16 Mar, 2025 - 15:21

Orvieto, il Pozzo di San Patrizio: tra i segreti del capolavoro rinascimentale e il mistero della sezione aurea

Orvieto, il Pozzo di San Patrizio: tra i segreti del capolavoro rinascimentale e il mistero della sezione aurea

Il Pozzo di San Patrizio a Orvieto non è soltanto una straordinaria testimonianza dell’ingegneria rinascimentale, ma potrebbe nascondere al suo interno un segreto ancora più profondo: la perfetta armonia della matematica. È questa l’ipotesi suggestiva avanzata da Luciano Cencioni, medico e appassionato di storia, che ha studiato con attenzione le proporzioni del celebre pozzo, individuando sorprendenti corrispondenze con la sezione aurea e la sequenza di Fibonacci.

Secondo Cencioni, dietro la magnificenza architettonica dell’opera si celerebbe una precisa logica matematica, la stessa che si ritrova in alcuni dei capolavori più celebri dell’umanità. "Nel mondo esistono opere eterne, caratterizzate da una struttura matematica che ne determina l'armonia e la bellezza oggettiva", afferma Cencioni ai microfoni di ANSA. "Ne sono esempi la Piramide di Giza, il Partenone, la Cappella Sistina, la Gioconda e persino l'uomo Vitruviano. Tutte queste opere condividono un rapporto numerico preciso, che il nostro cervello riconosce istintivamente come bello."

La sezione aurea: una chiave di lettura universale

Il cuore di questa ipotesi risiede nella cosiddetta sezione aurea, una proporzione matematica che esprime il rapporto tra due lunghezze disuguali, tale per cui il rapporto tra la lunghezza maggiore e la minore è uguale al rapporto tra la somma delle due lunghezze e la maggiore. Questa costante, pari a 1,618, è nota anche come "costante di Fidia" ed è considerata un principio universale di armonia e bellezza.

"La bellezza dei numeri si identifica nella sezione aurea, una proporzione matematica conosciuta fin dall'antichità e riscoperta da Keplero nel 1611 attraverso lo studio della sequenza di Fibonacci", ricorda Cencioni. Una proporzione che, secondo il medico, caratterizzerebbe anche la struttura del Pozzo di San Patrizio.

Le misure non mentono: le sorprendenti corrispondenze matematiche nel Pozzo di San Patrizio

Per dimostrare la sua ipotesi, Cencioni ha analizzato le misure del pozzo, un’opera realizzata tra il 1527 e il 1537 su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane. L’architetto fu incaricato da Papa Clemente VII di costruire un sistema di approvvigionamento idrico che garantisse alla città di Orvieto una riserva d’acqua sicura in caso di assedio.

Secondo i calcoli di Cencioni, il diametro del cilindro interno del pozzo misura 4,65 metri. "Se prendiamo il diametro del cilindro interno, pari a 4,65 metri, e lo moltiplichiamo per la costante di Fidia (1,618), otteniamo circa 7,5 metri", spiega Cencioni. Questo valore, sommato al diametro interno, porta a un totale di 12,17 metri, una misura che coincide quasi perfettamente con il diametro del cilindro esterno, pari a 12,20 metri.

"Sommando questo valore al diametro interno, arriviamo a 12,17 metri, praticamente quello del cilindro esterno, che è di 12,20 metri", sottolinea Cencioni, evidenziando come questa sorprendente precisione matematica non possa essere frutto del caso.

Un'armonia incoscia o una scelta deliberata?

Resta aperta a questione più affascinante: Antonio da Sangallo il Giovane progettò il Pozzo di San Patrizio applicando consapevolmente la proporzione aurea, oppure questa corrispondenza numerica è frutto di un’influenza inconscia? Per Cencioni, la seconda ipotesi è la più plausibile: "Questo dimostra che la proporzione aurea è presente nel progetto del Pozzo, anche se probabilmente in modo inconscio da parte del Sangallo."

L'opera di Sangallo, rinomata per la sua straordinaria struttura a doppia elica che permetteva di scendere e risalire senza mai incrociare i percorsi, si rivela non solo un prodigio ingegneristico, ma anche una creazione che, forse inconsapevolmente, racchiude l'essenza di una bellezza matematica senza tempo.

Un enigma ancora irrisolto

Il Pozzo di San Patrizio si conferma così come un esempio straordinario di come l’arte e la scienza possano intrecciarsi. La scoperta di Luciano Cencioni offre una nuova chiave di lettura per comprendere la bellezza intrinseca di questo monumento rinascimentale. Se, da un lato, il Pozzo è un capolavoro di ingegneria, dall’altro emerge come un’opera che porta con sé un messaggio estremamente affascinante: la bellezza dei numeri, la perfezione della matematica, che si manifestano nella sua struttura e nelle sue proporzioni.

Questa scoperta non solo arricchisce il valore simbolico del Pozzo, ma sollecita anche una riflessione più ampia sul legame profondo tra scienza e arte, tra razionalità e creatività. In un’epoca in cui la ricerca dell’armonia sembra essere confinata alla mera dimensione estetica, il Pozzo di San Patrizio ci ricorda che anche nei più grandi capolavori architettonici si cela una dimensione matematica che contribuisce a garantirne l’eternità.

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Francesco Mastrodicasa
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