Nel cuore del centro storico, sotto la pavimentazione di Piazza Danti a Perugia si nasconde uno dei più straordinari capolavori dell’ingegneria etrusca: il Pozzo Etrusco, un prodigio tecnico scavato oltre duemila anni fa e ancora oggi perfettamente conservato.
È proprio in questo luogo unico, sospeso tra storia, acqua e leggenda, che domenica 9 novembre 2025 alle 15.30 andrà in scena l’iniziativa “Acqua e Mitologia”, una visita-laboratorio pensata per i più piccoli e promossa dalla Fondazione Ranieri di Sorbello.
L’evento invita bambini e famiglie a un pomeriggio speciale “tra mito e creatività”, dove l’acqua, elemento vitale e sacro per gli antichi, diventa protagonista di un racconto che unisce la fantasia delle “Metamorfosi” di Ovidio alla suggestione di un monumento che da secoli custodisce la memoria più profonda di Perugia.

“L’acqua è vita, mistero e mito – spiegano le organizzatrici – e il Pozzo Etrusco è il luogo perfetto per raccontare ai bambini quanto la storia possa ancora parlare al nostro presente.”
Il Pozzo Etrusco risale alla seconda metà del III secolo avanti Cristo ed è considerato uno dei più importanti esempi di ingegneria idraulica dell’Italia antica.
Realizzato per garantire l’approvvigionamento idrico dell’acropoli perugina, fu scavato nel punto più alto della città, a 477 metri sul livello del mare, là dove il terreno – un conglomerato fluvio-lacustre compatto, detto tassello mandorlato – permetteva di intercettare le sorgenti d’acqua.
L’opera, profonda circa 37 metri, ha una canna cilindrica del diametro di oltre cinque metri nei primi dodici metri di discesa, rivestita da blocchi di travertino squadrati e posati a secco, secondo una tecnica che ancora oggi stupisce gli ingegneri.
La copertura, composta da due imponenti capriate monolitiche, ognuna del peso di circa otto tonnellate, dimostra la straordinaria capacità costruttiva degli Etruschi, che riuscirono a garantire stabilità e solidità per millenni senza l’uso di malta o leganti.
“È una struttura che coniuga arte, tecnica e spiritualità,” spiega un esperto della Fondazione Ranieri. “Gli Etruschi consideravano l’acqua un elemento sacro e progettavano con un rispetto che oggi chiameremmo sostenibilità.”
Durante la visita di domenica, i bambini dai 5 ai 12 anni potranno vivere un’esperienza immersiva e creativa: ascoltare i miti antichi che parlano delle acque – dalle ninfe ai fiumi divinizzati – e poi trasformarsi in piccoli artigiani e archeologi, costruendo anfore, sirene o animali simbolici con materiali semplici e naturali.
Il percorso, della durata di circa un’ora e mezza, sarà condotto da operatrici museali esperte in grado di guidare i piccoli visitatori in un viaggio che unisce divulgazione scientifica e gioco educativo.
Il costo di partecipazione è di 10 euro a bambino, con la possibilità per i genitori di affidare i figli in sicurezza durante il laboratorio.

“È un modo per educare al rispetto del patrimonio e far comprendere che la storia non è solo nei libri, ma intorno a noi, viva e accessibile,” sottolineano le organizzatrici.
Il Pozzo Etrusco non è solo una meraviglia archeologica: è anche un simbolo della Perugia sotterranea, della sua continuità storica e della capacità di dialogare con la modernità.
Oggi, grazie al lavoro della Fondazione Ranieri di Sorbello, il sito è visitabile attraverso un percorso multimediale che integra passerelle in vetro, illuminazione scenografica e pannelli interattivi, offrendo ai visitatori una prospettiva straordinaria sulle tecniche costruttive etrusche.
L’antica cisterna, alimentata ancora da vene d’acqua perenni, continua a testimoniare il legame tra l’uomo e la natura, tra ingegno e spiritualità.
In epoca etrusca, infatti, l’acqua non era soltanto una risorsa, ma un simbolo di purezza e rigenerazione, legato ai riti di fertilità e ai culti sotterranei.
Il pozzo rappresentava il punto d’incontro tra la città terrena e le forze invisibili della terra, una sorta di “ombelico del mondo” per gli antichi abitanti di Perugia.
Oggi il Pozzo Etrusco è uno dei luoghi più visitati della città, meta di turisti, studiosi e scolaresche. La sua valorizzazione rientra in un più ampio progetto di promozione del patrimonio archeologico umbro, che mira a integrare cultura, educazione e turismo esperienziale.
“Raccontare il passato ai bambini è il modo migliore per costruire cittadini consapevoli,” ha dichiarato la direttrice della Fondazione. “Ogni visita è un ponte tra la meraviglia antica e la curiosità moderna.”
L’iniziativa “Acqua e Mitologia” conferma il ruolo del Pozzo Etrusco come laboratorio di conoscenza e immaginazione, dove i più piccoli imparano divertendosi e gli adulti riscoprono l’anima più profonda della città.

Il Pozzo Etrusco di Perugia resta così un monumento vivo, un esempio straordinario di come l’archeologia possa incontrare la pedagogia e l’arte del racconto.
Nell’acqua che ancora scorre sotto la città si riflette la stessa forza che spinse gli Etruschi a scavare nella roccia e gli uomini di oggi a cercare, nei segreti del passato, la chiave del futuro.