L’organizzazione sindacale Fp Cgil ha manifestato il suo malcontento riguardo alla gestione delle nomine saitarie. Parliamo dei coordinatori sanitari da parte dell’Ospedale di Perugia. Secondo la Fp Cgil, il processo di rinnovo dell’incarico per 45 coordinatori del personale infermieristico e tecnico è stato caratterizzato da ritardi e inefficienze, provocando un clima di frustrazione tra i lavoratori. La situazione ha generato una serie di problematiche che hanno minato la fiducia nei confronti dell’amministrazione ospedaliera.

Fp Cgil: la critica alle nomine sanitarie

Il processo di rinnovo degli incarichi è stato descritto dalla Fp Cgil come lungo e estenuante. Questo ha portato a una situazione in cui non tutti i lavoratori aventi diritto sono stati inclusi nel rinnovo delle nomine. La Fp Cgil ha sottolineato che ciò rappresenta una violazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) della sanità pubblica, creando una discriminazione ingiustificata tra i lavoratori e minando il principio di equità.

La nota di Fp Cgil Perugia

Nella nota di Fp Cgil si legge: “La situazione all’Ospedale di Perugia rappresenta un caso emblematico delle difficoltà che possono sorgere nella gestione delle nomine e della necessità di una vigilanza costante da parte dei sindacati per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori. La Fp Cgil continuerà a monitorare attentamente la situazione e a lottare per una sanità pubblica più equa e trasparente”.

Poi aggiungono: “Solo su una cosa siamo d’accordo con il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, il percorso per arrivare al rinnovo dell’incarico per 45 coordinatori (ex-capo sala) del personale infermieristico e tecnico è stato lungo e, aggiungiamo noi, estenuante. Ma questo non è bastato ad inserire tutti gli aventi diritto, come previsto dal Ccnl della sanità pubblica, determinando così una palese discriminazione tra lavoratori”.

Critiche pesanti

“Non vogliamo e non dobbiamo ringraziare nessuno per questo risultato – continua il sindacato – che innanzitutto è arrivato in ritardo (un anno e mezzo dopo) ed è costato risorse pubbliche che potevano essere destinate ad altro, visto che sarebbe bastato semplicemente applicare il contratto”.

“Il risultato che alla fine è comunque arrivato è frutto solo di una lunga lotta sindacale sostenuta dalla Fp Cgil – prosegue la nota – che ha portato alla fine del 2023 ad un parere dell’Aran che aveva indicato in maniera chiara e granitica il percorso da fare: rispettare il Ccnl. L’Azienda ha scelto di fare diversamente, cancellando in un solo colpo 30 anni di competenze e sacrifici di lavoratori che si sono spesi per il bene dell’azienda ospedaliera. Non c’è quindi da ringraziare, ma da continuare a battersi per il rispetto del contratto nazionale e della dignità di ogni lavoratrice e ogni lavoratore”.

Risposta al direttore generale De Filippis

In risposta a un comunicato diffuso da Giuseppe De Filippis, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, la Fp Cgil ha evidenziato che i ritardi nella gestione delle nomine hanno comportato un costo significativo in termini di risorse pubbliche. Secondo il sindacato, queste risorse avrebbero potuto essere allocate in modo più efficiente, migliorando così i servizi offerti ai pazienti e il benessere del personale sanitario.