L’Amministrazione comunale di Gubbio ha avviato una riforma strutturale delle occupazioni di suolo pubblico, un tema sempre più centrale nelle dinamiche urbane post-pandemia. Alla guida di questo processo c’è l’assessorato allo Sviluppo Economico, diretto da Micaela Parlagreco, che ha messo in campo una revisione complessa, mirata a trovare un equilibrio tra le esigenze degli operatori commerciali e la necessità di garantire sicurezza, viabilità e decoro cittadino.
Il Comune ha annunciato l’avvio della stesura di un nuovo regolamento per le occupazioni di suolo pubblico, che verrà condiviso con le associazioni di categoria e sarà subordinato alle normative nazionali in vigore.
“Stiamo lavorando alla stesura di un regolamento che verrà poi condiviso con le associazioni di categoria, e che, essendo subordinato alla legge nazionale, potrà entrare in vigore solo al termine della proroga della stessa”, ha dichiarato l’assessore Parlagreco.
Nel frattempo, l’Amministrazione ha riconfermato le concessioni già attive, introducendo nuovi criteri che pongono l’accento su:
Sicurezza stradale, con obbligo di parere favorevole della Polizia Municipale;
Piano di sicurezza e sanitario da allegare obbligatoriamente;
Regolarità contributiva da dimostrare per ottenere o mantenere la concessione.
Il nuovo corso impone maggiore attenzione alla legalità e alla trasparenza. Tutti gli operatori economici che intendono occupare suolo pubblico devono rivolgersi nuovamente all’Ufficio Tributi per regolarizzare la propria posizione, anche se già titolari di una concessione in essere.
Le concessioni avranno validità fino al 30 settembre, salvo ulteriori proroghe, e dovranno rispettare regole più stringenti sulla delimitazione degli spazi: uso di fioriere o dissuasori per garantire la sicurezza del passaggio pedonale, rispetto delle distanze minime dagli ingressi delle abitazioni private e libero accesso ai marciapiedi.
“Si tratta di concessioni e non di diritti acquisiti”, ha ribadito l’assessore. “Per questo motivo è necessario il rispetto delle condizioni poste dal Comune, che ha la responsabilità di tutelare l’interesse collettivo e il decoro urbano”.
Non si è fatta attendere la reazione degli operatori economici, soprattutto dei ristoratori e dei gestori di bar e locali pubblici, che avevano beneficiato negli anni scorsi di una certa flessibilità sulle occupazioni esterne per far fronte all’emergenza sanitaria.
Le principali critiche riguardano:
Tempi ristretti per la regolarizzazione;
Aumento della burocrazia;
Costi aggiuntivi per adeguarsi alle nuove regole;
Rischio di perdita di spazio utile, con conseguenti cali di fatturato.
Molti esercenti lamentano il fatto che la transizione sia avvenuta senza un adeguato preavviso, con il rischio di trovarsi all’improvviso fuori regola o, peggio, senza concessione.
L’Amministrazione ribadisce che l’obiettivo non è penalizzare gli operatori, ma costruire un sistema più ordinato, sostenibile e rispettoso del contesto urbano.
“Nonostante i vincoli imposti dalla legge nazionale, che ha prorogato fino al 31 dicembre 2025 la liberalizzazione dal parere paesaggistico ambientale – spiega ancora l’assessore – l’amministrazione intende comunque inviare un segnale che non penalizzi le attività economiche ma ponga l’accento sulla sicurezza della viabilità, sull’igiene, sul rispetto del contesto urbano e sulla armoniosa convivenza tra residenti e attività”.
La visione del Comune punta a un nuovo patto urbano, dove le esigenze dei commercianti non siano in contrasto con quelle dei residenti, e dove ogni occupazione sia valutata caso per caso, secondo criteri oggettivi e trasparenti.
Tra i punti chiave delle nuove linee guida, spiccano le misure per migliorare la sicurezza e il decoro:
Delimitazioni fisiche degli spazi occupati con elementi estetici e funzionali;
Nessun ingombro su marciapiedi e ingressi privati;
Accessibilità garantita per pedoni, carrozzine e mezzi di emergenza;
Monitoraggio attivo da parte della Polizia Municipale.
Si tratta di una rivoluzione silenziosa che, secondo l’assessorato, contribuirà a restituire ordine e armonia agli spazi pubblici urbani.
Le nuove regole non sono solo una risposta alle criticità attuali, ma parte di un progetto di medio-lungo periodo per ripensare complessivamente l’uso dello spazio pubblico.
“Stiamo procedendo a una riorganizzazione complessiva e strutturata dell’intero sistema delle occupazioni di suolo pubblico e della viabilità urbana”, ha affermato Parlagreco. “Ci scusiamo pertanto per ogni possibile disagio e chiediamo comprensione e pazienza: in un ambito tanto delicato e rilevante per la città, la collaborazione di tutti è fondamentale”.
L’auspicio del Comune è che la nuova disciplina possa rappresentare un punto di incontro e non di frizione, garantendo contemporaneamente il diritto al lavoro degli operatori e quello alla qualità della vita dei cittadini.
Le nuove regole sull’occupazione di suolo pubblico si inseriscono in una fase di transizione cruciale per la città. L’amministrazione comunale scommette su una visione più ordinata e condivisa dello spazio urbano, mentre gli operatori economici chiedono ascolto, tempi certi e meno oneri burocratici.
Resta da vedere se il dialogo con le categorie porterà a un regolamento equilibrato e sostenibile per tutti. Di certo, il processo è appena iniziato, e il coinvolgimento attivo della cittadinanza e degli operatori sarà la chiave per evitare tensioni e costruire una città più vivibile e funzionale per tutti.