Parte da Orvieto un progetto dall’alto valore umano e sociale che unisce solidarietà e bene comune. I detenuti ristretti nel carcere orvietano si occuperanno infatti della manutenzione dell’Anello della Rupe e di altre aree verdi della città. La giunta comunale ha da poco approvato lo schema di convenzione con più soggetti del territorio a partire dalla Casa di reclusione e coinvolgendo anche l’associazione di promozione sociale ParteCivile e il Liceo artistico di Orvieto. L’obiettivo è l’impiego dei detenuti in attività di volontariato per progetti di pubblica utilità e di giustizia riparativa.
I percorsi di giustizia riparativa a Orvieto
L’accordo prevede che i detenuti della Casa di reclusione di Orvieto partecipino attivamente in progetti esterni di manutenzione, decoro e valorizzazione di zone urbane di particolare pregio e importanza. Nella lista dei beni pubblici oggetto di intervento c’è anzitutto l’Anello della Rupe seguito dal Giardino della Gentilezza in Piazza Angelo da Orvieto, inaugurato a novembre 2023 in occasione della Giornata Mondiale della Gentilezza, grazie a un precedente progetto fra amministrazione comunale e carcere.
Il coinvolgimento degli studenti del Liceo Artistico
Tra le note particolarmente positive che emergono dal progetto c’è il coinvolgimento di studenti e studentesse del Liceo Artistico di Orvieto. In particolare ci saranno le classi delle sezioni di Architettura Scultura e Multimediale, che insieme al Comune e all’associazione ParteCivile, si occuperanno di analizzare e proporre le scelte progettuali di riqualificazione ambientale ed urbanistica.
Il Comune di Orvieto tramite i propri uffici tecnici individuerà le zone su cui intervenire, predisporrà le azioni da intraprendere e metterà a disposizione i mezzi e le attrezzature da impiegare oltre a supervisionare e coadiuvare gli interventi che saranno condotti da ParteCivile anche con il coinvolgimento degli istituti scolastici. Infine, ParteCivile opererà anche all’interno della Casa di reclusione con iniziative mirate, come conferenze e seminari di promozione e informazione e incontri di sensibilizzazione.
Dal Giardino della Gentilezza all’Anello della Rupe, a Orvieto i detenuti curano la città
Come anticipato, la collaborazione fra l’amministrazione comunale e quella penitenziaria aveva già dato ottimi risultati con il Giardino della Gentilezza. Un esempio che adesso verrà replicato in scala maggiore con altri detenuti del carcere di Orvieto che si occuperanno anche dell’Anello della Rupe.
“Dopo la positiva esperienza avuta con il progetto di riqualificazione del Giardino della Gentilezza – ha dichiarato l’assessora alle Politiche sociali, Alda Coppola – abbiamo voluto estendere la collaborazione con la Casa di reclusione anche ad altre aree verdi della città e coinvolgere le scuole“.
Coppola ha rimarcato come il coinvolgimento dei detenuti in progetti di questo tipo abbia un impatto estremamente positivo nell’accorciare le distanze fra chi è “dentro” e chi è “fuori”. “Si tratta di un’iniziativa dall’importante valore sociale che incarna perfettamente i principi di inclusione e reinserimento che sono alla base delle azioni della giustizia riparativa. Grazie a questa collaborazione si offre ai detenuti l’opportunità di contribuire attivamente alla vita della comunità, sviluppando anche competenze utili per il loro futuro. Allo stesso tempo garantiamo la cura di spazi importanti per la nostra città, come l’Anello della Rupe. Un esempio concreto quindi di come si possa unire solidarietà e attenzione al territorio”.
La giustizia riparativa, una risorsa per tutti
Nella giustizia riparativa viene posta attenzione sulla relazione, responsabilizzando il condannato nel “rimediare” alla propria condotta lesiva coinvolgendolo attivamente, proprio come sta accadendo ad Orvieto. Con i percorsi di giustizia riparativa l’incontro fra popolazione carceraria e popolazione civile assume un ruolo centrale. Come sottolineato nel rapporto 2024 di associazione Antigone si tratta di “una giustizia che punta sull’impegno per neutralizzare l’offesa e per motivare al rispetto della regola di condotta in futuro“. E proprio la prospettiva del “futuro” è ciò che dà un incommensurabile valore umano a queste iniziative che sono una risorsa per l’intera comunità.