05 Oct, 2025 - 08:45

A Orvieto il XXII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato annuncia nuove disobbedienze civili

A Orvieto il XXII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato annuncia nuove disobbedienze civili

Si è aperto ieri, nella Sala dei 400 di Palazzo del Popolo a Orvieto, il XXII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, che si concluderà oggi. L’evento, spiegano gli organizzatori, mira a trasformare la memoria di Luca Coscioni e le azioni condotte in questi anni in forza per il futuro, per la difesa dei diritti fondamentali e la conquista di nuove libertà, nel solco delle battaglie di Piergiorgio Welby, DJ Fabo, Federico Carboni, Laura Santi e Martina Oppelli.
Abbiamo scelto l’Umbria, la Regione di Luca Coscioni e che ha riconosciuto il diritto di Laura Santi a essere libera fino alla fine”, ha spiegato il direttivo, “per tenere il nostro Congresso: una tappa simbolica e concreta del nostro cammino per il diritto all’autodeterminazione, la libertà di cura e di ricerca scientifica, e la piena applicazione della sentenza 242/2019 Cappato-Antoniani della Corte costituzionale”.

Cappato: “Pronti a nuove disobbedienze civili per difendere il diritto alla libertà”

Nel suo intervento di apertura, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione, ha annunciato “forme di disobbedienza civile collettiva ancora più estese” per aiutare chi continua a essere costretto dallo Stato italiano a subire condizioni di sofferenza insopportabile e irreversibile.

Il diritto all’aiuto medico alla morte volontaria, ha ricordato Cappato, “sta finalmente iniziando a essere applicato in Italia”. È stato infatti riconosciuto a 16 persone, e due Regioni hanno stabilito tempi certi di risposta a chi soffre.

Secondo Cappato, tuttavia, le recenti mosse del Governo rappresentano un tentativo di arretramento rispetto ai diritti già sanciti: “Dopo anni di inerzia bipartisan, l’Esecutivo è corso ai ripari, concordando con il Vaticano una proposta di legge che ha il solo scopo di cancellare il diritto riconosciuto dalla Corte costituzionale, escludendo tutte le persone non attaccate a macchine ed estromettendo il Servizio sanitario per sostituire Asl e Regioni con comitati di nomina politica”.

Un passaggio che segna la linea dell’Associazione per i prossimi mesi: “Da questo congresso diciamo chiaro che contrasteremo il tentativo in atto, in ogni sede: non solo in Parlamento, ma anche nelle Regioni e nei Tribunali, con le armi della nonviolenza, dell’azione giudiziaria e degli strumenti di iniziativa popolare”.

La segretaria nazionale Filomena Gallo: “La politica è ferma, ma i diritti avanzano”

La segretaria nazionale Filomena Gallo ha sottolineato come “il fine vita approda per l’ottava volta in Corte costituzionale”, un dato che, a suo giudizio, evidenzia l’immobilismo della politica.
“È la prova che la politica è ferma, mentre i diritti continuano ad avanzare grazie ai ricorsi, alle azioni giudiziarie e all’impegno delle persone che non vogliono più essere costrette a soffrire o a fuggire”, ha dichiarato.

Gallo ha ricordato che “oggi abbiamo 39 procedimenti aperti: 24 sul fine vita e 15 sulla fecondazione assistita. Sono più di 50 i casi seguiti in fase stragiudiziale e 241 gli accessi agli atti su salute e carcere, mentre 16 persone hanno ottenuto il via libera al suicidio medicalmente assistito e 11 vi hanno già avuto accesso concreto”.

La sfida politica, ha aggiunto, è chiara: “difendere i diritti già conquistati e aprire nuove strade, dal fine vita alla ricerca scientifica, dalla salute in carcere alla libertà di diventare genitori”.

Tardani: “Orvieto abbraccia la libertà di ricerca e il coraggio di scegliere”

All’apertura del Congresso è intervenuta anche la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, che ha voluto sottolineare il legame profondo tra la città e il messaggio di Luca Coscioni.
“Per me, per Orvieto, questo non può essere un saluto di circostanza. È un vero e proprio abbraccio di un’intera città a Luca, alla sua famiglia e a questa associazione che custodisce il suo nome e la sua eredità”.

Tardani ha poi rimarcato il valore civile del confronto: “Oggi siamo chiamati a riflettere senza paura su tematiche complesse, talvolta divisive ma profondamente umane, perché toccano la libertà delle persone: la ricerca scientifica, il fine vita, i diritti delle persone con disabilità. Temi che interrogano le coscienze e sfidano la politica, ma che mettono sempre al centro la dignità umana”.

La sindaca ha annunciato di aver aderito all’appello per una legge sul fine vita, ricordando che “difendere la libertà di scelta non significa imporre una visione, ma creare le condizioni affinché ciascuno possa affrontare le proprie scelte con dignità, consapevolezza e rispetto”.

“Il motto che guida questo congresso, ‘Non rassegnatevi mai’, ci ricorda che la conquista dei diritti non è mai definitiva. I diritti vanno difesi, consolidati e trasmessi alle generazioni future”, ha concluso Tardani, ringraziando l’Associazione per aver scelto Orvieto come sede del Congresso: “Il vostro impegno, qui nella casa di Luca, ha un valore morale ed emotivo speciale. Bentornati a casa”.

Verso la mozione finale: ricerca, salute, autodeterminazione

Nella giornata conclusiva, l’Assemblea generale dell’Associazione Luca Coscioni approverà la mozione finale che delinea gli obiettivi per il 2025-2026: dalla difesa dei diritti umani e del progresso scientifico al rilancio della ricerca sulle malattie rare, fino alle campagne per la piena applicazione della legge 194/1978 e per la regolamentazione della gravidanza per altri solidale.

Una piattaforma di proposte che riafferma il ruolo dell’Associazione come punto di riferimento per il diritto all’autodeterminazione e alla conoscenza, nel segno di Luca Coscioni, la cui eredità continua a ispirare un movimento che da ventidue anni difende il principio più essenziale di tutti: la libertà di scegliere come vivere e come morire.

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Federico Zacaglioni
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