Fervono i lavori a Piazza Grande nell’imminenza dell’inaugurazione il 28 aprile prossimo. Dalle immagini della webcam installata proprio nella piazza, si può osservare un gruppo di operai che si affanna a installare gli ultimi mattoni della nuova pavimentazione.

Non si conosce ancora chi interverrà alla inaugurazione se addirittura il Ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano. In piena par condicio il sindaco e la giunta dovrebbero astenersi dall’effettuare inaugurazioni ma dovrebbero limitare il loro intervento alla semplice presenza, per non sfruttare l’occasione ai fini elettorali. Tuttavia la linea che delimita le due situazioni è molto labile e lascia il passo a facili e forse anche voluti equivoci, anche perché tra i componenti della giunta c’è la candidata sindaco di questa tornata elettorale proprio nella stessa lista nella quale è stato eletto Stirati. E vi sono anche alcuni amministratori che molto presto si ricandideranno a loro volta. Pensiamo che il 28 aprile saranno inevitabilmente tutti presenti davanti alla cittadinanza in una passerella destinata ad aumentare la visibilità.

La nuova pavimentazione, lascito tardivo delle Giunta Stirati

La nuova pavimentazione della Piazza è un po’ il fiore all’occhiello della Giunta Stirati, un lascito per Gubbio quale suggello della buona amministrazione della cosa pubblica. Un lascito che non abbiamo tema di definire tardivo, perché prima della Piazza esistono un numero impressionante di vie e vicoli cittadini che mancano completamente di un fondo stradale degno di questo nome. Una per tutte Via Nelli la cui pavimentazione è il risultato di un patchwork demenziale di pezze di asfalto assortite, residui di selciato scalzati via e mai più rimessi in sede che rendono difficile il percorso in auto con grave rischio per gli ammortizzatori e le sospensioni e questo in pieno centro storico. E il problema si ripete metodicamente in innumerevoli altre strade. Tanto che verrebbe da dire che è inutile fare belle le piazze se non si provvede a rendere praticabili le strade per raggiungerle.

Per la Festa dei Ceri si è provveduto, sempre tardivamente, a installare una serie di telecamere di sicurezza lungo i punti chiave del percorso. Telecamere forse appena sufficienti per un monitoraggio della Festa ma assolutamente insufficienti per un controllo efficace del territorio comunale che per la sua estensione – è in questo senso il settimo comune d’Italia – dovrebbe prevedere una sorveglianza più capillare e integrata in una rete digitale che dovrebbe comprendere sistemi OCR avanzati, unitamente a un sistema di illuminazione a led adeguato alla situazione delle nostre strade anche extraurbane. Siamo perciò molto distanti dal modello di Smart City che altre amministrazioni stanno portando avanti in Italia e che a Gubbio sembra un obiettivo fantascientifico.

Il mercato settimanale troverà posto ancora una volta davanti alle logge?

In Piazza Quaranta Martiri fervono i lavori di ripavimentazione della parte prospiciente la Loggia dei Tiratori, anche questa messa in atto a fine mandato che prevede la ripavimentazione della piazza sostituendo col selciato la vecchia ricopertura di asfalto. Anche qui sorge logica una domanda: quando la piazza sarà ripavimentata, ospiterà ancora una volta il mercato del martedì? Che dire dei pesanti automezzi e dei generatori di energia elettrica che prenderanno posto sul nuovo delicato lastrico? E se un’autovettura perde olio dal motore? E dove andranno fissati i tiranti delle bancarelle? Forando il selciato come si faceva con l’asfalto?

Non crediamo sia opportuno destinare nuovamente lo spazio della piazza al mercato settimanale ma sarebbe più sensato allestire un’area attrezzata in un luogo più adatto, dotata anche di strutture fisse con installazioni dedicate alla vendita anche negli altri giorni della settimana.

L’area di sgambatura per i cani in piena zona archeologica

Per finire un brivido ci corre lungo la schiena se pensiamo all’area di sgambatura per i cani organizzata in piena area archeologica proprio nello spazio prospiciente il Teatro Romano. Non esisteva un’area più adatta di quella dell’antica Iguvium?

Lo stesso valga per il Bus Terminal in costruzione in Via del Teatro Romano, non distante dall’area di sgambatura dei cani che insiste proprio sopra le rovine delle antiche terme romane delle quali emerge ancora un grosso rudere.

Tutto questo è indice di un attivismo dettato dalla fretta di presentare alla popolazione dei risultati che potevano essere raggiunti con maggior ponderazione durante i dieci anni di governo della Giunta Stirati e che verranno ereditati dalla prossima giunta che speriamo operi in totale discontinuità con la precedente.