La Giunta regionale dell’Umbria ha recentemente adottato un nuovo regime tariffario per le strutture socio-sanitarie extraospedaliere destinate a persone anziane, disabili, soggetti con patologie psichiatriche e dipendenze.

Nuovo tariffario per le strutture socio-sanitarie, un provvedimento atteso e innovativo

Un provvedimento atteso da molto tempo, che colloca l’Umbria all’avanguardia nel panorama nazionale, in quanto garantisce la sostenibilità economica del sistema aumentando al contempo gli standard di qualità e di sicurezza a vantaggio dei pazienti, delle famiglie e degli operatori del settore“, ha dichiarato la Regione, sottolineando come la nuova regolamentazione garantirà la sostenibilità economica del sistema, migliorando al contempo gli standard di qualità e sicurezza a vantaggio di pazienti, famiglie e operatori del settore.

Le nuove tariffe, come specificato da Palazzo Donini, “si inseriscono, infatti, nell’ambito di un percorso più ampio che, con il regolamento regionale 2/2022, ha profondamente riformato l’ambito dell’assistenza sociosanitaria: tutte le strutture autorizzate dovranno adeguarsi a nuovi e più avanzati requisiti miranti a una migliore presa in carico dei pazienti.”

Per il calcolo delle nuove tariffe, è stato utilizzato il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) delle cooperative sociali. Questo contratto è considerato il più avanzato in termini di retribuzione per i lavoratori del settore, permettendo così alle strutture di sostenere i maggiori costi necessari per valorizzare gli operatori che quotidianamente garantiscono il funzionamento del sistema socio-sanitario residenziale e semiresidenziale.

Il processo di definizione delle tariffe è stato complesso e articolato, coinvolgendo ben 35 tipologie di strutture sociosanitarie. Le nuove tariffe saranno introdotte in tre fasi: la prima quest’anno nel 2024, il primo gennaio 2025 e il primo gennaio 2026. Ogni tariffa prevede un limite minimo e uno massimo, stabiliti dopo aver consultato i rappresentanti degli enti gestori delle strutture sociosanitarie.

Accordo tra regione e organizzazioni regionali

L’entrata in vigore delle nuove tariffe sarà sancita dalla firma di un accordo tra la Regione e le organizzazioni regionali rappresentanti degli enti gestori delle strutture. “Si conclude così un percorso atteso da oltre 10 anni, con il raggiungimento di un obiettivo fondamentale per il settore socio-sanitario regionale“, ha evidenziato la Regione.

Le nuove tariffe si collocano all’interno di un percorso di riforma più ampio, avviato con il regolamento regionale 2/2022. Questo regolamento ha profondamente trasformato il settore dell’assistenza sociosanitaria, imponendo a tutte le strutture autorizzate di adeguarsi a nuovi e più rigorosi requisiti, finalizzati a una presa in carico più efficace dei pazienti.

Il nuovo assetto tariffario si propone non solo di assicurare la sostenibilità economica delle strutture, ma anche di incrementare la qualità dei servizi offerti. L’adozione del nuovo CCNL delle cooperative sociali dovrebbe garantire una giusta retribuzione per gli operatori, incentivando la professionalità e il benessere dei lavoratori del settore.

Inoltre, la riforma introdotta rappresenta un cambiamento significativo nel panorama dell’assistenza sociosanitaria in Umbria. Le strutture dovranno adeguarsi a requisiti più rigorosi, che includono standard più elevati di sicurezza e qualità dell’assistenza. 

Una riforma fondamentale per il settore socio-sanitario

Con la delibera di ieri abbiamo aggiornato in Umbria le rette, in alcuni casi ferme da quasi venti anni, per le strutture sociosanitarie extra ospedaliere per anziani, disabili, psichiatria e dipendenze patologiche. Una riforma, attesa da molti anni, che abbiamo fortemente voluto, proprio perché fondamentale per il settore socio-sanitario della nostra regione“, ha dichiarato la presidente umbra Donatella Tesei.

In un post su Facebook, la presidente Tesei ha spiegato come questo aggiornamento delle rette sia parte di una più ampia riforma del settore socio-sanitario. “Un provvedimento – spiega Tesei -, che fa parte di un’ampia riforma del settore, che pone l’Umbria all’avanguardia a livello nazionale, garantendo la sostenibilità economica e migliorando gli standard di qualità e sicurezza per pazienti e famiglie e per gli operatori del settore che vedono valorizzato il loro straordinario lavoro.”

Il nuovo sistema tariffario, secondo le prospettive della regione, non solo garantirà la sostenibilità economica delle strutture, ma migliorerà anche la qualità dei servizi offerti. L’adozione del CCNL delle cooperative sociali assicurerà una retribuzione adeguata agli operatori, promuovendo la professionalità e il benessere dei lavoratori.

Inoltre, la riforma introdotta dal regolamento regionale impone standard più elevati di sicurezza e qualità, migliorando le condizioni operative delle strutture. Questo avrà un impatto positivo sia sui pazienti che sulle loro famiglie, assicurando un’assistenza più attenta e personalizzata.