Inaugurazione questo pomeriggio della nuovissima pavimentazione di Piazza Grande a Gubbio, presenti il Sindaco Stirati e la presidente delle Regione Umbria Donatella Tesei affiancata dall’assessore Melasecche e dall’assessore ai Lavori pubblici di Gubbio Valerio Piergentili. È stata una inaugurazione ricca di folklore anche se sono mancati gli interventi pubblici degli amministratori nel rispetto della par condicio.
Sulla scalea del Palazzo dei Consoli era schierata una folta compagnia composta di tamburini e di suonatori di chiarina nei coloratissimi costumi medievali che hanno fatto risuonare gli spartiti propri della Festa dei Ceri.
Un folto pubblico era presente alla manifestazione schierato oltre le transenne che delimitavano la piazza occupata per l’occasione dagli Sbandieratori di Gubbio che si sono esibiti padroneggiando magistralmente le bandiere multicolori, molte delle quali decorate con brani in antico umbro dalle iscrizioni sulle Tavole Eugubine.
Trenta sbandieratori che hanno occupato la piazza con le loro vesti sgargianti e le bandiere coloratissime lanciate in aria con rara abilità.
Dopo l’usuale taglio del nastro da parte del sindaco, preceduto dalla benedizione impartita dal Vicario diocesano don Mirko Nardelli, dal palazzo dei Consoli sono risuonati i rintocchi del Campanone abilmente mosso dalla Compagnia dei Campanari di Gubbio che per la speciale occasione hanno intonato una sonata straordinaria. La torretta del Palazzo dei Consoli si trova a una quota di sessanta metri dal lato più alto del palazzo e i campanari non usano alcuna precauzione nel sonare il campanone ma si affidano ai propri muscoli e alla propria abilità.
L’inaugurazione della nuovissima pavimentazione ha attirato un folto pubblico
Era presente anche una delegazione della Compagnia dei Balestrieri di Gubbio con in spalla le micidiali armi medievali vietate dal Papa nelle guerre tra cristiani. Si tratta della balestra pesante da postazione, arma in grado di provocare terribili ferite sugli uomini.
La manifestazione è stata applauditissima dal pubblico intervenuto, composto in gran parte da turisti meravigliati per la manifestazione completamente gratuita che Gubbio ha saputo donare questo pomeriggio grazie anche a una giornata calda e assolata.
Finita la manifestazione, hanniìo rimosso le transenne e, dopo nove mesi, la piazza è ritornata in mano alla gente. Benché come abbiamo avuto modo di rilevare questa mattina su queste pagine, sussistano forti dubbi circa la tenuta della nuova pavimentazione estremamente leggera e porosa. Vi sarà certamente bisogno di una manutenzione costante per la nuovissima pavimentazione, come hanno dichiarato i tecnici, prevedendo le obiezioni dei cittadini, sulle 130mila mattonelle che compongono la pavimentazione della piazza. Una parte della nuova pavimentazione si è subito annerita a causa del passaggio dei turisti diretti al Palazzo dei Consoli costretti fino a poche ora fa a seguire un percorso delimitato dalle transenne.
Il cordolo di arenaria presenta molte parti mancanti e vari avvallamenti
Rimane poi il problema del cordolo di arenaria che delimita la piazza a est e che è completamente dissestato creando una forte dissonanza con l’insieme architettonico.
Non è cosa da poco, perché gran parte del cordolo presenta “smanchi” e avvallamenti che possono creare intralcio alla deambulazione specie alle persone anziane e che riteniamo dovesse essere rimpiazzato con il resto della pavimentazione.
Così come doveva essere restaurata la strada che affianca la piazza sempre sul lato est, per intenderci quello che corre parallelo a Palazzo Ranghiasci-Brancaleoni. Si tratta di una strada composta da sampietrini di porfido completamente dissestati che presentano alcune buche e numerosi avvallamenti sui quali è molto facile incespicare e cadere che non sono stati presi in considerazione nei piani di ricostruzione della piazza.
La strada che affianca la piazza non ancora restaurata
È una parte anche questa dissonante nell’ambito di un insieme armonico nel quale spiccano i due palazzi affrontati di epoca medievale, il Palazzo dei Consoli e il Palazzo Pretorio collegati da una delle piazze pensili più grandi al modo, sulla quale si affaccia l’ottocentesco Palazzo Ranghiasci-Brancaleoni, fatto costruire dalla nobildonna inglese Matilde Hobhouse, moglie del Marchese Francesco Ranghiasci-Brancaleoni nell’800, mutuando lo stile di Buckingham Palace.
Comprendiamo che il restauro della strada presenti qualche problema, perché non è facile al tempo d’oggi reperire maestranze in grado di padroneggiare quel tipo di selciato composto di tessere di porfido che vanno giustapposte con rigore e precisione. Tuttavia un luogo carico di Storia come quello, merita di essere rispettato.