La nuova giunta regionale dell’Umbria, con la presidente Stefania Proietti alla guida, si avvia verso una definizione che riflette il dialogo tra le principali forze del centrosinistra e i movimenti civici. L’attesa per il quadro completo non smorza l’attenzione su nomi e ruoli che si delineano, mentre i partiti sondano un equilibrio politico capace di rappresentare le diverse anime della coalizione.

La discussione, ancora aperta, lascia intravedere volti noti e figure che potrebbero portare nuova energia all’esecutivo, in un gioco di pesi e contrappesi che coinvolge partiti tradizionali e nuovi alleati.

Il Partito Democratico si rafforza con tre rappresentanti

Il Partito Democratico conferma il proprio peso all’interno della nuova amministrazione con tre assessori. Il segretario regionale Tommaso Bori, figura centrale nelle trattative, ricoprirà il ruolo di vicepresidente della giunta, nonostante si fosse ipotizzato un suo coinvolgimento diretto nella delega alla sanità.

Ad affiancare Bori ci saranno Simona Meloni, ex capogruppo del Pd in consiglio regionale, e Francesco De Rebotti, noto per il suo passato da sindaco di Narni. La scelta di questi nomi testimonia un’attenzione particolare verso profili amministrativi esperti e radicati nel territorio.

Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra: equilibri da definire

Un posto in giunta spetta al Movimento 5 Stelle, che ha individuato come proprio rappresentante Thomas De Luca, coordinatore regionale del partito. La sua inclusione nel nuovo esecutivo rispecchia l’accordo tra le forze politiche di centrosinistra e l’impegno del M5S sul territorio umbro.

Resta invece ancora da definire la posizione dell’assessore in quota Alleanza Verdi e Sinistra. La delega che sarà assegnata potrebbe influire sulla scelta finale e sull’equilibrio complessivo all’interno della squadra di governo.

La gestione della sanità resta alla presidente Proietti

Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la delega alla sanità, un settore di fondamentale importanza per la regione. Contrariamente a quanto ipotizzato nei giorni scorsi, la presidente Stefania Proietti ha deciso di trattenere questa responsabilità. La scelta riflette l’intenzione di occuparsi direttamente della gestione di uno dei comparti più complessi e rilevanti per l’amministrazione regionale.

L’uscita di scena di Umbria Domani

L’assenza di Umbria Domani, la formazione civica legata in passato alla presidente Proietti, non passa inosservata. Quel che resta è un quadro politico più focalizzato, con partiti tradizionali che sembrano aver ripreso le redini della coalizione.

L’esclusione della lista civica segna una svolta chiara: il peso decisionale si concentra su forze più strutturate, mentre le dinamiche interne suggeriscono un orientamento verso scelte più compatte e controllabili. Una mossa che, seppur discussa, conferma una nuova direzione nella gestione degli equilibri politici regionali.

La presidenza dell’Assemblea legislativa ancora in bilico

Un nodo ancora irrisolto riguarda la presidenza dell’Assemblea legislativa. Il nome di Francesco De Rebotti, inizialmente candidato per questo incarico, è stato dirottato verso la giunta come assessore. Questo spostamento apre un confronto all’interno della maggioranza per individuare un nuovo profilo su cui convergere.

Anna Ascani: “Giustizia è stata fatta”

A margine del quadro politico regionale, la vicepresidente della Camera e deputata del Pd Anna Ascani è intervenuta sulla recente decisione della Corte dei conti che ha assolto l’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo e la sua giunta. “La decisione della Corte dei conti spazza via le falsità di questi anni, ma certamente non risarcisce gli imputati, che hanno dovuto affrontare spiacevoli attacchi e situazioni di difficoltà. Giustizia è stata fatta, confermando quanto, come comunità del Pd, abbiamo sempre saputo e sostenuto”, dichiara Ascani.

“La verità è stata riconosciuta: l’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo e la sua giunta hanno agito per il bene della comunità ternana, per evitare il dissesto, pur non riuscendo a scongiurarlo”, aggiunge Ascani. “La sentenza di assoluzione della Corte dei conti, che fa seguito a quella della giustizia penale, attesta che Terni è stata amministrata da persone perbene, capaci e responsabili, che hanno messo al centro della loro azione l’interesse delle cittadine e dei cittadini”.