Il consiglio comunale di Orvieto, nella seduta di oggi, lunedì 15 luglio, ha approvato con 11 voti favorevoli e 6 voti contrari gli indirizzi di governo, illustrati all’assemblea dalla sindaca Roberta Tardani. “È con grande orgoglio e profondo senso di responsabilità che iniziamo questo secondo mandato alla guida della nostra città” ha commentato la prima cittadina.
“È l’orgoglio – ha detto – di una compagine politica e amministrativa che si è vista riconfermare la fiducia da parte dei cittadini orvietani come non succedeva da venti anni a questa parte. Lo abbiamo detto più volte in campagna elettorale che per Orvieto il vero cambiamento sarebbe stato quello di dare continuità e stabilità all’azione amministrativa e i cittadini non solo hanno espresso un giudizio positivo sull’operato di questa amministrazione e sull’affidabilità della coalizione ma hanno soprattutto compreso questo fondamentale messaggio”.
“Oggi, dunque, abbiamo la grande opportunità – ha spiegato – che altri non hanno avuto di dare seguito all’importante lavoro svolto in questi anni difficili, di dare concretezza ai progetti avviati e di dare una prospettiva di crescita e sviluppo alla nostra città e al nostro territorio. Tutto questo ci consegna una responsabilità ancora maggiore che sentiamo fortemente e che ci spinge a fare ancora di più e meglio”.
Orvieto, dal consiglio comunale 11 sì al governo Tardani
“Il primo compito, che non è nelle linee programmatiche – ha inteso puntualizzare la sindaca Roberta Tardani – sarà però quello di ricostruire l’unità della città che in questi mesi è stata messa alla prova e fiaccata da una campagna elettorale profondamente divisiva e violentissima”.
“Sinceramente credo che la città in questo senso abbia fatto un passo indietro rispetto a dove avevamo cercato di portarla in questi ultimi anni, parlando e confrontandoci con tutti senza paletti e steccati ideologici – ha affermato – Lavoreremo per ricucire le ferite e oggi, in consiglio comunale, non siamo più avversari ma rappresentanti di una unica comunità che ha bisogno di coesione per affrontare le sfide che ha davanti a sè”.
“Tutti insieme abbiamo anche una comune responsabilità – ha proseguito la sindaca – quella di comprendere le ragioni di quei circa 5000 cittadini che non hanno partecipato al voto, che hanno scelto di non scegliere e dei quali nessuno può rivendicare la “paternità”. Dovremo interrogarci sicuramente sull’astensionismo ma non dobbiamo dimenticare che la maggioranza degli orvietani si è espressa e ha democraticamente indicato, tra quelle proposte, e al primo turno è stato assolutamente chiaro, quale fosse la strada da seguire e da percorrere”.
Sindaca Tardani: “Ecco le priorità di governo”
Riguardo alle priorità di governo, la sindaca di Orvieto ha reso noto che “in questo mandato saranno lo sviluppo economico e la residenzialità gli obiettivi da perseguire con maggiore forza sapendo che entrambi racchiudono ambiti e settori diversi del vivere quotidiano”.
Vogliamo farlo – ha chiarito – con la più ampia partecipazione e condivisione possibile proseguendo nel metodo che ci ha guidato in questi anni ma rafforzando strumenti e modalità d’azione. In questa direzione va il patto per lo sviluppo sostenibile, un accordo tra pubblico e privato che coinvolgerà le forze vive della città e prevederà impegni precisi per l’una e l’altra parte che vogliamo diventi lo strumento operativo di programmazione del territorio utile alla sua crescita e alla creazione delle migliori opportunità”.
“Sanità e trasporti, inoltre – ha evidenziato Tardani – sono stati temi su cui ci siamo confrontati in queste settimane, su cui le nostre competenze sono quelle definite dalla legge ma sui quali non ci siamo mai risparmiati e abbiamo lavorato in ogni sede per tutelare e difendere gli interessi della nostra città”
“Per questo – ha proseguito la sindaca – in accordo con il presidente del consiglio comunale e con l’obiettivo di restituire finalmente al Consiglio il ruolo che merita, è nostra intenzione avviare, su sanità e trasporti, una serie di audizioni con i soggetti competenti – Regione, Asl, Trenitalia, associazioni, etc – per innanzitutto avere una corretta informazione sulla situazione, evitare allarmismi pericolosi che hanno il solo scopo di agitare la popolazione, verificare l’efficacia dei percorsi intrapresi, valutare le soluzioni concrete da mettere in campo per far fronte alle criticità”.