Si chiama KP.3 la nuova variante COVID che sta portando una nuova ondata estiva anche in Umbria. La crescita esponenziale è cominciata lo scorso 11 luglio, quando i ricoverati nella regione erano appena 7. Poi è partito l’effetto moltiplicatore tipico del corona virus, con i ricoveri che sono arrivati a 51 alla mattinata di oggi, 28 luglio, 2 dei quali in terapia intensiva per complicazioni dovute all’insorgenza di polmoniti bilaterali acute.
I dati emergono dall’analisi del Cruscotto COVID della Regione Umbria. che fotografa la situazione in evoluzione rispetto alla settimana precedente. I ricoverati per coronavirus, gran parte affetti dalla nuova variante estiva del 2024, sono tornati ai livelli dell’inverno scorso. Il livello raggiunto questa mattina, infatti, non si toccava in Umbria dal mese di febbraio.
Il giorno 9 dello scorso febbraio, complice anche il freddo e la diffusione del virus in ambienti chiusi e non areati, erano infatti 51. 3 dei quali in rianimazione. Uno appena in meno il 12 febbraio. Da quel giorno cominciòuna discesa dei ricoverati, fino agli appena 6 del 27 aprile (nessuno in intensiva).
Dopo la prima decade di questo mese di luglio si è invece registrata una impennata dei ricoverati. La progressione, come dicevamo è partita l’11 luglio col dato minimo di 7 ricevorati. Diventati 20 il 13, poi 30 il 17 luglio fino alla crescita che ha portato ai 51 attuali.
Ondata COVID in Umbria, ecco i dati della crescita: la media dei nuovi contagi è del +15,7% su base settimanale
Al servizio sanitario della Regione dell’Umbria risultano 895 persone positive, comprese gli asintomatici, sulla base dei tamponi effettuati nelle strutture pubbliche e in quelle convenzionati. Secondo l’allarme lanciato da Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, il numero reale dei casi potrebbe essere fino a 10 volte più alto rispetto a quello rilevato. Per questo è stato chiesto alle regioni di monitorare con attenzione la situazione.
Anche se in numeri assoluti siamo lontani dagli anni passati, le crescite rilevate, infatti, non sono di dimensioni trascurabili. In Umbria il tasso di aumento settimanale dei contagi è del +15,7% con una media di 41 casi giornalieri rilevati. Gli “attualmente positivi”, invece, crescono anch’essi a doppia cifra con un +10,5%. 844 sono i pazienti in Umbria in isolamento domiciliare (crescita del +9,9%), mentre restano 2 i ricoverati in terapia intensiva.
Il nuovo aumento dei casi di Covid è legato all’arrivo della nuova variante KP.3 che a giugno, è stata responsabile del 40,5% dei contagi.
I sanitari raccomandano attenzione per le persone anziane e maggiori precauzioni nei primi giorni di contagio
Variante KP.3, calo dell’immunità della popolazione e completa perdita di precauzioni sono le ragioni evidenziate dalle autorità sanitarie per l’ondata estiva di COVID. Il consiglio di Ministero della Salute e ISS per chi è contagiato è quello di non andare in società, almeno per i primi 3-4 giorni.
Secondo i dati rilevati, le fasce di età che registrano il più alto tasso di incidenza settimanale sono quelle tra 80-89 e sopra i 90 anni. Un dato confermato anche dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (FIASO), secondo cui i pazienti che arrivano a ospedalizzarsi soffrono per una blanda sintomatologia respiratoria. Si tratta di persone ricoverate per la cura di altre patologie ma che riscontrano la positività al COVID dopo il tampone.
Per quanto riguarda la popolazione anziana vengono consigliate maggiori attenzioni e precauzioni di prevenzione. Tra l’altro, gli anziani in questo periodo sono provati anche dall’ondata di calore. Una duplice circostanza che invita a alta la guardia. Secondo i sanitari, infatti, occorre evitare che scompensi cardiocircolatori o respiratori portino i pazienti a dover arrivare in gravi condizioni in pronto soccorso. Il consiglio, pertato, è quello di assumere comportamenti responsabili che non sostengano la diffusione dei contagi.