Nasce ufficialmente in Umbria il gruppo di Orizzonti Liberali. La prima seduta dell’associazione fondata dal deputato Luigi Marattin, si è tenuta ieri a Perugia, presso l’Hotel Tevere di Ponte San Giovanni. L’assemblea è stata l’occasione per un confronto tra gli iscritti che hanno nominato anche il coordinatore regionale. Si tratta di un giovane under 30 perugino, Alessandro Tinozzi. 29 anni, ingegnere presso un’azienda del territorio, Tinozzi è alla prima esperienza ufficiale con un partito anche se gravita da sempre attorno agli ambienti liberali.
Una proposta alternativa ai due poli
Da Orizzonti Liberali hanno ribadito le proprie posizioni politiche, proponendosi come alternativa centrista ai due principali poli. “La sfida – hanno spiegato nel corso dell’assemblea regionale – è quella di mettere in rete tutte le energie liberaldemocratiche della regione, riunendole sotto uno stesso ombrello, convinti come siamo che anche in Umbria, come nel resto d’Italia, c’è ancora spazio e bisogno per una proposta alternativa liberale ed europeista“.
Un obiettivo non da poco se si tiene conto del crescente disinteresse verso la politica, testimoniato dalla scarsa affluenza elettorale che in Umbria ha toccato il minimo storico. “Orizzonti Liberali – prosegue la nota – si propone di offrire anche all’Umbria questa prospettiva: il forte astensionismo registrato alle ultime elezioni regionali, unito al fatto che le componenti liberali e liberaldemocratiche si sono presentate divise nei due differenti schieramenti, confermano che c’è spazio per un progetto attrattivo, con una visione di Paese – e quindi della Regione – diversa, che rompa lo schema di un bipolarismo schiacciato fra differenti populismi”. Il prossimo passaggio del comitato promotore sarà la costituzione degli organismi rappresentativi provinciali.
Marattin, dalla scissione con Renzi a Orizzonti Liberali
Per comprendere meglio come si colloca Orizzonti Liberali nel panorama politico nazionale, è bene fare un passo indietro e dare uno sguardo alla carriera del suo fondatore, il deputato Luigi Marattin. Entrato in politica sul finire degli anni Novanta, renziano della prima ora, aveva seguito l’ex premier anche quando lasciò il PD nel 2019 dimostrando una ferrea fedeltà al partito mantenuta fino a settembre di quest’anno. A determinare lo scisma tra Renzi e il suo fedelissimo sono state le frizioni in vista della regionali. Insanabili per Marattin che ha preferito dare vita a un suo movimento, Orizzonti Liberali appunto.
Marattin non ha condiviso la scelta di Italia Viva di aderire al campo largo del centrosinistra, che in Umbria nella corsa per le regionali, è diventato extra-large ma fortunato visto l’esito delle elezioni. Marattin incarna quindi l’ala renziana più liberale, quella che potrebbe accogliere altri che come lui si sentono lontani dai due poli inaugurando, nel suo auspicio, un nuovo movimento politico centrista. Orizzonti Liberali insieme a Nos di Alessandro Tommasi e ai Liberali Democratici Europei di Andrea Marcucci punta a diventare un nuovo partito liberaldemocratico entro i prossimi tre anni. E il cammino passa anche per l’Umbria.
La singolare vicenda di Italia Viva alle elezioni regionali in Umbria
Tra ottobre e novembre di quest’anno tre regioni italiane sono state chiamate a eleggere il nuovo governatore. A fine ottobre la Liguria ha aperto le danze, seguita da Emilia-Romagna e Umbria che hanno votato insieme il 17 e 18 novembre scorsi. In Liguria l’ha spuntata, anche se per poco, il centrodestra con Bucci; in Emilia ha vinto di nuovo il PD guidato da de Pascale e in Umbria è stata una lotta all’ultimo voto, ma alla fine la Regione è tornata in mano al centrosinistra con Stefania Proietti.
Una vittoria esemplare del campo largo, un nuovo osannato “modello Umbria” che comunque, seppur in misura minore rispetto alla Liguria, si è trovata a dover “gestire” la collocazione di Italia Viva. I problemi più complessi, come è noto, sono sorti al nord. In Umbria l’impasse di Italia Viva nelle fila del centrosinistra è stato risolto con un colpo da maestro: i candidati di IV al Consiglio regionale stavano sì nella coalizione di Proietti ma senza il simbolo, “ospitati” tra i Civici Umbri.