Negli ultimi giorni, i residenti dell’area del Camignano a Gubbio, al confine del popoloso quartiere di San Martino, stanno vivendo un incubo a cielo aperto: un odore nauseabondo pervade l’aria, costringendoli a tenere chiuse le finestre e rimanere chiusi in casa nonostante il caldo estivo.

Le segnalazioni alla Polizia Municipale e all’ASL indicano che la causa di questo miasma potrebbe essere la carcassa di un grande animale morto, forse un cinghiale, situata nell’alveo del torrente Camignano. Tuttavia, l’individuazione precisa dell’origine del problema è resa difficile dalla situazione manutentiva del tratto di fiume, ormai invaso da vegetazione incolta con alti arbusti e rifiuti abusivi in piena area cittadina.

Il tratto del fiume Camignano che attraversa l’area del Bottaccione è in condizioni di degrado preoccupante. Le piante hanno raggiunto altezze di 5-6 metri, rendendo quasi impossibile la visuale e l’accesso al letto del torrente. I residenti hanno più volte segnalato la situazione alle istituzioni competenti, dall’Ufficio Ambiente del Comune alla Regione Umbria, ma non hanno ricevuto risposta né assistenza. La presenza di rifiuti abusivi peggiora oltremodo il quadro, richiedendo un intervento di bonifica ambientale urgente.

La qualità della vita dei residenti è drasticamente peggiorata. L’odore nauseabondo che proviene dal Camignano in secca è insopportabile, tanto che molti sono costretti a vivere con le finestre chiuse anche di notte. A peggiorare la situazione è l’infestazione di topi, che si aggirano indisturbati sia sulle rive che nelle acque stagnanti del torrente. La combinazione di caldo estivo, acque putride e presenza di ratti rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica.

All’odore nauseabondo si aggiunge anche la presenza dei topi

I residenti delle zone del centro storico comprese tra Piazza Quaranta Martiri, via della Repubblica e Piazza San Giovanni sono particolarmente colpiti. “Mamma mia! – esclama un residente in via della Repubblica – Dal Camignano viene una grande puzza e soprattutto ci sono topi dappertutto e l’intera area andrebbe derattizzata.” L’indifferenza delle autorità locali aggrava il senso di frustrazione e abbandono dei cittadini.

Nonostante le numerose segnalazioni, le autorità locali non si è ancora intervenuti in modo efficace. Due giorni dopo aver avvertito il Comune di Gubbio, i residenti non hanno visto alcun miglioramento. Il ritardo negli interventi suggerisce una lentezza burocratica che mette in pericolo la salute e il benessere dei cittadini.

La situazione del torrente Camignano e l’inerzia delle autorità locali sollevano gravi interrogativi sulla gestione amministrativa e politica della città di Gubbio, nel momento in cui il sindaco è indaffarato a mettere insieme la giunta.

È evidente che la manutenzione del territorio e la protezione della salute pubblica non sono per ora priorità per l’amministrazione comunale.

La vegetazione incolta e i rifiuti abusivi denunciano una gestione negligente già dalla precedente amministrazione.

Necessaria approfondita bonifica dell’intera area del torrente Camignamo

È di prioritaria importanza identificare e rimuovere rapidamente la carcassa dell’animale morto per eliminare la fonte principale dell’odore nauseabondo e a questo proposito sarebbe necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco o di personale in grado di muoversi in territori impervi. Procedere poi con una pulizia completa del letto del Camignano, rimuovendo la vegetazione incolta e i rifiuti abusivi, un lavoro non da poco, vista la situazione di totale degrado nel quale si trova. Mettere in atto un programma di derattizzazione per eliminare la presenza di ratti e prevenire future infestazioni. Di fatto nell’intera Gubbio si manifesta la presenza di roditori, perciò il programma dovrebbe essere ad ampio raggio.

Gli enti proposti alla salute pubblica dovrebbero rispondere con azioni concrete e risolutive, per tutelare il benessere dei cittadini e la cura del territorio. La vicenda del Camignano merita di essere risolta con la massima rapidità in una città a vocazione turistica che ospita in questi giorni un buon numero di visitatori che non meritano di essere accolti da un lezzo ammorbante.