La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato una deliberazione che rappresenta un cambiamento significativo perché ci sarà un nuovo modello di assistenza domiciliare integrata. Questo provvedimento permetterà alle strutture pubbliche e private accreditate di prendersi cura del 10% della popolazione regionale over 65 entro il 2027.

Il principale obiettivo di questa iniziativa è quello di fornire cure a domicilio e migliorare l’assistenza socio-sanitaria a livello locale. L’intento è ridurre significativamente il numero di accessi ai pronto soccorso e le ospedalizzazioni, portando vantaggi tangibili soprattutto per le persone in condizioni di non autosufficienza, fragilità e disabilità. Entro giugno 2026, si prevede che il 10% della popolazione over 65 sarà coinvolto in questo nuovo sistema di assistenza domiciliare.

Il nuovo modello di assistenza domiciliare in Umbria: cosa cambia

Questo cambiamento significativo è reso possibile grazie a un finanziamento di 41 milioni di euro stanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il progetto innovativo e articolato coinvolgerà una rete multilivello di protagonisti dei servizi territoriali, con l’obiettivo di rendere la casa delle persone malate il fulcro della loro cura e assistenza.

Il potenziamento dell’assistenza territoriale è parte integrante di questa nuova iniziativa. Oltre a ridurre gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri, l’obiettivo è anche quello di diminuire il ricorso all’istituzionalizzazione, garantendo a persone non autosufficienti o in condizioni di fragilità percorsi assistenziali personalizzati e a domicilio. Ciò permetterà di stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare complessivamente la qualità di vita di questi pazienti.

Questa importante evoluzione nella sanità regionale è stata proposta da una rete di organizzazioni rappresentative degli enti gestori delle strutture sanitarie e sociosanitarie a livello territoriale. La collaborazione tra soggetti pubblici e il terzo settore sarà fondamentale per garantire l’efficace implementazione e il successo di questo innovativo progetto di assistenza domiciliare integrata.

Inoltre, la Regione Umbria si pone l’ambizioso obiettivo di rendere questa nuova modalità di assistenza domiciliare uno standard di riferimento per il futuro, diventando un modello da replicare in altri contesti regionali. Questo rappresenta un passo significativo verso un sistema sanitario sempre più attento alle esigenze della popolazione e orientato a fornire servizi di prossimità e di qualità ai cittadini.

Il decreto legislativo 502/1992 prevede che il progetto sanitario sia co-progettato tra i soggetti pubblici coinvolti e gli enti del terzo settore, selezionati attraverso un apposito avviso pubblico. Questo processo applicherà la nuova legge regionale sull’amministrazione condivisa, che incoraggia una collaborazione più stretta tra il settore pubblico e il mondo del volontariato e dell’associazionismo.

Una proposta che potrebbe essere un trampolino di lancio per altre iniziative

Questa modalità di partecipazione e co-decisione è estremamente innovativa e rappresenta un’assoluta novità nel contesto sanitario italiano. Il metodo adottato potrebbe diventare una vera e propria “best practice” anche dal punto di vista dell’innovazione nella pubblica amministrazione, superando i tradizionali schemi competitivi a favore di moduli collaborativi, trasparenti e maggiormente inclusivi dei diversi portatori di interesse.

Attraverso questo approccio, i cittadini, le organizzazioni del terzo settore e le istituzioni pubbliche potranno lavorare fianco a fianco nella definizione e nell’attuazione delle politiche sanitarie, valorizzando le competenze e le esperienze di ciascuno. Ciò consentirà di ottenere soluzioni più aderenti ai bisogni reali della comunità, garantendo al contempo una maggiore responsabilizzazione e coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti.

Il successo di questa iniziativa potrebbe inoltre ispirare l’adozione di modelli simili in altri ambiti della pubblica amministrazione.

I successi dell’Umbria nell’assistenza domiciliare integrata

La consigliera della Regione, Paola Fioroni, ha evidenziato come l’Umbria abbia già ottenuto ottimi risultati nell’ambito dell’assistenza domiciliare integrata, posizionandosi al secondo posto a livello nazionale per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. Il nuovo accordo rappresenta un ulteriore passo avanti nella riforma della rete di assistenza territoriale, avvicinando il servizio sanitario ai cittadini e utilizzando le risorse in modo più efficiente.

In questo percorso, la Regione Umbria potrà contare anche sul supporto delle organizzazioni rappresentative e degli enti del terzo settore. Questi attori collaboreranno con la Regione per sviluppare progetti e azioni che garantiscano una sanità efficiente, integrata e appropriata alle esigenze di ogni cittadino umbro.