Due venditori ambulanti sono stati fermati per la vendita non autorizzata di funghi porcini nelle zone di Orvieto Scalo e Sferracavallo. Per loro una multa di 10 mila euro. Gli uomini, entrambi provenienti dalla Campania, sono stati scoperti dalla Polizia locale durante un controllo congiunto con la Usl Umbria 2 sul territorio dell’orvietano. Il risultato? Sanzioni pesanti e confisca immediata della merce.
I due ambulanti si spostavano a bordo di furgoni vendendo funghi porcini senza le autorizzazioni previste dalla normativa regionale. Questo tipo di commercio – senza licenza e certificazioni adeguate – ha subito attirato l’attenzione delle autorità, che hanno elevato una multa di 5 mila euro per ciascuno dei commercianti. Oltre alle sanzioni, i funghi sono stati sequestrati e successivamente distrutti, come previsto dalle procedure per prodotti privi di controllo sanitario.
Mancanza di certificazioni sanitarie per i venditori ambulanti di funghi a Orvieto: scatta un’altra multa
Ma le irregolarità non si sono fermate qui. I controlli approfonditi condotti dalla Usl Umbria 2 hanno rilevato, infatti, la mancanza di documenti essenziali per il commercio alimentare. In particolare, mancavano la certificazione del controllo micologico – fondamentale per garantire che i funghi siano sicuri per il consumo – e la NIA sanitaria, necessaria per avviare un’attività nel settore alimentare. Oltre al piano di autocontrollo Haccp, che garantisce la sicurezza igienica degli alimenti. Queste ulteriori violazioni hanno portato una nuova multa per i due ambulanti che vendevano funghi a Orvieto, facendo salire l’importo totale a oltre 10 mila euro.
L’assessorato alla Sicurezza del Comune di Orvieto punta l’attenzione proprio sull’importanza di questo tipo di controlli. Controlli che hanno come fine ultimo quello di garantire il rispetto delle norme e la tutela della salute pubblica: qualcosa che giova a tutti indiscriminatamente, quindi. Non è una novità, infatti, che la vendita di funghi non certificati può comportare gravi rischi. Questo perché alcuni funghi, se non controllati, possono essere tossici o persino letali.
Fino alla fine della stagione micologica, prevista per il 30 novembre 2024, la Usl Umbria 2 ha quindi attivato un servizio per i raccoglitori privati, i quali possono portare i propri funghi presso la sede del Dipartimento Prevenzione in via Postierla. Il servizio è disponibile ogni mattina, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30 alle 9.30 ed è utile per garantire la commestibilità dei funghi raccolti. In aggiunta, sempre fino al termine della stagione micologica, è attivo il servizio di Pronta Disponibilità Micologica. Disponibile dalle 20.00 alle 8.00 anche nei giorni prefestivi e festivi, questo servizio è pensato per intervenire in casi di sospetta intossicazione da funghi. I cittadini che sospettano di aver consumato funghi tossici possono quindi contattare i centralini dell’ospedale di Orvieto per ricevere assistenza immediata.
Raccolta funghi al centro della scena in Umbria: mille porcini e polemiche social
I funghi sono al centro del dibattito umbro in queste ultime settimane. Solo qualche giorno fa, infatti, un gruppo di amici di Tavernelle di Panicale e Castiglion Fosco si è ritrovato al centro di un’accesa polemica sui social. Il motivo? Aver raccolto oltre mille funghi porcini nei boschi della Valnestore. Quella che sembrava una giornata come tante altre, dedicata a una passione condivisa, si è trasformata in poche ore in una vicenda virale che ha scatenato un vero e proprio scandalo. Le immagini dell’abbondante bottino hanno dato il via a discussioni sulle normative che regolano la raccolta dei funghi in Umbria.
La normativa umbra, infatti, prevede limiti ben precisi per la raccolta dei funghi. Ogni cercatore può raccogliere un massimo di 3 chili al giorno: una regola fondamentale per garantire la sostenibilità di questa attività e la conservazione degli ecosistemi boschivi. L’abbondante raccolta del gruppo (di oltre mille unità) ha inevitabilmente sollevato sospetti sul rispetto di questi limiti. Tanto che alcuni utenti hanno addirittura chiesto l’intervento delle autorità.
Le regole sulla raccolta dei funghi in Umbria
La multa ai venditori ambulanti di funghi a Orvieto e soprattutto il caso della raccolta record nella Valnestore porta l’attenzione su un tema delicato: la sostenibilità della raccolta dei funghi. Questi preziosi organismi svolgono un ruolo cruciale nella salute dei boschi, poiché contribuiscono alla decomposizione della materia organica e al ciclo dei nutrienti nel terreno. Pertanto un prelievo eccessivo o condotto senza attenzione può mettere a rischio la biodiversità e alterare l’equilibrio degli ecosistemi boschivi.
Proprio per questi motivi in Umbria la raccolta dei funghi è regolata da normative rigide, pensate per preservare l’ambiente. Nei mesi autunnali, periodo di maggiore affluenza nei boschi, esistono limitazioni sugli orari e sulle quantità di funghi che possono essere raccolti. Tutte misure pensate per limitare l’impatto sull’ecosistema e garantire un prelievo equilibrato.
Ogni cercatore, come già accennato, può raccogliere fino a 3 chili di funghi al giorno, utilizzando cesti di vimini o altri contenitori che permettano alle spore di diffondersi nel terreno, favorendo così la rigenerazione del micelio. Per i residenti umbri, inoltre, la raccolta è gratuita, mentre i non residenti devono ottenere un permesso che costa 50 euro e ha validità per tutto l’anno. Chi non rispetta queste regole rischia sanzioni amministrative anche salate.