Una nuova ondata di furti scuote le frazioni di Gubbio, riportando la paura tra i cittadini. Nelle serate del 22 e del 30 settembre, diversi colpi sono stati messi a segno nelle zone di Branca e Cima di Ghigiano, confermando una tendenza purtroppo già nota negli ultimi anni.
Martedì 30 settembre, poco dopo le 20.30, tre persone non identificate sono penetrate in due abitazioni a Branca, nell’area della chiesina in pietra dedicata alla Madonna del Granello. I ladri hanno agito rapidamente, forzando due finestre e introducendosi all’interno delle abitazioni mentre i proprietari erano assenti.
“Quando siamo rientrati da una breve passeggiata in auto – hanno raccontato i residenti – abbiamo trovato la casa completamente a soqquadro. È stata una sensazione terribile”.
Il bilancio dei furti è pesante. In una delle abitazioni i ladri hanno portato via monili d’oro e oggetti di valore, nell’altra invece il bottino è stato di oltre 2.000 euro in contanti.
Le indagini sono state immediatamente avviate dai Carabinieri, che hanno effettuato i rilievi sul posto e raccolto le prime testimonianze. L’orario dei furti, tra le 20.30 e le 21.30, indica come i malviventi abbiano approfittato di un lasso di tempo molto breve in cui le case erano incustodite.
La zona non è nuova a episodi simili: già nel 2021 e nel 2024 la stessa area di Branca e via Flumendosa erano state teatro di furti in abitazioni private.
Solo pochi giorni prima, lunedì 22 settembre, un altro furto era stato messo a segno nella zona di Cima di Ghigiano, lungo la strada provinciale n.240 di Casacastalda.
In questo caso, i ladri hanno scelto di colpire un’abitazione isolata durante la mattinata, in un momento in cui i proprietari non erano in casa. La porta d’ingresso è stata forzata e i malviventi sono riusciti a trafugare gioielli in oro.
Anche in questa circostanza sono intervenuti i Carabinieri, che hanno effettuato un sopralluogo per accertare le modalità di intrusione e raccogliere elementi utili alle indagini.
La sequenza di episodi riaccende i riflettori su un problema che da anni riguarda le frazioni eugubine: abitazioni isolate, zone rurali poco presidiate e un tessuto sociale che rischia di sentirsi abbandonato.
“Non è la prima volta che succede – commentano alcuni residenti – e ogni volta la paura cresce. Qui ci conosciamo tutti, e sapere che qualcuno entra nelle nostre case mentre siamo assenti è una ferita difficile da sopportare”.
L’impressione diffusa è che i ladri conoscano bene il territorio, colpendo con precisione in momenti di vulnerabilità.
Accanto alle cronache di furti, Gubbio ha però registrato anche un episodio che racconta l’altra faccia della comunità: quella dell’onestà e del senso civico.
Martedì 30 settembre, un eugubino ha perso il portafoglio a Spada. L’uomo, dopo averlo appoggiato sul tettino della propria utilitaria, si è dimenticato di riprenderlo prima di ripartire. Solo una volta arrivato a Gubbio per effettuare un pagamento si è accorto dell’assenza del portafoglio, che conteneva documenti, carte di credito e 800 euro in contanti.
Disperato, è tornato indietro per cercarlo. Ma il portafoglio era già stato recuperato da un cittadino di Spada, che lo aveva trovato sul ciglio della vecchia 219 Pian d’Assino.
L’onesto cittadino lo ha riconsegnato al legittimo proprietario, che lo ha ringraziato con una stretta di mano e profonda gratitudine.
“In un periodo in cui sentiamo solo parlare di ladri e malviventi, gesti come questo ridanno fiducia nella gente e nella nostra comunità” ha commentato il proprietario.
I furti nelle frazioni non sono un fatto isolato. Da tempo i cittadini segnalano la necessità di maggiori controlli, in particolare nelle aree rurali e periferiche. Gli episodi del 2021, del 2024 e di questo 2025 confermano un andamento ciclico che non sembra arrestarsi.
Le forze dell’ordine, pur presenti sul territorio, si trovano spesso a dover contrastare bande ben organizzate, che agiscono rapidamente e scelgono bersagli mirati.
“Non possiamo pensare che un Carabiniere stia davanti a ogni casa – ha spiegato un residente di Branca – ma sarebbe utile potenziare l’illuminazione pubblica, installare telecamere e favorire sistemi di allerta tra vicini. Anche la prevenzione è fondamentale”.
Accanto all’azione delle istituzioni, diventa centrale la collaborazione dei cittadini. Associazioni locali e gruppi spontanei hanno più volte promosso incontri sulla sicurezza e sulla sorveglianza di comunità.
Esperienze già attive in altri comuni umbri dimostrano come la rete tra vicini di casa, l’uso di chat di quartiere e la sensibilizzazione sui comportamenti da tenere possano costituire un deterrente importante.
La storia del portafoglio restituito a Spada, in questo senso, è un segnale: dimostra che la comunità è in grado di reagire non solo con la paura, ma anche con la solidarietà e il rispetto reciproco.
Quello che emerge, tuttavia, è la percezione di un senso di vulnerabilità. Le famiglie chiedono risposte concrete:
Maggiori pattugliamenti serali e notturni nelle frazioni.
Sostegno per sistemi di videosorveglianza collegati con le centrali operative.
Incentivi all’illuminazione e alla messa in sicurezza delle abitazioni.
Campagne informative per aiutare gli anziani e le famiglie a prevenire intrusioni e truffe.
La nuova ondata di furti a Branca e Ghigiano riporta in primo piano il tema della sicurezza, mettendo in evidenza quanto sia fragile il tessuto sociale nelle aree periferiche.
La paura è forte, soprattutto per chi abita in case isolate, ma al tempo stesso episodi come quello del portafoglio di Spada dimostrano che la comunità eugubina conserva valori solidi di onestà e coesione.