di aspre polemiche. Principalmente perché le sue tesi sono accusate di incompatibilità con la tradizione cristiana. Le sue posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche hanno causato negli anni non poche frizioni