Le nascite in Italia continuano a scendere segnando nuovi record negativi. I dati delle Tavole Istat per la natalità in Italia e in Umbria nel 2023 e i primi mesi del 2024 offrono una fotografia chiara di una situazione allarmante: sempre meno figli e sempre più in età avanzata. La regione Umbria in particolare deve fare i conti con un trend in calo che non accenna a fermarsi, ma che anzi solleva dubbi sul futuro demografico ed economico del territorio.

Il 2023 ha segnato un nuovo minimo storico per le nascite in Italia. Sono solo 379.890 bambini quelli venuti al mondo l’anno scorso, 13mila in meno rispetto all’anno precedente. Il tasso di natalità si è ridotto a poco più di sei bambini per ogni mille abitanti. La tendenza negativa, già evidente negli ultimi anni, sembra proseguire anche in questo 2024: nei primi sette mesi si sono registrate 4.600 nascite in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Il numero medio di figli per donna continua a calare, passando da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023, mentre per il 2024 si stima una lieve ripresa, con un valore di 1,21. Questo leggero miglioramento, però, non basta a compensare la riduzione della popolazione femminile in età fertile.

Dati Istat sulla natalità in Umbria: cresce l’età media delle mamme

L’Umbria non fa eccezione in questo quadro allarmante sulla natalità che emerge dai dati Istat. Nel 2023 il numero medio di figli per donna residente nella regione è sceso a 1,1: un calo evidente rispetto al 2022 quando era di 1,13. Se si considerano solo le donne italiane, inoltre, il dato scende ulteriormente a 1,05, mentre per le straniere si attesta intorno a 1,52. In entrambi i casi comunque i valori umbri restano inferiori alla media nazionale che è di 1,14 per le italiane e 1,79 per le straniere.

Non solo il numero di figli per donna diminuisce, ma al contempo aumenta anche l’età delle madri. Nel 2023, infatti, l’età media alla nascita del primo figlio è salita a 32,6 anni, leggermente in crescita rispetto all’anno precedente. Le madri italiane sono, in media, ancora più mature (si parla di 33,2 anni) mentre le straniere diventano madri un po’ prima, con un’età media di 29,7 anni. Questi numeri sono il riflesso di una tendenza nazionale che va avanti già da qualche anno e non sembra voler invertire la propria rotta. L’età delle madri italiane conferma infatti che molte donne posticipano la maternità a favore di una maggiore stabilità economica e professionale.

Il fulcro della questione rimane quindi invariato: senza una vera indipendenza economica, un reale supporto da parte delle istituzioni e maggiori servizi a sostegno delle future famiglie, sarà sempre più difficile mettere al mondo dei figli. In questo contesto la società deve fornire gli strumenti per supportare in modo concreto la natalità in Umbria e in tutta Italia.

Immigrazione e calo della popolazione in età fertile

Il fenomeno dell’immigrazione in Italia è diventato talmente consolidato che risulta sempre più complesso valutare i comportamenti familiari delle persone di origine straniera. La crescente integrazione, evidenziata dal fatto che quasi 1,9 milioni di cittadini hanno acquisito la cittadinanza italiana entro la fine del 2023, ha reso questa analisi ancora più difficile. Tra le acquisizioni, spiccano le donne di origine albanese, marocchina e rumena, che da sole rappresentano il 35% delle nuove cittadinanze nel 2023, contribuendo in modo significativo alla natalità del Paese.

Tuttavia, il numero di bambini nati da coppie con almeno un genitore straniero continua a diminuire. Queste nascite hanno rappresentato il 21,3% del totale nel 2023, in calo rispetto all’anno precedente (da 82.216 a 80.942). Il calo delle nascite da genitori stranieri è iniziato già nel 2012 e ha portato a una riduzione complessiva di 27mila unità. In particolare, le nascite da coppie miste si sono mantenute stabili nel 2023, rappresentando il 7,8% del totale, mentre quelle da entrambi i genitori stranieri sono scese ulteriormente, da 53.079 a 51.447, con una diminuzione del 3,1%. Anche le coppie italiane hanno subito un calo simile, in questo caso si parla del 3,9%.

Leonardo e Vittoria sono i nomi preferiti in Umbria

Per quanto riguarda i nomi scelti nel 2023 per i propri figli, in Italia il nome maschile più amato dai genitori continua a essere Leonardo, che mantiene il primo posto dal 2018. Ma la vera novità del 2023 è rappresentata da Edoardo: per la prima volta raggiunge il secondo posto guadagnando due posizioni rispetto al 2022. Al terzo gradino del podio si conferma Tommaso, mentre Francesco, uno dei nomi storicamente più amati per i figli, scivola in quarta posizione. Per quanto riguarda le bambine ci sono invece pochi cambiamenti rispetto al 2022: Sofia mantiene saldamente la prima posizione, seguita da Aurora al secondo posto. Unica novità Ginevra, che sale dal quarto al terzo posto, lasciando così spazio a Vittoria, che si piazza in quarta posizione.

Vittoria è proprio il nome preferito, invece, per le bambine nate in Umbria nel 2023. È stato dato infatti a 2,7 neonate su 100 mentre per i maschietti mantiene il primo posto Leonardo, scelto per oltre 5 bambini su 100.