“L'ho ucciso io. Voleva indietro i soldi che mi aveva prestato, abbiamo litigato e l'ho colpito con una coltellata”. Con queste parole, nella stanza riservata agli interrogatori del carcere di Spoleto, Dmytro Shuryn, cuoco ucraino di 33 anni, ha confessato l’omicidio di Bala Sagor, 21 anni.
La confessione è arrivata circa 30 ore dopo il fermo, davanti al giudice per le indagini preliminari Maria Silvia Festa e al procuratore capo di Spoleto Claudio Cicchella. Shuryn ha ammesso di aver ucciso la mattina di giovedì 18 settembre il suo ex collega e di aver poi sezionato il cadavere, liberandosene nei giorni successivi.
Secondo quanto riferito dal suo legale, l’avvocato Donatella Panzarola, l’indagato ha fornito indicazioni precise su dove recuperare le parti mancanti del cadavere e i coltelli utilizzati. “Sta collaborando e le sue dichiarazioni sono ora al vaglio degli inquirenti”, ha aggiunto la Panzarola, precisando che Shuryn ha compiuto tutto da solo e che “si è reso conto di avere fatto una cosa gravissima e sta cercando di collaborare con la giustizia per ricostruire tutta la vicenda”.
Il movente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe legato a un debito di poche centinaia di euro che Bala Sagor aveva con Dmytro Shuryn. L’ex collega avrebbe insistito per riavere i soldi, scatenando una lite culminata nel delitto. Tra "Obi" e l'assassinoci sarebbe stata anche una colluttazione seguita alla lite per i soldi (100-200 euro).
"L'ucraino è provato per quello che accaduto e ha pianto" ha spiegato l'avvocata Panzarola. "Si è reso conto di avere fatto una cosa gravissima - ha aggiunto - e sta cercando di collaborare con la giustizia per ricostruire tutta la vicenda".
Amici e conoscenti avevano segnalato agli investigatori l’appuntamento fissato tra la vittima e Shuryn, così come alcune abitudini del cuoco ucraino legate al gioco d’azzardo. Diversi debiti contratti con più persone, incluso Bala, avevano fin da subito indirizzato le indagini sul 33enne.
Le indagini della Procura di Spoleto si sono concentrate rapidamente su Dmytro Shuryn, grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. I filmati hanno ripreso Bala Sagor entrare nell’abitazione di Shuryn la mattina del 18 settembre e lo stesso Shuryn impegnato a trasportare e spargere i resti del corpo usando la sua bicicletta, abbandonata poi accanto ai resti del cadavere.
I carabinieri, sulla base di questi elementi, hanno proceduto al fermo e alla successiva convalida davanti al gip, confermando la responsabilità dell’indagato.
Per gli inquirenti, il caso è ormai considerato chiuso. Resta però la fase più delicata: il recupero dei resti di Bala Sagor, affidato alla scientifica, per completare la ricostruzione del delitto e procedere con gli esami necessari. Seguendo le indicazioni fornite da Shuryn, l’operazione di recupero dovrebbe svolgersi nelle ore successive.
Il 21 settembre 2025, un residente ha notato un grosso sacco nero abbandonato tra i giardini e la linea ferroviaria nel quartiere Casette di Spoleto. All'interno, i Carabinieri hanno trovato i resti smembrati di un corpo umano. Le prime indagini hanno portato all'identificazione della vittima come Bala Sagor, un giovane cuoco di 21 anni originario del Bangladesh, noto come "Obi". Sagor era scomparso da una comunità per stranieri nei giorni precedenti al ritrovamento.
Le indagini si sono concentrate su Dmytro Shuryn, un cuoco ucraino di 33 anni, ex collega di Sagor. Testimonianze di amici e conoscenti hanno rivelato che i due avevano avuto un incontro il giorno della scomparsa di Sagor. Inoltre, le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso Shuryn trasportare e spargere i resti del corpo utilizzando la sua bicicletta, abbandonata poi accanto ai resti.
Il 25 settembre, Shuryn è stato arrestato dai Carabinieri di Spoleto con l'accusa di omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere. Le indagini dei Carabinieri di Spoleto hanno portato rapidamente all'identificazione del colpevole grazie a testimonianze, telecamere di videosorveglianza e riscontri scientifici.