La short-list delle aree c’è, le decisioni politiche ancora no. È questo il cuore della polemica esplosa dopo la presentazione dello studio per la localizzazione del nuovo ospedale di Terni, commissionato dalla Regione Umbria, tramite l’Azienda ospedaliera di Terni, alla società emiliana Binini & Partners.
Cinque possibili siti indicati sulla cartografia comunale, nessuna scelta definitiva. E tanto è bastato per accendere uno scontro politico e istituzionale che nel giro di poche ore ha coinvolto opposizioni regionali, maggioranza e Palazzo Spada.
Il quadro che emerge è quello di un percorso ancora sospeso, con interrogativi irrisolti su fattibilità, tempi, fonti di finanziamento e cronoprogramma. Mentre la maggioranza regionale fa quadrato attorno alla presidente Stefania Proietti, dalle opposizioni e dall’amministrazione comunale si leva un coro di critiche che definisce l’operazione dilatoria, priva di assunzione di responsabilità e incapace di offrire certezze a una città che attende da anni una nuova infrastruttura sanitaria strategica.
La reazione più dura arriva dal Comune di Terni. Prima la nota del sindaco Stefano Bandecchi, che parla apertamente di presa in giro della città, poi l’affondo del vicesindaco Riccardo Corridore, che affida a parole nette il giudizio sull’operazione regionale.
“La verità è solo una - ed è quella che ripetiamo da due anni. E cioè che così facendo Terni avrà un nuovo ospedale non prima di 15/20 anni, e sempre che si trovino i 5/600 milioni”, afferma Corridore.

Nel mirino finiscono tempi, costi e metodo. “La soluzione l’abbiamo prospettata più volte ed è a costi dimezzati. Purtroppo vi avevamo avvertiti”, aggiunge il vicesindaco, rivendicando una linea alternativa già indicata dall’amministrazione comunale.
Sulla stessa linea la presidente del Consiglio comunale di Terni, Sara Francescangeli, che punta l’indice contro la gestione delle risorse.
“A 14 mesi dall’insediamento di questa giunta regionale sappiamo solo che i 128 milioni accantonati dalla giunta Tesei per la realizzazione del nuovo ospedale di Terni sono stati spesi per gli ospedali della provincia di Perugia”, sostiene, alimentando la frattura istituzionale.
Il fronte critico si estende ai gruppi regionali di opposizione - Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Umbria Civica - che parlano di una linea precisa da parte della presidente Proietti: rinviare.
“Tante parole, nessuna decisione. Sul nuovo ospedale di Terni la presidente Proietti certifica una scelta precisa: rinviare, non chiarire, non assumersi responsabilità”, affermano in una nota congiunta.
Le minoranze contestano l’assenza di indicazioni su tempistiche, costi complessivi e coperture finanziarie.
“I tempi si allungano fino a diventare indefiniti, i costi restano un mistero, così come le risorse con cui si vorrebbe finanziare l’opera”, scrivono, denunciando anche un deficit di trasparenza democratica.
Secondo le opposizioni, dalla conferenza stampa sarebbe emerso che uno studio di fattibilità completo arriverebbe non prima del 2028, con il rischio di tempi definiti “biblici” e della mancata realizzazione dell’opera. Anche la scelta di indicare cinque location viene letta come un elemento di confusione, più che di chiarezza.
Sul fronte economico, viene ricordato che le uniche certezze riguardano i 280 milioni di fondi Inail già opzionati dalla precedente giunta di centrodestra - per i quali è stata richiesta una deroga - e i 78 milioni dell’ex articolo 20, inizialmente pari a 127 milioni.
“Dopo oltre un anno di governo regionale siamo ancora di fronte a un progetto senza numeri, senza coperture e senza certezze”, accusano, contestando anche la chiusura del confronto con i consiglieri di minoranza.
Sul fronte opposto, la maggioranza del Patto Avanti respinge le accuse e difende il lavoro presentato. A guidare la replica è l’assessore regionale all’Ambiente e coordinatore del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, che parla di una svolta mai vista prima.
“In 20 anni non è mai stato fatto un passo simile. La politica sana collabori per questo risultato storico”, afferma.
Per De Luca, la presentazione dello studio segna un punto di non ritorno.
“Per la prima volta in vent’anni si avvia un percorso concreto e verificabile, uscendo dalle ipotesi teoriche del passato”, dice, ringraziando la presidente Stefania Proietti per aver mantenuto gli impegni.
L’assessore respinge anche alcune affermazioni definite strumentali. “È sconcertante leggere fake news come quella sui 128 milioni. Il documento presentato è un lavoro tecnico serio, basato su analisi infrastrutturali, idrogeologiche e acustiche”, afferma, rivendicando il carattere pubblico e strategico del progetto.
Sulla stessa linea il capogruppo PD in Consiglio comunale Pierluigi Spinelli, che parla di percorso di trasparenza e partecipazione.
“La Regione Umbria ha mantenuto gli impegni presi con la città e ha avviato un percorso strategico per il futuro dell’intero territorio”, sostiene.
Al netto delle posizioni contrapposte, una certezza resta sul tavolo: mancano ancora una scelta definitiva, un cronoprogramma certo e un quadro finanziario completo. Senza questi elementi, il nuovo ospedale di Terni resta, per ora, un progetto sospeso tra mappe, polemiche e responsabilità politiche ancora da assumere.