È umbro, ha la faccia pulita e la voce da star. Nicolò Filippucci, uno dei cantanti in gara ad Amici di Maria De Filippi, è già tra i preferiti del pubblico. E non solo per la sua timidezza disarmante e l'aria da bravo ragazzo, ma per quella voce potente che sa graffiare e accarezzare nel giro di pochi secondi.
Durante la prima puntata del serale, Nicolò ha scelto un brano di Shawn Mendes. Una scommessa, visti i virtuosismi vocali dell'originale. Ma il cantante umbro non ha tremato: ha tenuto il palco con una sicurezza sorprendente e ha fatto esplodere lo studio con un acuto finale che ha fatto saltare tutti in piedi. Applausi, urla, e un'espressione tra lo stupito e l'orgoglioso sul volto di Maria De Filippi.
Sui social i commenti si sono moltiplicati: c'è chi lo chiama già "la rivelazione del serale", chi lo vede già in finale, e chi si chiede come sia possibile che uno così non sia ancora in radio.
Durante una delle puntate, Maria De Filippi ha letto una lettera scritta da Nicolò, un momento che ha lasciato il segno tra i compagni e il pubblico. Il giovane cantante ha scelto di mettersi a nudo, raccontando le sue insicurezze più profonde, le difficoltà nel comunicare ciò che prova e il timore costante di non essere capito. Un gesto di rara vulnerabilità che ha mostrato un lato inedito e personale del ragazzo umbro, spesso descritto come tecnicamente impeccabile ma emotivamente trattenuto.
"La musica è quella cosa che fino a quel momento avevo sempre ignorato, perché non credevo mi servisse. L'emotività, il provare i sentimenti e riuscire ad usarli. Nella mia testa ha iniziato a generarsi una confusione totale, dovuta principalmente al fatto che io non sapevo, e non so, come riuscire a buttare fuori tutto quello che provo, quello che sento. Io provo dei sentimenti che però nascondo sotto una corazza, ed è una cosa che faccio involontariamente. Forse lo faccio perché mi voglio proteggere dal giudizio delle altre persone, o forse perché ho paura di non essere compreso. Queste sono le domande che ho iniziato a farmi qui, e ancora non so dare una risposta. A volte sono tanto confuso da non capire quello che provo: se provo dolore, se provo rabbia, se provo dispiacere. Io non riesco a capirlo. È come se non riuscissi a distinguere le mie emozioni. È un po' come se prima di questa esperienza io non mi conoscessi davvero. E solo adesso sto imparando a conoscermi."
La lettera è arrivata dopo settimane non facili, in cui Nicolò si è confrontato con critiche precise: bravo sì, ma troppo trattenuto. Più di un professore gli aveva fatto notare una certa freddezza interpretativa, una difficoltà nel comunicare davvero con il pubblico. Ed è lì che nasce la sua riflessione: sentirsi spesso bloccato, incapace di far uscire ciò che sente, con la sensazione di doversi sempre proteggere.
Fuori dal palco, Nicolò si è descritto come un "piccolo grande punto interrogativo che si muove tra le vite degli altri". Un’immagine forte, che racconta bene la sua confusione, ma anche la voglia di trovare finalmente un posto in cui sentirsi a proprio agio. Quella lettera, letta da Maria De Filippi davanti a tutta la scuola, è stato un atto di coraggio. Un modo per dire: ci sono anch’io, con le mie paure e i miei silenzi.
Le sue parole hanno toccato tutti, compagni e telespettatori. Alcuni ragazzi, visibilmente colpiti, gli si sono avvicinati con affetto. Quel gesto ha cambiato l’atmosfera: per la prima volta Nicolò è sembrato davvero parte del gruppo, non più solo il cantante preciso che faceva bene le note. Il pubblico, intanto, lo ha riscoperto con occhi nuovi.
Il suo percorso ad Amici 24 si sta rivelando molto più di un trampolino musicale: è un viaggio interiore, una risalita lenta ma tenace. La musica non è più solo un mezzo, ma una lente con cui provare a capirsi. Nicolò ha ammesso che prima si sentiva più sicuro, nascosto dietro regole e schemi. Ma ora, quel linguaggio senza regole che è la musica, lo sta costringendo a fare i conti con se stesso.
La sua apertura ha avuto una risonanza anche fuori dagli studi Mediaset. Molti giovani si sono ritrovati nelle sue parole, nel peso del giudizio, nella paura di non essere capiti. La sua è una fragilità che parla chiaro e che può diventare forza. Con il supporto dei compagni, del pubblico e di una voce che adesso arriva dritta al punto, Nicolò sta cambiando pelle.