L'olivicoltura umbra non è solo una risorsa economica di grande valore, ma anche un pilastro fondamentale della cultura e del paesaggio che definiscono l’identità della regione. La salvaguardia di questo patrimonio, dunque, è una priorità, come emerso chiaramente durante l'incontro "L’Olio di Spello", svoltosi a Villa Fidelia di Spello. Promosso dal Frantoio Uccd, l'evento ha avuto il doppio scopo di celebrare i risultati dell’annata 2024 e di avviare una riflessione sulle sfide che il settore dovrà affrontare nel futuro prossimo. Il dibattito si è incentrato sul legame tra la qualità dell'olio e la tutela del paesaggio, un "binomio imprescindibile" che rappresenta, secondo gli esperti, la chiave per garantire il futuro dell’olivicoltura in Umbria.
Durante l'incontro, il giornalista Maurizio Pescari ha sottolineato un aspetto cruciale: se da un lato la qualità dell'olio umbro cresce, dall'altro il rischio di abbandono degli oliveti rappresenta una minaccia concreta. “Cresce la qualità dell’olio ma anche il rischio di abbandono degli oliveti”, ha dichiarato Pescari, evidenziando come, nonostante i progressi in termini di qualità, la sostenibilità a lungo termine della produzione sia messa a dura prova da un fenomeno di disaffezione crescente verso l’agricoltura olivicola.
Le difficoltà nell’adottare un modello di agricoltura olivicola moderna e competitiva, in grado di affrontare le sfide del cambiamento climatico e le complesse questioni legate alla gestione del paesaggio, non coinvolgono soltanto gli olivicoltori, ma l’intera comunità. Il rischio di abbandono degli oliveti, infatti, non rappresenta solo una minaccia per l’economia locale, ma rischia di compromettere la preservazione di un paesaggio agrario unico, che da sempre definisce l’identità e la bellezza del cuore verde d’Italia.
L'agronomo e olivicoltore Eugenio Ranchino ha sottolineato come l’olivicoltura umbra, se non supportata da modelli cooperativi efficaci, rischi di scomparire. “In Umbria l’olivicoltura è molto complessa e, se non è mediata dalla cooperativa, è destinata ad essere gradualmente abbandonata”, ha dichiarato Ranchino, indicando la cooperazione come la soluzione per garantire la sostenibilità e la crescita del settore. Senza una gestione collettiva, l’olivicoltura rischia di essere sopraffatta dalle difficoltà economiche e logistiche, con conseguenze drammatiche non solo per i produttori, ma anche per l'ambiente e l'identità culturale della regione.
In questo contesto, il Frantoio Uccd di Spello si distingue come un esempio di cooperazione virtuosa e sostenibile. Fondato nel 1947 da soli 12 soci, oggi è una realtà solida e in continua crescita, con 510 membri e circa 110.000 olivi. Il presidente Giulio Pepponi ha evidenziato il ruolo cruciale del frantoio, che non si limita a essere un semplice centro di produzione, ma è un punto di riferimento vitale per l’intera comunità olivicola. “La nostra realtà è nata nel 1947 con 12 soci e oggi, con 510 soci e circa 110.000 olivi, il Frantoio di Spello Uccd rappresenta un modello virtuoso di cooperazione agricola. Non è solo un centro di produzione, ma un punto di riferimento per la cura e la manutenzione degli uliveti, la trasmissione della cultura olearia e la tutela del paesaggio”, ha spiegato Pepponi.
La cooperativa, infatti, si distingue non solo per la sua capacità produttiva ma anche per il suo impegno nella salvaguardia dell’ambiente. Grazie ai servizi offerti ai soci, il Frantoio Uccd ha contribuito concretamente alla cura del paesaggio olivicolo, contrastando il fenomeno dell’abbandono delle colline olivate, che rischia di minare il patrimonio agricolo e culturale della regione. In un’epoca di rapidi cambiamenti, è proprio la capacità di mantenere un equilibrio tra modernità e tradizione che ha permesso a realtà come il Frantoio Uccd di prosperare, diventando un simbolo di resilienza e speranza per l’intero settore.
Un altro tema importante emerso nel corso dell’incontro è stato il ruolo delle istituzioni nel sostenere l’agricoltura olivicola umbra. Gloria Fratini, vicepresidente della Bcc di Spello e del Velino, ha messo in luce l’importanza del supporto bancario per le realtà agricole, sottolineando come la banca da lei rappresentata sostenga attivamente il settore. “Come istituto di credito, la Bcc di Spello e del Velino sostiene da oltre un secolo l’agricoltura, con progetti e finanziamenti anche alla giovane imprenditoria agricola”, ha dichiarato Fratini, evidenziando come l’accesso al credito sia fondamentale per garantire la crescita e la sostenibilità delle aziende agricole, soprattutto quelle più giovani che si affacciano al settore.
Il sostegno alle nuove generazioni di olivicoltori rappresenta un passaggio fondamentale per garantire un futuro prospero e sostenibile all’olivicoltura umbra. Le sfide, infatti, non riguardano solo la qualità dell’olio ma anche la capacità di attrarre nuovi talenti e innovare, mantenendo al contempo intatta la tradizione che rende l'olio umbro uno dei più pregiati al mondo.