Natalità in Umbria: è ancora “inverno demografico“, con un calo che continua incessante. Anche se in rallentamento. Il fenomeno è stato analizzato dall’AUR, l’Agenzia Umbria Ricerche, attraverso un focus elaborato da Giuseppe Coco, responsabile dell’area di ricerca “Mutamenti sociodemografici”. A fare da contraltare al crollo delle nascite c’è, per fortuna, una diminuzione della mortalità e un allungamento della vita media, che tengono in positivo il saldo demografico.
“Le trasformazioni della popolazione umbra – spiega il ricercatore dell’AUR nel suo paper – risentono della questione nazionale. Sono interdipendenti e non indipendenti dalla trappola demografica dove l’Italia è, lentamente ma progressivamente, finita dagli anni Novanta ad oggi“.
L’Umbria, come tutte le piccole regioni a statuto ordinario, può attuare politiche demografiche limitate dalle disponibilità finanziarie per invertire la tendenza. I dati sono stati elaborati sulla base delle rilevazioni Istat relative alle variazioni tra il 2023 e l’anno precedente.
“I bilanci non consentono grandi margini di manovra, non è facile dare gambe a quelle misure che sarebbero necessarie – scrive ancora Francesco Coco -. Per esempio, ci sono poche risorse per sostenere le famiglie nel desiderio di genitorialità o per potenziare l’attrattività dei territori per favorire l’immigrazione“.
Natalità in Umbria: 168 nuovi nati in meno rispetto al 2022, ma i morti calano di 878 unità
Nel 2023 i nati sono diminuiti di 168 unità rispetto al 2022, stabilizzandosi sotto quota 5mila. E pensare che solo una quindicina di anni indietro superavano gli 8 mila (nel 2008 erano stati 8.271). Però, bisogna sottolineare che a queste latitudini la questione della natalità è molto sentita e a testimoniarcelo è, in particolar modo, proprio una delle misure adottate nel 2023 dalla Regione.
Bilancio demografico: il saldo naturale 2023 fa registrare un significativo miglioramento rispetto al 2022, anche se la popolazione tra il 2015 e il 2024 è diminuità di 40 mila unità
“Il bonus per le neomamme che, pur non avendo da sol né l’ambizione e né la forza economica sufficiente per invertire certe tendenze, va inteso come una presa di coscienza della politica, nella consapevolezza che il calo della natalità è un’urgenza da affrontare“, scrive Coco.
Spostandoci sul fronte della mortalità, l’Umbria fa registrare una diminuzione significativa dei morti nel 2023 (10.729) rispetto al 2022 (11.607). Per cui nell’ultimo anno c’è un miglioramento del saldo naturale rispetto al 2022 (-710).
Si riduce la “fuga dei cervelli”: aumenta anche il saldo migratorio
Ulteriori dati positivi per la regione arrivano dagli emigrati per l’estero che sono in diminuzione (si arresta la cosiddetta fuga dei cervelli) e questo favorisce un saldo migratorio col segno più rispetto ad altri Paesi. Crescono anche gli iscritti per altri motivi e gli iscritti in anagrafe in totale.
Dai dati Istat si conferma la tendenza alla diminuzione della popolazione umbra, ma il ritmo sembra avere assunto un tono decrescente – e ciò è positivo. In particolare, è il secondo anno consecutivo che si registra questo fenomeno.
“Più nel dettaglio, focalizzandoci sul dato al 1° gennaio 2024, da poco disponibile, abbiamo un -2.029, che è la decrescita della popolazione minore rispetto al periodo preso in considerazione – si conclude l’analisi dell’AUR -. Nella sostanza, i saldi naturali e quello migratorio con l’estero fatti registrare nel 2023, hanno contribuito in modo decisivo a questa decrescita del ritmo di diminuzione della popolazione. Un rallentamento che lascia ben sperare, anche se è chiaro che c‘è una necessità di dare gambe a politiche volte a potenziare l’attrattività demografica della regione“.
Nel 2023 invertita la tendenza: si è avuto il calo meno marcato della popolazione umbra degli ultimi anni
Più in generale, tra il 2015 e il 2024 la popolazione umbra è diminuita di circa 40 mila persone. Il calo maggiore si è avuto nel 2019 con un -10.896 residenti. A conferma che le trasformazioni della popolazione umbra risentono fortemente della questione nazionale.