Cinque cittadini italiani, di età compresa tra i 19 e i 45 anni, si sono visti recapitare il provvedimento del “Daspo Willy” dai Carabinieri di Norcia. Per loro, l’ingresso nei locali pubblici e nei luoghi di intrattenimento sarà vietato per un periodo che varia da un anno e sei mesi a durate maggiori, come deciso dal Questore di Perugia, Fausto Lamparelli. Non tutti, però, sono sconosciuti alle autorità: alcuni di loro, infatti, avevano già una reputazione tutt’altro che immacolata.

Norcia, la rissa scatenante la Daspo Willy

La notte dello scorso luglio, in un locale di Norcia, la situazione è degenerata rapidamente: due gruppi distinti si sono trovati coinvolti in uno scontro che è passato presto dalle parole ai pugni. Prima le offese verbali, poi lo scontro fisico vero e proprio, che ha lasciato un partecipante con lesioni per cui i medici hanno stabilito 25 giorni di guarigione. Non è stata una semplice scaramuccia, ma una rissa vera e propria che ha richiesto l’intervento tempestivo dei militari.

La rissa ha coinvolto personaggi diversi tra loro, ma non proprio sconosciuti. Tra questi, due imprenditori edili molisani, rispettivamente di 40 e 45 anni, in città per i lavori di ricostruzione post-sisma. Gente che conosce bene il sistema giudiziario, con già qualche precedente alle spalle. Ma non erano soli: dall’altra parte, quattro giovani tra i 17 e i 22 anni, alcuni di loro forse più avvezzi ai litigi da pub che alle aule di tribunale. La rissa è scoppiata per ragioni che restano poco chiare, ma una cosa è certa: i Carabinieri non ci hanno messo molto a identificare tutti i responsabili, anche grazie alle immagini di videosorveglianza.

Il Questore Fausto Lamparelli non ha lasciato spazio a interpretazioni: le condotte dei coinvolti erano pericolose per l’ordine pubblico e costituivano una seria minaccia per la sicurezza della comunità. È stato chiaro nel sottolineare che il Daspo Willy non è un semplice avvertimento, ma una misura pensata per tenere fuori dai locali chi si è già dimostrato incapace di comportarsi civilmente. “Una situazione di grave pericolo e turbativa dell’ordine e la sicurezza pubblica,” si legge nel provvedimento. Le azioni intraprese mirano a proteggere chi frequenta abitualmente quei locali, garantendo che episodi simili non si ripetano.

Le conseguenze e i rischi del Daspo

Per i cinque destinatari del Daspo Willy, il divieto non si limita all’accesso ai locali: è esteso anche alle immediate vicinanze degli esercizi interessati. Ma la parte davvero pesante arriva se qualcuno dovesse decidere di ignorare il provvedimento: violare il Daspo significa rischiare da sei mesi a tre anni di reclusione e multe tra i 10.000 e i 24.000 euro. È una misura severa, introdotta dopo l’omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro, pensata per arginare comportamenti violenti e prevenire tragedie simili.

Il Daspo Willy, in questo caso, non è un semplice deterrente, ma un atto concreto per ristabilire un senso di ordine in un contesto che ne ha urgente bisogno. A Norcia, la rissa estiva non è stata presa alla leggera dalle autorità locali, che hanno voluto lanciare un messaggio chiaro: chi si comporta in modo pericoloso e violento non avrà più il privilegio di frequentare luoghi pubblici.

n Umbria, il numero di Daspo Willy emessi nel corso dell’anno è in aumento, a seguito di un’intensificazione delle misure contro comportamenti violenti o disturbatori in luoghi pubblici. Ad esempio, nel 2024 sono stati notificati diversi Daspo Willy, tra cui quattro giovani coinvolti in una rissa a Città di Castello. Un altro caso riguarda un uomo di 61 anni a Tuoro sul Trasimeno, sanzionato per aver creato disordini in un locale pubblico​