Dal 7 all’11 ottobre, l’Obesity Day offrirà una vera e propria occasione per chiunque voglia migliorare le proprie abitudini alimentari. I dietisti della Usl Umbria 1, in collaborazione con la Fondazione Adi, saranno a disposizione della popolazione adulta per fornire consulenze dietetiche senza alcun costo. L’evento, che si celebra a livello nazionale, si pone come obiettivo non solo di aumentare la consapevolezza sull’obesità, ma anche di avvicinare i cittadini ai servizi di dietetica sul territorio.

Obesity Day, come accedere alle consulenze gratuite

Partecipare è semplicissimo. Dal 9 al 20 settembre chiunque voglia prenotare una consulenza può farlo inviando una email a [email protected]. Sarà necessario specificare i propri dati: nome, cognome, numero di telefono, codice fiscale e la sede presso cui si preferisce svolgere la consulenza. La risposta arriverà via email con la conferma dell’appuntamento, completa di tutti i dettagli pratici come orario e luogo.

Le consulenze dietetiche gratuite si svolgeranno nei diversi distretti della Usl Umbria 1, in giorni prestabiliti per agevolare la partecipazione dei cittadini di tutta la regione:

  • Distretto del Perugino e Alto Tevere: lunedì 7 ottobre
  • Distretto Alto Chiascio: martedì 8 ottobre
  • Distretto Assisano e Media Valle del Tevere: giovedì 10 ottobre
  • Distretto del Trasimeno: venerdì 11 ottobre

Con questa iniziativa, le persone avranno la possibilità di confrontarsi direttamente con esperti del settore dietetico per ricevere consigli personalizzati. L’obiettivo è quello di fornire strumenti utili per affrontare problemi legati all’alimentazione in modo concreto e professionale, un tema che interessa sempre più persone.

Obesità in Umbria: dati allarmanti e strategie per affrontare il problema

Con il 44,6% della popolazione umbra alle prese con problemi di eccesso ponderale, di cui l’11,3% obesa, l’Umbria si trova di fronte a una questione che coinvolge quasi la metà dei suoi cittadini. La percentuale è in linea con il dato nazionale del 42,4%, ma quello che distingue la nostra regione è l’approccio adottato dagli operatori sanitari. Non ci si limita a suggerire la perdita di peso, ma si spinge fortemente anche sulla promozione dell’attività fisica.

I dati del sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) relativi al periodo 2017-2020 lo confermano. In Umbria, il 75,9% delle persone obese ha ricevuto consigli per perdere peso, un numero superiore rispetto alla media italiana del 71,8%. Inoltre, il 52,7% di questi pazienti ha ricevuto l’indicazione di praticare esercizio fisico, un altro dato che supera quello nazionale, fermo al 50,3%. Anche per chi è in sovrappeso l’attenzione è alta: il 39,2% viene indirizzato verso un programma di perdita di peso e al 35,9% viene consigliato di abbinare l’attività fisica, superando nuovamente le medie nazionali (37,2% e 32,5%).

Cosa fa la regione per contrastare l’obesità

In Umbria, la lotta all’obesità non si ferma solo alla prevenzione individuale attraverso consulenze, ma coinvolge un impegno strutturato e collettivo. Le istituzioni regionali e locali stanno puntando su un approccio integrato che include l’educazione alimentare, la promozione di uno stile di vita sano e l’attenzione verso l’attività fisica. Ad esempio, la collaborazione tra Cia Umbria e Cittadinanzattiva ha introdotto nelle scuole programmi di educazione nutrizionale, volti a educare i giovani e le loro famiglie a scelte alimentari più consapevoli, favorendo i prodotti locali di qualità rispetto a quelli industriali.

Le mense scolastiche sono state uno dei punti centrali di queste iniziative, con l’obiettivo di migliorare la qualità del cibo offerto ai bambini, investendo in prodotti salutari piuttosto che limitarsi a criteri basati sul costo. Questo lavoro punta a creare un cambiamento culturale profondo, con il duplice scopo di formare le nuove generazioni e reindirizzare le abitudini di acquisto delle famiglie umbre verso alimenti più sani e sostenibili. La promozione della dieta mediterranea è al centro di questo cambiamento, vista non solo come un regime alimentare, ma come uno stile di vita che incoraggia a preferire cibi freschi e naturali, riducendo il consumo di alimenti processati e cibi spazzatura​