Narni prova a ripartire con un’idea di progetto di sviluppo integrato con Terni, mettendo al centro la sostenibilità industriale. E lo ha fatto con un evento, ospitato nella biblioteca del museo di palazzo Eroli, che ha cercato di tracciare una strada nuova dopo il flop dell’Area di crisi complessa. Uno strumento che avrebbe dovuto innescare un circuito virtuoso e portare a investimenti in grado di accrescere il sistema dell’industria locale e l’occupazione. Un programma, quindi, che ha sì prodotto il consolidamento di alcune realtà esistenti. Ma che non è stato all’altezza delle aspettative e dei benefici attesi. In campo, dunque, il Comune di Narni e l’associazione “Pensare il Domani”. Che hanno organizzato un primo momento di riflessione per parlare di sviluppo sostenibile nella conca ternana. L’iniziativa è stata inserita all’interno del Festival dello sviluppo sostenibile 2024 e promossa da Federmanager Terni, Asvis e dallo stesso Comune, guidato da Lorenzo Lucarelli.
Narni ci riprova e lancia un progetto integrato sulla sostenibilità
Quella di una integrazione tra Narni e Terni sulla strada dello sviluppo economico e produttivo è una storia secolare. Che prende il via con la nascita della società Terni per l’industria e l’elettricità e con la chimica ai primi del Novecento. Dopo la parcellizzazione industriale degli anni 80 e 90, se ne è ripreso a parlare con convinzione solo di recente. E gli strumenti nati per affrontare la crisi post-2008 non hanno risolto i tanti problemi ancora sul tappeto.
“La conca ternana è un sistema urbano integrato – dice Giovanni Rubini, assessore narnese con deleghe a Università e Ambiente -. Il suo sviluppo, secondo noi, va pensato con strumenti di programmazione e di intervento che agiscano in modo unitario e sistemico. Dobbiamo sfruttare le sinergie attivabili tra tutti gli attori con un focus sulla sostenibilità di Narni e Terni. L’inclusione nel programma di “Area di crisi complessa” non si è rivelata sufficiente a risolvere i problemi aperti. Come amministrazione comunale possiamo essere il collante di questo lavoro progettuale. E, collaborando con il Comune di Terni e le altre istituzioni, svolgere il ruolo di supporto ad un percorso virtuoso che non disperda le risorse“.
Non a caso ha partecipato all’evento anche l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali. Che nei giorni scorsi – annunciando l’idea ternana di acquisire il BIC di Sabbione – aveva parlato della conca ternana come “territorio di frontiera da integrare in uno sviluppo coerente“.
I progetti in campo per cambiare anche la programmazione regionale
“Siamo convinti che la sostenibilità sia il filo conduttore di una nuova programmazione dello sviluppo – dice ancora Rubini -. Quest’area è caratterizzata, sia da una situazione di crisi economica ed occupazionale, sia da condizioni ambientali caratterizzate da alti livelli di emissioni di gas climalteranti e di inquinanti atmosferici. Ripartiamo da queste proposte da condividere con le associazioni di categoria ed i sindacati per lavorare in maniera sinergica“.
Dall’evento narnese anche un richiamo alla programmazione regionale. Che secondo i promotori va riorganizzata anche per ambiti territoriali funzionali alla realizzazione di progetti integrati. Nei quali sia garantita l’interazione tra le varie componenti che agiscono sullo sviluppo. Dalla scienza alla tecnologia, passando per formazione, finanza e servizi. Proposta anche la più ampia partecipazione degli stakeholder: Istituzioni, organizzazioni di categorie, organismi civici, singoli cittadini.