Operazione Panzer Green. No, non è un fumetto degli Sturmtruppen, ma il nome che il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi ha affibbiato alla raffica di ordinanze emesse per porre un freno ai fenomeni di inquinamento ambientale a Prisciano e Terni Est.
Ci ha messo un giorno, il primo cittadino, a mettere nero su bianco con i dirigenti Grigioni e Bernocco i provvedimenti che prescrivono all’AST Arvedi di intervenire velocemente per rimuovere le cause dei problemi. Da un lato, infatti, ci sono le vibrazioni causate dal reparto metal recovery (Tag24 Umbria ne aveva parlato a maggio). Dall’altro le polveri che arrivano dalle scorie bianche non ferrose e che si depositano ovunque. Infine, le alte concentrazioni di nichel, che dai punti di emissione si depositano nei terreni del quartiere e che – secondo Arpa – si diffondono sulla città.
Ma perché “Operazione Panzer Green“? L’idea sarebbe venuta a Bandecchi rispolverando i vecchi ricordi da parà della Folgore. Nel mondo militare, ad ogni operazione sul terreno di battaglia si dà un nome. E quella di garantire la produzione di acciaio e contemporanemente ridurre l’inquinamento, per l’inquilino di Palazzo Spada è una missione speciale. Così ha fatto un video su Instagram ironico e anche un po’ criptico, alla fine compreso da pochi. Costringendolo dopo poco a uno “spiegone” in stile Propaganda live. Panzer sta per i carrarmati che serviranno al riarmo difensivo europeo. E che per Bandecchi saranno fatti anche con l’acciaio ternano, che quindi si continuerà a produrre con successo. Ma con logiche green, ecologicamente sostenibili. Ecco spiegata, un po’ a fatica, l’operazione lanciata oggi da Palazzo Spada.
Operazione Panzer Green: varate ordinanze con rigide prescrizioni per Arvedi AST
Riuscito o meno il divertissement, restano i provvedimenti. Quelli sì molto rilevanti.
“Per la prima volta in 140 anni di acciaieria– dice il sindaco Bandecchi nel suo video – il comune di Terni si assume delle responsabilità che mai nessun altro si era mai assunto. E si mette a stimolare come capofila la Regione, che fino ad oggi ha dormito. E poi l’ARPA, che ha fatto sicuramente il suo lavoro ma che si è limitata a misurare le emissioni senza indicare soluzioni. E infine la ASL che deve essere stimolata per poter ottenere i risultati importanti”.
L’acciaieria avrà 10 giorni di tempo per sistemare il problema delle vibrazioni. Se non lo farà, si dovranno interrompere i lavori per 7 giorni.
“In modo tale che i cittadini possano almeno recuperare e prendere fiato – prosegue Bandecchi -. Poi potranno riaccendere per 10 giorni e interrompere nuovamente per una settimana in caso di reiterazione delle irregolarità. Se il problema non verrà risolto inerromperemo obbligatoriamente quel tipo di lavorazione. Anche per le scorie bianche non ferrose, ci saranno gli stessi criteri: se non ci si adopera per risolvere il problema e non si rispettano le prescrizioni, verranno spenti alcuni impianti“.
Il problema dei metalli nell’aria: da Comune e ARPA un focus sul nichel per il quartiere di Prisciano
Per la concentrazione dei metalli nel suolo il Comune ha studiato con ARPA una ordinanza ulteriore. Ha chiesto filtri speciali alle ciminiere, in modo che dai punti di emissione vengano quanto meno ridotte le fuoriuscite di polveri metalliche. Il Comune ha intimato ad AST Arvedi di installare i filtri entro 12 mesi. E sempre su Instagram, il sindaco Bandecchi ha spiegato le ragioni del provvedimento.
“L’altro ieri – ha detto – oltre che con il Comitato di Prisciano-Terni Est ho fatto anche una riunione con l’Asl, la Regione, l’ARPA. Un tavolo che abbiamno aperto per stimolare la soluzione di una serie di problemi. Tra quesi il fatto che il quartiere di prisciano viene invaso dal nichel. Pare, in base a quello che mi dice l’ARPA, che sia il quartiere che è più inondato di nichel in tutto il mondo. Comunque sicuramente in tutta Italia. Lì insistono tre ciminiere di 7 metri di diametro che riversano fumo contenente metalli non solo su Prisciano, ma anche sul resto della città, anche se in misura minore. Bisogna garantire che le produzioni vadano avanti ma mantenendo in sicurezza e in salute i cittadini“.