La recente scoperta di una necropoli medievale a Mocaiana, nei pressi del bivio per Pietralunga, rappresenta una straordinaria opportunità per comprendere meglio la storia dell’Umbria. Il ritrovamento è avvenuto durante i lavori di realizzazione della nuova strada statale 219, un progetto ambizioso che prevede la costruzione di gallerie e viadotti per migliorare i collegamenti stradali tra Mocaiana e il bivio per Pietralunga. Tuttavia, gli scavi archeologici in corso stanno rivelando un quadro molto più ampio e complesso della storia locale, con implicazioni significative per l’archeologia regionale.

Giovedì 12 settembre, l’assessore regionale Enrico Melasecche, accompagnato dai dirigenti di Anas, dal direttore della Soprintendenza dell’Umbria Giuseppe Lacava e dai giornalisti del TGR Umbria, ha eseguito un sopralluogo tecnico presso il cantiere. Questo sopralluogo è stato di vitale importanza per verificare lo stato dei lavori e la gestione delle scoperte archeologiche. Nonostante l’emozione suscitata dal ritrovamento, l’obiettivo principale delle autorità è garantire che i lavori sulla nuova strada proseguano senza interruzioni, pur preservando i resti di valore storico.

Nel corso dei lavori per il prolungamento della statale 219 Pian d’Assino, gli archeologi hanno scoperto un cimitero risalente al periodo tardo medievale, con sepolture databili tra il VI e il X secolo dopo Cristo. Fino a questo momento, sono state individuate circa 40 tombe, ma si stima che il numero potrebbe essere molto più elevato, con alcune fonti che parlano addirittura di 150 sepolture.

Sarà difficile datare tutte le tombe perché alcune non contengono corredi funerari

Molte tombe scoperte non contengono corredi funerari, rendendo più difficile la datazione precisa, ma i resti umani ritrovati sono di grande importanza per comprendere il modo in cui vivevano e morivano le popolazioni locali in quel periodo storico. I reperti ritrovati, come dichiarato dall’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Gubbio Spartaco Capannelli, includono oggetti come monete, spille e altri cimeli che possono aiutare a delineare un quadro più completo della vita e delle pratiche funerarie della comunità che viveva in questa regione.

Oltre alle tombe, gli archeologi hanno scoperto una fornace, probabilmente utilizzata per scopi industriali. Questo ritrovamento, che non sembra essere direttamente collegato alla necropoli, offre ulteriori indizi sulle attività economiche e produttive della zona in epoca medievale. La fornace, infatti, potrebbe essere stata utilizzata per la produzione di ceramica o per la lavorazione dei metalli, il che confermerebbe l’importanza del sito non solo dal punto di vista funerario, ma anche economico.

Il ritrovamento di una necropoli così estesa rappresenta un evento di grande importanza per l’archeologia umbra. La presenza di un cimitero di tali dimensioni in prossimità della vecchia stazione ferroviaria di Pietralunga suggerisce che la zona fosse abitata da una comunità significativa e che il territorio circostante avesse un ruolo centrale nel tessuto economico e sociale della regione durante l’Alto Medioevo.

Garantita l’integrità del sito della necropoli medievale di Mocaiana durante i lavori

Il sito di Mocaiana offre anche una rara opportunità per gli archeologi di studiare in dettaglio le pratiche funerarie di un periodo relativamente oscuro della storia umbra. Il VI-X secolo fu un periodo di profondi cambiamenti per l’Italia, caratterizzato dalla caduta dell’Impero Romano e dall’affermazione dei regni barbarici, e successivamente dal consolidamento del potere della Chiesa e dei nuovi poteri feudali. La necropoli potrebbe fornire preziose informazioni su come queste transizioni si siano riflesse nella vita quotidiana delle comunità locali.

Durante il sopralluogo, l’assessore Melasecche ha sottolineato l’importanza di bilanciare la tutela del patrimonio storico con la necessità di completare i lavori sulla nuova strada. In questo senso, è stato deciso che gli scavi archeologici procederanno per circa due mesi, durante i quali verranno completati i rilievi e i reperti saranno documentati e rimossi. Sui reperti stanno lavorando gli archeologi della Cooperativa Interras. In seguito, la necropoli sarà ricoperta per consentire il proseguimento dei lavori stradali, senza però compromettere l’integrità del sito.

La collaborazione tra la Soprintendenza e l’Anas sarà fondamentale per garantire la conservazione del patrimonio archeologico nel miglior modo possibile, senza che ciò comporti ritardi significativi nella realizzazione della strada. La questione della conservazione dei reperti è di particolare interesse, soprattutto in considerazione del fatto che il progetto della strada è finanziato da fondi pubblici e deve essere completato entro il 2026.

La scoperta aiuterà a ricostruire la storia di un’area abitata da una popolazione considerevole

La scoperta della necropoli getta nuova luce sulla storia di Mocaiana e delle aree circostanti. La presenza di un cimitero così ampio indica che la zona fosse abitata da una popolazione considerevole già in epoca medievale, e il ritrovamento di oggetti come monete e spille suggerisce che ci fossero scambi commerciali e una certa prosperità economica.

La zona di Mocaiana, situata tra Gubbio e Pietralunga, ha sempre avuto una posizione strategica dal punto di vista geografico. Le vie di comunicazione tra la valle del Tevere e l’Adriatico passavano per questa regione, rendendola un punto di transito importante sia in epoca romana sia medievale. La scoperta della necropoli potrebbe indicare che Mocaiana fosse un nodo centrale anche per le comunità locali, forse legate a famiglie nobiliari o a ordini religiosi.

Si spera che i reperti conservati nella necropoli medievale di Mocaiana, una volta rimossi, prendano la via di Gubbio per abbellirne musei ed esposizione, piuttosto che quella dei depositi della soprintendenza a Perugia come avvenuto fin troppe volte.