Nuovo sciopero in Umbria per la distribuzione moderna organizzata (DMO), la categoria di lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione. Dopo quella che i sindacati di settore definiscono “la grande adesione dello sciopero dello scorso 30 marzo“, gli operatori del settore torneranno ad incrociare le braccia per ottenere il rinnovo contrattuale.
L’Umbria ha scelto venerdì 26 aprile come data per la nuova mobilitazione, che vedrà a Perugia un presidio di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil all’ingresso del centro commerciale Emisfero in via Settevalli. Mentre per la provincia di Terni l’appuntamento sarà a Narni, davanti al Gala di via Flaminia. Entrambi i presidi cominceranno alle 10 di fronte ai due supermercati.
Nuovo sciopero in Umbria per il contratto della DMO scaduto nel 2019
“Le lavoratrici ed i lavoratori a cui si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro della DMO – si legge in una nota dei sindacati – rivendicano un rinnovo del CCNL dignitoso. Federdistribuzione è l’unica parte datoriale che ha tentato di peggiorare le condizioni dei lavoratori, con un pesante intervento sulla classificazione del personale. Ciò ha comportato inevitabili ricadute sul salario. Inoltre vi sono state richieste derogatorie alla regolamentazione dei tempi determinati, volte ad una precarizzazione delle condizioni di lavoro“.
Non a caso – sostengono i sindacati – una grande catena della distribuzione, come Lidl Italia, ha annunciato la decisione di uscire da Federdistribuzione. “Questo per dare risposte concrete e immediate ai propri 22mila dipendenti, che hanno visto in questi anni una progressiva erosione del proprio potere d’acquisto a causa dell’inflazione“.
Trattative nazionali riprese al tavolo tra Federdistribuzione e sindacati confederali
Le trattative che, a livello nazionale si erano interrotte in occasione dello sciopero dello scorso 30 marzo, sono ripartite al tavolo nazionale. La speranza di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs è che ora si possa arrivare a un rinnovo del Contratto nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata fino al 2027. La piattaforma dei sindacati per il rinnovo del CCNL, scaduto come detto nel 2019, prevede un aumento contrattuale a regime di 240 euro al quarto livello, da riparametrare, con l’erogazione di una massa salariale di 7.180 euro comprensiva dell’una tantum di 350 euro.
I negoziati sono ripresi dopo un incontro interlocutorio tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e l’associazione imprenditoriale per verificare le condizioni di prosecuzione del confronto.
Si cerca l’accordo in extremis per arrivare alla sigla evitando l’astensione dal lavoro programmata per venerdì. Sciopero e presidi previsti all’Emisfero di Perugia e al Gala di Narni (TR)
Il nuovo sciopero in Umbria potrebbe trasformarsi in assemblee in caso di accordo in extremis
“Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – spiega una nota dei sindacati nazionali – rimangono fiduciose. Ed auspicano che le distanze registrate sui temi dei contratti a tempo determinato e della classificazione si possano superare. Attendiamo, quindi, di raggiungere un accordo che soddisfi le legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori del settore della distribuzione moderna organizzata”.
Le organizzazioni sindacali ritengono di aver manifestato chiaramente alla controparte la volontà di rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della DMO. “Questo coerentemente con quanto avvenuto per gli altri contratti di settore“.
Per parte propria, le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno anticipato la prima tranche di 70 euro a titolo di acconto sui futuri aumenti. Per quanto riguarda la parte normativa, invece, i sindacati hanno presentato una piattaforma che riguarda, tra le altre cose, le procedure di rinnovo e l’assorbibilità degli aumenti. Proposta anche una commissione permanente per le pari opportunità, nonché una procedura per i congedi per donne vittime di violenza di genere. Assistenza sanitaria integrativa, classificazione, congedo parentale, sono i temi sui quali si sta trattando per aggiornare l’apparato normativo di un contratto tra i più applicati in Italia.