27 Sep, 2025 - 16:00

Blitz dei Carabinieri nei boschi di Orvieto: smantellati bivacchi, sequestrata droga, tre segnalazioni

Blitz dei Carabinieri nei boschi di Orvieto: smantellati bivacchi, sequestrata droga, tre segnalazioni

Un’operazione lampo, condotta giovedì pomeriggio nei boschi di Orvieto, Allerona e Castel Viscardo, ha portato allo smantellamento di bivacchi utilizzati come basi logistiche per lo spaccio di stupefacenti. I Carabinieri hanno sequestrato droga, segnalato tre persone alla Prefettura e ritirato altrettante patenti di guida. L’azione, che ha coinvolto decine di militari e un elicottero del Nucleo di Roma Urbe, segna un punto di svolta nella lotta alle piazze di spaccio improvvisate nei boschi dell’Orvietano.

Un dispositivo articolato di reparti territoriali, forestali e supporto aereo per monitorare le aree più sensibili

Il blitz è stato coordinato dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Orvieto con il supporto delle Stazioni di Allerona, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle e Orvieto, oltre ai Nuclei Forestali. In campo anche un elicottero, indispensabile per sorvolare e monitorare le zone più impervie. L’obiettivo era preciso: interrompere il fenomeno dello spaccio all’interno delle aree verdi di Bagni, Villalba e Viceno, ritenute punti strategici per il commercio illecito.

La presenza dei bivacchi, perfettamente mimetizzati nella vegetazione, ha confermato quanto l’attività fosse organizzata. All’interno dei rifugi i militari hanno trovato utensili per la permanenza prolungata: batterie d’auto utilizzate come generatori per alimentare cellulari e luci, viveri e persino una katana. Strutture improvvisate, ma funzionali a garantire autonomia a chi, per giorni, presidiava il bosco con l’obiettivo di vendere stupefacenti lontano dai centri abitati.

Il rinvenimento dei bivacchi dimostra un livello di pianificazione e organizzazione non trascurabile”, ha spiegato un ufficiale coinvolto nell’operazione. “Si tratta di basi operative vere e proprie, capaci di ospitare più persone contemporaneamente e garantire loro un sostegno logistico”.

Controlli su strada, posti di blocco e sequestri di sostanze stupefacenti a completamento dell’operazione

Parallelamente alle operazioni nei boschi, i Carabinieri hanno esteso i controlli alla rete viaria, intercettando numerosi veicoli sospetti. Tre persone, identificate come acquirenti, sono state trovate in possesso di cocaina, hashish ed eroina per uso personale. Per loro è scattata la segnalazione alla Prefettura di Terni e il ritiro immediato della patente di guida. In totale sono stati sequestrati 1,6 grammi di cocaina, 0,70 di hashish e 1,70 di eroina.

Il bilancio, seppur quantitativamente limitato sul fronte delle sostanze, è significativo per il segnale lanciato. “L’attività dimostra la presenza costante dello Stato anche nelle aree più remote” hanno sottolineato fonti dell’Arma. “La sinergia tra reparti territoriali, forestali e il supporto aereo ha consentito di interrompere un circuito criminale che si stava radicando”.

Le aree interessate sono state segnalate ai Comuni competenti per lo sgombero e il ripristino ambientale, con l’obiettivo di restituire decoro e sicurezza a zone verdi frequentate anche da cittadini ed escursionisti.

Gli episodi analoghi di Piediluco, Miranda e Marmore confermano la strategia delle piazze di spaccio nei boschi umbri

Non è la prima volta che i boschi della provincia di Terni finiscono al centro di indagini. Negli ultimi anni, operazioni analoghe hanno interessato altre zone sensibili come i boschi di Piediluco e le aree verdi delle Cascate delle Marmore, dove erano stati segnalati bivacchi e attività sospette legate allo spaccio. In quelle circostanze, i militari avevano individuato rifugi nascosti e trovato sostanze pronte alla vendita, confermando uno schema consolidato: piazze di spaccio improvvisate in aree isolate, lontane dai centri abitati, ma facilmente raggiungibili dagli acquirenti.

Analoghi interventi in Valnerina e nel perugino hanno evidenziato dinamiche simili, con accampamenti dotati di viveri, batterie e strumenti rudimentali per consentire la permanenza prolungata. “I boschi, per la loro conformazione, offrono un riparo sicuro a chi intende sottrarsi ai controlli” ha spiegato un investigatore. “Ma la nostra strategia è quella di monitorarli con continuità, avvalendoci anche di strumenti tecnologici e della collaborazione dei cittadini”.

Una strategia di controllo del territorio che proseguirà nelle prossime settimane con operazioni straordinarie

Il Comando provinciale di Terni ha confermato che l’attività verrà ripetuta nelle prossime settimane, con l’obiettivo di disarticolare definitivamente i punti di riferimento dello spaccio nei boschi. L’operazione di Orvieto, Allerona e Castel Viscardo non è quindi un episodio isolato ma parte di una strategia più ampia, che prevede un monitoraggio costante e l’impiego di uomini e mezzi specializzati.

Per i territori coinvolti, l’impatto è rilevante. La presenza di bivacchi e l’attività di spaccio rappresentavano un fattore di rischio sia per la sicurezza pubblica sia per la fruibilità delle aree naturali. L’intervento dei Carabinieri restituisce quindi un messaggio chiaro: le zone periferiche e boschive non sono terre di nessuno, ma spazi sottoposti alla stessa tutela delle aree urbane.

Il segnale che arriva da Orvieto è netto: l’Arma intende presidiare non solo le città, ma anche i luoghi marginali dove i traffici illeciti cercano riparo. Una strategia che mette al centro non soltanto la repressione, ma anche la prevenzione, rafforzata dalla collaborazione con i cittadini e dalle operazioni di bonifica ambientale successive ai sequestri.

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Federico Zacaglioni
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