Il Premio Letterario Città di Castello fra i vari meriti, ha anche quello di essere il primo concorso in Italia ad aver istituito una sezione speciale riservata a detenuti e detenute delle carceri italiane. 'Destinazione altrove - La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo', questo il nome, è un titolo che già di suo dice molto.
Ideato e organizzato dall'associazione culturale Tracciati Virtuali e dalla Società Dante Alighieri, con il sostegno e patrocinio del Comune, della Regione e della Provincia di Perugia, la sezione speciale del Premio è stata inaugurata l'anno scorso, per la 18esima edizione, in collaborazione con il DAP - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria con cui è stato sottoscritto un protocollo d'intesa. Nessuno avrebbe potuto immaginare che le adesioni sarebbero piovute da ben 22 Istituti di pena. La dimostrazione che quel ponte tra 'dentro' e 'fuori' non solo è possibile, ma se basato sul dialogo, seppur con tutte le limitazioni del caso, funziona davvero come strumento di educazione e riabilitazione.
Da ieri questa bella storia di inclusione ha guadagnato un tassello in più. Colui che si era classificato primo nel 2024 nella sezione riservata ai detenuti, ha potuto ritirare il premio di persona, direttamente nella sede di Tracciati Virtuali a Città di Castello.
Lui è Nicholas Lupo e con il suo racconto autobiografico 'Le cose come sono' ha dato una nuova forma alla speranza. Nella sua opera ha ripercorso le tappe salienti della propria vita, dall'infanzia fino all'esperienza all'interno del carcere di Rebibbia. Eppure, nonostante tutto, quel racconto racchiude in sé un messaggio universale che è stato in grado di superare ogni limitazione.
"Credo - ha scritto Lupo - che ognuno di noi è fatto di luce e di buio in parti uguali. E quando sei immerso nelle tenebre puoi vedere una piccola luce dentro di te. E' una piccola fiammella che vale la pena seguire perché un giorno potrebbe trasformarsi in un faro".
Alla consegna del Premio sono intervenuti anche il Senatore Walter Verini, membro della Commissione Giustizia del Senato e l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Città di Castello, Benedetta Calagreti.
Nel dramma in cui versano le strutture penitenziarie, tra sovraffollamento, mancanza di personale, rivolte e suicidi, Verini ha sottolineato come "iniziative come questa sono un contributo importante e concreto utile a sensibilizzare sulla situazione delle carceri italiane. Che è drammaticamente grave. Sono un segnale concreto per ribadire che è possibile, è giusto è doveroso fare in modo che le giuste pene per chi ha sbagliato non significhino vendetta, ma recupero, reinserimento sociale che auguriamo di cuore a Nicholas che oggi è con noi e a tutta la società".
"Una giornata straordinaria - l'ha definita Calagreti - all’insegna dei diritti umani, della cultura e della promozione della lettura ad ogni livello e ambito anche quello carcerario che mai come in questo momento ha bisogno di profondi interventi prima di tutto per salvaguardare la dignità delle persone come spesso il compianto Santo Padre e il Presidente della Repubblica hanno richiamato ed evidenziato attraverso discorsi ufficiali e toccanti iniziative. Questo premio letterario, la sezione speciale dedicata a tutti i detenuti degli istituti penitenziari del paese e la presenza oggi di Nicholas, primo vincitore, presso la casa editrice che lo ha ideato, sono segnali importanti che vanno in questa direzione e che le istituzioni sosterranno sempre".
Il Premio Letterario Città di Castello renderà permanente la sezione riservata a reclusi e recluse. Parallalelamente alla prossima edizione del concorso, le attività del Premio si arricchiranno con nuove iniziative negli Istituti di pena. Ci saranno presentazioni di libri, incontri con gli autori e corsi di scrittura creativa nell'ottica di costruire quel famigerato ponte che diventi un mezzo sempre più reale di inclusione e dialogo.