Prosegue in Umbria la campagna regionale “Umbria contro ogni genere di violenza”, promossa dalla Giunta Regionale e attiva dal 25 ottobre al 25 novembre, con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza - e in particolare le nuove generazioni - sui temi del rispetto, della parità e della lotta contro ogni forma di abuso. Nell'ambito dell’iniziativa, i Carabinieri della Compagnia di Norcia hanno fatto tappa all’Istituto Omnicomprensivo “De Gasperi-Battaglia”, guidato dalla dirigente Rosella Tonti, incontrando gli studenti delle classi quinte per un significativo momento di confronto e di crescita collettiva, dedicato ai valori della convivenza civile, dell’uguaglianza e del rispetto reciproco.
L’incontro, promosso dal Comando Legione Carabinieri “Umbria”, si inserisce in un ciclo di appuntamenti che toccheranno gli istituti scolastici di tutta la regione. Ad aprire l’iniziativa è stato il Capitano Simone Alfano, comandante della Compagnia di Norcia, che ha ricordato come la campagna regionale nasca "dalla ferma convinzione che la violenza, in tutte le sue forme, sia un fenomeno di generale interesse e costituisca un oltraggio alla dignità umana, che richiede un profondo cambiamento culturale per essere sradicato".
Il Capitano ha poi spiegato agli studenti come la cultura del rispetto e del consenso rappresenti il primo strumento di prevenzione, sottolineando la necessità di un approccio educativo continuo, capace di coinvolgere scuola, famiglia e istituzioni. L’obiettivo - ha ribadito - è "creare una comunità che partecipi attivamente nella promozione della cultura del rispetto e del diritto all’autodeterminazione".
Durante l’incontro, il Capitano Simone Alfano ha approfondito i concetti chiave di “rispetto”, “parità” e “consenso”, sottolineando come la violenza non si manifesti solo in forma fisica, ma possa assumere anche modalità psicologiche, economiche o sessuali. Sono stati illustrati ai ragazzi i segnali che possono aiutare a riconoscere situazioni di abuso e i meccanismi che possono intrappolare una vittima in relazioni tossiche.
Il Capitano ha spiegato che la violenza di genere "una volta innescata, può durare anche anni e rinforzare il legame tossico che si viene a creare", evidenziando l’importanza di individuare tempestivamente comportamenti di controllo e sopraffazione per interrompere il ciclo dell’abuso.
A seguire è intervenuto il Maresciallo Ordinario Giovanni Balsamo, in servizio presso la Stazione di Norcia, che ha illustrato gli strumenti di tutela e i canali di intervento a disposizione delle vittime. In particolare, ha ricordato l’importanza del numero verde “1522”, gratuito e attivo 24 ore su 24, e del Numero Unico di Emergenza “112”, che garantisce un contatto diretto e immediato con le forze dell’ordine.
"Chiedere aiuto non è un atto di debolezza ma un atto di forza e coraggio", ha sottolineato il Maresciallo, invitando i ragazzi a non sottovalutare mai segnali di disagio propri o altrui. Balsamo ha poi illustrato la rete di supporto che coinvolge ospedali, consultori, scuole e servizi sociali, ricordando i cosiddetti “percorsi rosa”, dedicati alle vittime di violenza all’interno delle strutture sanitarie.
Entrambi i rappresentanti dell’Arma hanno rimarcato che la lotta alla violenza di genere non può limitarsi alla repressione, ma deve fondarsi sull’educazione e sulla prevenzione. "La vera forza non sta nel dominare ma nel comprendere e nel proteggere", è stato ribadito durante l’incontro, che ha offerto agli studenti l’occasione di confrontarsi apertamente sul significato del rispetto e sulla responsabilità individuale nei rapporti interpersonali.
Il ciclo di incontri, promosso in tutte le sedi delle Compagnie dei Carabinieri dell’Umbria, proseguirà per tutto il mese di novembre. L’iniziativa intende rafforzare il legame tra l’Arma e la comunità scolastica, offrendo ai giovani strumenti di conoscenza e consapevolezza per riconoscere e prevenire comportamenti violenti.
L’impegno dell’Arma dei Carabinieri si inserisce in una strategia più ampia, che mira a consolidare il rapporto di fiducia con i cittadini e a diffondere una cultura fondata sull’ascolto e sulla solidarietà. "Contrastare la violenza - è stato ricordato - non significa solo applicare le leggi, ma costruire una società in cui nessuno debba più avere paura di essere sé stesso o di dire “no”".