“In questi giorni, il caldo sta minando la salute di tantissime categorie di lavoratori. Condivido la recente ordinanza della presidente della giunta regionale, Donatella Tesei, sulla scia di quanto fatto in altre regioni”. Lo dichiara, in un post sui social network, il consigliere regionale e coordinatore del Movimento 5 Stelle in Umbria Thomas De Luca.
“In questo periodo – scrive il capogruppo dei 5 stelle a Palazzo Cesaroni – è fondamentale limitare l’orario di lavoro all’aperto per prevenire i rischi legati all’esposizione al sole: un atto dovuto per la salute dei lavoratori agricoli, florovivaistici e edili“.
“Tuttavia – aggiunge – devo sottolineare che questa ordinanza trascura altre categorie di lavoratori ugualmente esposti al caldo eccessivo, come quelli industriali e dei servizi pubblici”.
De Luca a Tesei: “In arrivo una mozione”
Risale allo scorso 26 luglio, la firma della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, della “Ordinanza contingibile e urgente in materia di igiene e sanità pubblica. Misure di prevenzione per l’attività lavorativa nel settore agricolo e florovivaistico, nonché nei cantieri edili all’aperto, in condizioni di esposizione prolungata al sole”.
Ritenendo incompleta l’ordinanza per l’emergenza caldo firmata dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, Thomas De Luca rende noto di stare “predisponendo una mozione da presentare in consiglio regionale per chiedere l’estensione dell’ordinanza a tutti i lavoratori esposti a rischi da alte temperature, sia indoor che outdoor”.
“Nel frattempo, viste le tempistiche – afferma il consigliere dei 5 Stelle – invito pubblicamente la presidente Tesei a rivedere e ampliare l’ordinanza per includere tutte le categorie a rischio, assicurando che nessuno venga lasciato indietro.
“È necessario – spiega, infatti, De Luca – che la tutela della salute sul lavoro venga estesa a tutte le categorie a rischio, come indicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Inoltre, stigmatizziamo il negazionismo climatico del centrodestra umbro, che continua a negare l’emergenza del cambiamento climatico”.
Ordinanza caldo in Umbria, cosa dice
Con l’ordinanza, in questione, la giunta regionale dell’Umbria dispone che “È vietato il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00, con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2024, sull’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo e florovivaistico, nonché nei cantieri edili”. Il divieto, per l’esattezza, è valido “limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito riferita a: lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa ore 12:00, segnali un livello di rischio alto”.
Secondo l’ordinanza di Tesei, “restano salvi eventuali provvedimenti sindacali limitati all’ambito territoriale di riferimento”. Inoltre, “la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza comporterà le conseguenze sanzionatorie come per legge (art. 650 c.p. se il fatto non costituisce più grave reato)”.
La Regione fa sapere, infine, che la presente ordinanza, per gli adempimenti di competenza e per garantire la più ampia diffusione sull’intero territorio regionale, “viene trasmessa ai Prefetti della Provincia di Perugia e della Provincia di Terni, ai Presidenti delle Province di Perugia e di Terni, al Presidente di ANCI Umbria, ai Sindaci dell’Umbria, alle Aziende Sanitarie Locali della Regione Umbria, ai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e dei Datori di Lavoro e alle Associazioni nazionali di categoria”.
Le proteste dei sindacati
I rappresentanti dei sindacati dei lavoratori Cisl, Cgil e Uil si rivolgono alla Regione chiedendo di aprire un confronto sulla tutela dei lavoratori sulla base di una piattaforma articolata. “Un atto – riconoscono Cgil, Cisl e Uil Umbria in una nota congiunta – che va a rafforzare l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo perché la legislazione vigente già vieta l’attività lavorativa con temperature superiori a 35 gradi. L’ordinanza segue le “Indicazioni per la prevenzione e protezione dai rischi correlati con le condizioni climatiche di caldo estremo negli ambienti di lavoro”. Continueremo a richiedere da una parte la discussione sulla nostra piattaforma, che rimane per gran parte inevasa, dall’altra l’attivazione immediata di un tavolo di monitoraggio che affronti tale problematica”.