Nel cuore di Perugia, nella prestigiosa cornice della Sala dei Notari di Palazzo dei Priori, lunedì 3 febbraio alle ore 15 si terrà un convegno di rilevanza nazionale dedicato a uno dei temi più complessi e attuali in ambito giuridico ed economico: il ruolo dei professionisti nella normativa antiriciclaggio.
L’evento, organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (Odcec) della provincia di Perugia in collaborazione con il Consiglio Notarile e l’Ordine degli Avvocati di Perugia, rappresenta un’importante occasione di confronto e approfondimento su una materia in costante evoluzione, che impone obblighi stringenti e crescenti controlli non solo alle istituzioni, ma anche ai professionisti del settore legale, contabile e notarile.
A dare avvio al convegno sarà il dottor Raffaele Cantone, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, figura di spicco nell’ambito della lotta alla criminalità economica e finanziaria. Seguiranno gli interventi di autorevoli esperti del settore: il colonnello Carlo Tomassini, comandante provinciale della Guardia di Finanza, la dottoressa Annalisa De Vivo, specialista in normativa antiriciclaggio, la dottoressa Laura La Rocca, vicecapo della Divisione Normativa e Rapporti Istituzionali dell’UIF-Banca d’Italia, e il notaio Vincenzo Gunnella, componente e responsabile della Commissione antiriciclaggio del Consiglio Nazionale del Notariato.
A sottolineare l’importanza istituzionale dell’incontro, porterà i suoi saluti anche il Generale di Brigata Francesco Mazzotta, comandante regionale Umbria della Guardia di Finanza.
Un appuntamento imperdibile per professionisti, studiosi e operatori del settore, che avranno l’opportunità di approfondire strategie, responsabilità e sfide poste dalla normativa vigente in materia di antiriciclaggio.
La normativa antiriciclaggio: principi, obblighi e responsabilità per i professionisti
La normativa antiriciclaggio italiana ha seguito un percorso di continuo adeguamento alle direttive europee, segnando l’evoluzione del quadro normativo con importanti misure di controllo. La prima direttiva europea in materia di antiriciclaggio venne recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 143 del 1991, seguita dalla seconda direttiva attraverso il Decreto Legislativo n. 56 del 2004. Quest’ultimo ha esteso gli obblighi non solo al sistema bancario e finanziario, ma anche ai professionisti, sancendo un cambiamento significativo nel contrasto ai crimini di riciclaggio.
La Legge n. 197/1991, conosciuta come legge antiriciclaggio, ha imposto misure per limitare l’uso del contante e di titoli, obbligando gli istituti finanziari a registrare e conservare le informazioni relative alle transazioni. Inoltre, ha previsto l’obbligo di segnalare le operazioni sospette all’Ufficio Italiano dei Cambi (UIC). Con il Decreto Legislativo n. 56/2004, il legislatore ha esteso le misure antiriciclaggio anche ai professionisti, rafforzando gli strumenti per contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.
Il decreto ha reso obbligatori per i professionisti, tra cui avvocati, notai e commercialisti, l’adozione di misure rigorose per la verifica dell’identità della clientela e la segnalazione delle operazioni sospette. L’obbligo di “adeguata verifica”, previsto dalla legislazione del 2007, ha sostituito il precedente obbligo di semplice identificazione, aggiungendo un ulteriore livello di scrupolosità nei controlli.
Nel corso del tempo, con l’introduzione di normative come la Direttiva 2005/60/CE e il Decreto Legislativo n. 231 del 2007, la normativa ha esteso ulteriormente il suo raggio d’azione. È stato introdotto l’obbligo di monitorare anche il finanziamento del terrorismo e sono state fissate nuove soglie per le transazioni sospette, con l’innalzamento a 15.000 euro delle operazioni da segnalare.
Le modifiche legislative hanno portato ad un’espansione degli obblighi per una gamma più ampia di professionisti. L’introduzione del Decreto Legislativo n. 151 del 2009 ha incluso anche i professionisti operanti nel campo della contabilità e dei tributi, come i centri di assistenza fiscale (CAF) e le associazioni di categoria, nell’elenco dei soggetti obbligati. Oggi, gli adempimenti richiesti ai professionisti includono l’adeguata verifica della clientela, la registrazione e conservazione dei dati, la segnalazione delle operazioni sospette e la formazione del personale.
Per supportare i professionisti nel rispettare questi obblighi, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha pubblicato delle linee guida pratiche, che forniscono indicazioni precise su come attuare correttamente la normativa antiriciclaggio, con particolare attenzione alla verifica della clientela. I professionisti possono consultare il documento completo disponibile sul sito del Consiglio Nazionale per restare aggiornati sugli obblighi e sulle migliori pratiche da seguire.