Sull’operazione nuovo Stadio, l’amministrazione comunale di Terni ha richiesto alla Ternana Calcio di formalizzare la propria intenzione di realizzare il nuovo impianto sportivo. È il vicesindaco Riccardo Corridore a ufficializzare l’invio della missiva con la quale gli uffici di Palazzo Spada invitano la società di Nicola Guida a sottoscrivere quella che in gergo si chiama LOI (letter of interest). Una manifestazione di interesse, con valore impegnativo ma non strettamente vincolante, che consentirà di procedere a un rinnovo della convenzione in essere per l’utilizzo del Liberati e che scadrà alla fine della stagione 2023-2024.
Serve il sì della Ternana alla costruzione del nuovo stadio
“Con la giunta stiamo approfondendo tutti gli aspetti di questa complessa partita – dice il vicesindaco –. Anche per eliminare potenziali incertezze è importante, in vista delle prossime stagioni. La sottoscrizione di un documento con il quale il club calcistico conferma la sua intenzione di realizzare un nuovo impianto, consentirebbe un procedimento di rinnovo della convenzione molto più spedito e senza procedure ad evidenza pubblica per l’individuazione del contraente”.
Un iter snello, quello dell’affidamento diretto del Libero Liberati alla società rossoverde, che dagli approfondimenti normativi effettuati da Palazzo Spada, sarebbe consentito dalle riforme delle norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi (a cominciare dal D.lgs 38 del 2021).
“A questo punto si tratta di portare a termine un iter procedimentale di natura prettamente tecnica – spiega Corridore -. Devo dare atto alla precedente amministrazione di aver concluso tutta la partita programmatoria. Con il quadro progettuale del nuovo stadio-clinica già definito e con l’eventuale dichiarazione di interesse della Ternana Calcio, per il Comune ci sarebbe solo la necessità di produrre un atto amministrativo aggiuntivo da parte del Rup (il responsabile unico del procedimento, ndr) l’architetto Piero Giorgini, per consentire di bypassare ulteriori procedure ad evidenza pubblica”.
Attraverso la conferma dell’interesse a realizzare un nuovo impianto sportivo da 18 mila posti, niente nuove procedure ad evidenza pubblica
Il nodo della clinica sul piano economico-finanziario
Un rinnovo della convenzione per l’utilizzo del Liberati darebbe certezze sulla disponibilità del vecchio impianto in capo alla Ternana. E, soprattutto, permetterebbe di impostare il lavoro sulla definizione del progetto della costruzione del nuovo stadio collegato alla clinica privata, prevista dalla delibera regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera e dal relativo parere del ministero della Sanità.
“È importante chiarire che il piano economico-finanziario alla base del progetto – argomenta il vicesindaco Corridore – non prevede una stretta interessenza tra i due interventi immobiliari e imprenditoriali. Detto in parole semplici: non è la costruzione della clinica privata, chiunque decidesse di farla, a garantire il finanziamento dello stadio. Nel documento di programmazione dei budget di progetto, infatti, è previsto solo il pagamento di un canone da parte dell’investitore sanitario nei confronti di quello sportivo”.
Un investimento da oltre 60 milioni
Il progetto, coordinato dal project manager Sergio Anibaldi, “cuba” nelle previsioni circa 62 milioni di euro. La prima pietra si sarebbe dovuta mettere a febbraio del 2023, ma i complessi iter autorizzativi e la cessione della Ternana a Guida da parte del sindaco Bandecchi hanno rallentato l’iter. Che ora potrebbe riattivarsi rapidamente con la formalizzazione dell’interesse da parte del club a realizzare l’opera. Anche perché è prossima la scadenza dell’idoneità statica della struttura.
Terni avrebbe così il suo nuovo stadio da 18 mila posti, interamente coperto e con nuovi spazi dedicati a superfici commerciali, ristorazione, parcheggi e aree pedonali. E mentre Corridore – da vicesindaco con la toga da avvocato nell’armadio – ci tiene a distinguere stadio e clinica, Stefano Bandecchi ha ribadito la volontà del suo gruppo di investire sulla struttura sanitaria. Anche per via dei terreni adiacenti allo stadio, rimasti in capo alla sua Ternana Women.