L’azienda Arvedi AST ha annunciato che il progetto del nuovo impianto di trattamento delle scorie siderurgiche di Terni è entrato nella fase esecutiva. Le opere civili preliminari sono ormai completate e i plinti di fondazione del fabbricato sono in via di ultimazione. Secondo la nota ufficiale, già dalla prossima settimana è atteso in cantiere l’ingresso dell’impresa incaricata di montare la struttura del capannone.
Attualmente il cantiere è in piena attività per erigere il nuovo capannone che ospiterà l’impianto di trattamento scorie. Dopo il completamento delle fondazioni, gli operai provvedono alla realizzazione delle strutture portanti dell’edificio. Il cronoprogramma di Arvedi AST prevede di terminare la parte strutturale nei prossimi mesi, confermando l’avanzamento serrato dei lavori. Questa nuova infrastruttura è considerata un tassello fondamentale nel piano di ammodernamento dello stabilimento di Terni.
Il progetto prevede un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro. Arvedi AST sottolinea che il nuovo impianto consentirà una gestione più efficiente delle scorie siderurgiche, con un miglioramento delle condizioni ambientalidell’area. In particolare la struttura è pensata per ridurre drasticamente le emissioni di polveri: come spiega l’azienda, l’intervento "permetterà una gestione più efficiente… e un significativo miglioramento delle condizioni ambientali, soprattutto grazie alla riduzione delle emissioni di polveri". Ridurre le polveri sottili è una delle priorità del progetto, in risposta anche alle preoccupazioni espresse dai residenti nella zona.
Il nuovo impianto rappresenta uno dei capitoli più rilevanti del Piano di investimenti di Arvedi AST. Con i 40 milioni messi sul piatto, l’azienda dimostra di voler puntare su un percorso di innovazione tecnologica che tenga insieme produzione e tutela ambientale. L’impianto non solo migliorerà la gestione delle scorie, ma contribuirà a rendere più sostenibile l’intero ciclo produttivo dell’acciaio a Terni, garantendo ricadute positive anche sul fronte occupazionale e della sicurezza.
L’azienda evidenzia che l’impianto rientra tra le iniziative ambientali del proprio Piano Industriale. Inoltre il progetto è parte integrante dell’Accordo di Programma sottoscritto da Arvedi AST con le istituzioni locali. Tale accordo prevede azioni volte alla sostenibilità ambientale dello stabilimento, di cui il nuovo impianto di trattamento scorie è un elemento chiave. In sintesi, la realizzazione di questo impianto rappresenta un impegno concreto verso una siderurgia a ridotto impatto ambientale, in linea con gli obiettivi industriali definiti.
Negli ultimi anni un comitato di cittadini (Comitato Prisciano-Terni EST) ha sollevato con forza i disagi causati dalle attività di recupero scorie, in particolare le vibrazioni e le polveri respirate da alcune famiglie vicine allo stabilimento. In un incontro del 2024 Arvedi AST ha preso atto delle lamentele e ha assicurato che, entro il 2025, sarà operativo un nuovo capannone finalizzato proprio a ridurre l’emissione di polveri nell’area. Tale promessa dell’azienda – riportata anche da testate locali – ha alimentato le attese dei residenti, che continueranno a vigilare sull’effettiva realizzazione degli interventi ambientali promessi. La costruzione del nuovo impianto è quindi considerata un tassello cruciale nella strategia di contenimento delle emissioni inquinanti locali.